Paradise Papers, Hamilton non si sente un evasore: "Chiarirò tutto"
Lewis è finito nella lista dei personaggi che avrebbero beneficiato dei paradisi fiscali per transazioni off-shore utili a ridurre le tasse. Il pilota attraverso un portavoce ha fatto sapere che è stato fatto tutto alla luce del sole.
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Sutton Motorsport Images
A Lewis Hamilton non piace l'idea di poter essere associato agli evasori fiscali, dopo che il suo nome è apparso nella lista dei "Paradise Papers", i 13 milioni e 700 mila file che dimostrerebbero come star dello spettacolo e dello sport, politici e personaggi dell’industria utilizzassero i paradisi fiscali per transazioni off-shore utili a ridurre le tasse.
"Chiarirò tutto" ha detto Lewis: il quattro volte campione del mondo di Formula 1, non accetta l'etichetta dell'evasore: Hamilton, che è finito nella lista della Suddeutsche Zeitung per l'acquisto nel 2013 del Bombardier CL635 Challenger rosso che il pilota inglese usa per i suoi viaggi, ha fatto rispondere da un portavoce in questi termini:
"Lewis, essendo uno sportivo globale che paga tasse in un vasto numero di Paesi, si affida a un team di consulenti professionisti nella gestione dei suoi affari. Questi hanno rassicurato Lewis che ogni cosa é stata fatta alla luce del sole e la questione é ora nelle mani dei suoi avvocati".
E, infatti, la questione relativa al pilota della Mercedes sembra destinata a sgonfiarsi...
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