La Sauber potrà cambiare nome finalmente slegandosi dal marchio Bmw che ancora accompagna le denominazione del team iscritto quest'anno al mondiale di Formula 1 come BMW-Sauber powered by Ferrari.
La commissione F.1 ha autorizzato la variazione del nome senza che Peter Sauber perda i diritti economici acquisiti: la decisione verrà ratificata oggi dal Consiglio Mondiale della Fia che si riunisce a Ginevra.
La situazione della Sauber è molto complicata: la squadra di Hinwil gode in un anno di transizione abbastanza privilegiato visto che la Casa bavarese per uscire dal Circus ha concesso una sorta di "buona uscita" al manager elvetico che è stato costretto a riprendere in mano le redini della scuderia che aveva fondato.
Diciamo che si è trovato gli stipendi pagati dei dipendenti che gravitano nella struttura, ma deve fare fronte ai costi di una stagione di corse e degli sviluppi tecnici della macchina.
La C29 si è rivelata una macchina sbagliata: poco competitiva e anche poco affidabile. Cacciato Willy Rampf, direttore tecnico che ha lasciato il posto a James Key, l'inglese giunto dalla Force India, Peter Sauber si ritrova con una moria di motori Ferrari (se ne sono rotti ben cinque in questa prima metà di stagione).
Pare che i guai non dipendano tanto dal V8 di Maranello, quanto dalla sua installazione sulla C29, tant'è che sulla F10 i cedimenti di propulsore che si erano riscontrati sulla Rossa sono finiti dopo che la FIA aveva autorizzato i tecnici del Cavallino a rivedere alcuni particolari.
Sauber è disperato: non ha trovato sponsor adeguati per la crisi economica mondiale, non dispone di una monoposto competitiva e si ritrova con motori che si rompono con una inquietante frequenza.
La situazione è sicuramente difficile: è per questo che tornano in ballo le voci che vogliono in team in vendita. Si era parlato della ART Grand Prix di Frederic Vasseur e Nicolas Todt che poteva entrare nel pacchetto azionario della squadra svizzera.
Non abbiamo parlato dei piloti: in questa situazione è superfluo. Pedro de La Rosa e Kamui Kobayashi fanno quello che possono: un fatto è certo, i temponi invernali fatti con pochissima benzina dovevano servire a convincere sponsor che, invece, non si sono mai visti.
Furbizie d'altri tempi che non servono più a niente. E comunque Peter Sauber, in una F.1 di pescecani, è ancora considerato un gentiluomo. E' difficile pensare, quindi, che Bernie Ecclestone lo lasci naufragare. Aspettiamoci delle novità quanto prima...
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