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Ocon è pronto ad affrontare il duello interno con Alonso?

Il pilota francese ha vissuto un 2020 dai due volti ed è riuscito a crescere nel finale di stagione. Esteban dovrà mantenere questo slancio se vorrà tenere a bada un agitatore di uomini come Fernando Alonso.

Esteban Ocon, Renault F1 Team R.S.20

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

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"Partire forte è bello. Finire forte è epico". Per Esteban Ocon questo motto può essere considerato come un mantra per cercare di mantenere lo slancio della stagione appena passata conclusa con un inatteso secondo gradino del podio a Sakhir.

Dodici mesi fa le aspettative circa la formazione composta dal francese e da Daniel Ricciardo erano decisamente elevate in considerazione dei passati burrascosi con gli ex compagni di team (Perez e Verstappen ndr.).

L’australiano ha deciso di sposare la causa Renault dopo che in Red Bull è stato dato un peso ed una attenzione maggiore a Max Verstappen, mentre l’avventura di Ocon in Racing Point è stata decisamente burrascosa ed il suo rapporto con Sergio Perez ha ricordato quanto visto in Williams a metà anni 2000 quando nel box della scuderia inglese la tensione era ad altissimi livelli tra Juan Pablo Montoya e Ralf Schumacher.

Sergio Perez, Racing Point Force India VJM11 precede Esteban Ocon, Racing Point Force India VJM11

Sergio Perez, Racing Point Force India VJM11 precede Esteban Ocon, Racing Point Force India VJM11

Photo by: Andrew Hone / Motorsport Images

Entrambi sono stati minacciati dal team qualora avessero continuato a scontrarsi in pista, ed Esteban, dopo un anno di pausa, ha accettato la proposta Renault potendo contare sul vantaggio della medesima nazionalità.

Le sue aspettative, però, si sono congelate la scorsa stagione. In qualifica Ricciardo ha spesso sovrastato Ocon ed in gara,nelle occasioni in cui entrambi erano vicini, il team ha imposto ordini di scuderia per lasciare strada all’australiano.

“Credo che la sfida più grande sia stata quella di tornare subito ad essere veloce” ha dichiarato Ocon. “Sicuramente non ti dimentichi come andare forte in auto, ma per limare qualche dettaglio serve del tempo. Ciò che è stato difficile la passata stagione è stato il dover affrontare tre gare di fila per poi fare una pausa di una settimana e poi tornare in pista per altre tre gare”.

“Abbiamo avuto una quantità limitata di tempo per analizzare i problemi e risolverli rispetto ad una stagione normale”.

“Devo ammettere però che la progressione è stata buona e siamo rimasti soddisfatti di questo. Ho concluso la stagione in crescendo e devo mantenere questo slancio anche per il 2021. Daniel è stato in grado di fare un notevole passo avanti dal suo primo anno in Renault al secondo, ed io devo imitarlo”.

In una intervista rilasciata lo scorso anno, Lando Norris aveva affermato di aver utilizzato lo stop forzato delle gare dovuto alla pandemia per analizzare i dati della stagione precedente. Questo era un lusso che Ocon non aveva considerando che aveva trascorso il 2019 come riserva della Mercedes. Inoltre il francese si è trovato ad affrontare un ambiente nuovo in un periodo di distanziamento sociale obbligatorio.

"È stata una stagione molto dura perché non abbiamo potuto andare tanto quanto volevamo in fabbrica per analizzare i dati, effettuare la correlazione al simulatore e preparare le gare", ha proseguito Ocon. "A causa delle restrizioni di viaggio, delle regole di quarantena e così via, probabilmente ho trascorso il 50% di tempo in meno in fabbrica rispetto a quanto avrei fatto normalmente”.

“Tutto ciò non è stato di grande aiuto, ma non vuole essere una scusa dato che tutti si sono trovati nella stessa situazione. Sul finale di stagione ho trovato la mia strada e mi sono sentito molto più a mio agio con la monoposto”.

"Essere fuori per un anno e poi tornare in una nuova squadra non è una cosa facile. Quello che ho imparato nel 2020 è stato fondamentale. Ho dovuto lavorare in modo diverso da quanto fatto con le mie squadre precedenti e riuscire ad esprimermi in un modo differente".

Le relazioni chiave come quelle tra il pilota e il suo ingegnere, così come quelle tra il pilota e il resto del personale a bordo pista, richiedono del tempo per essere consolidate. Nelle prime gare della scorsa stagione è diventato evidente che il meccanismo non stava funzionando bene, con Ocon che in qualifica ha spesso accusato un gap medio di 2 decimi da Ricciardo mancando in più occasioni l’accesso al Q3.

In occasione della prima metà del GP di Stiria, dove Ocon era riuscito a qualificarsi davanti a Ricciardo, c’è stato un momento in cui il francese, nonostante le gomme soft ormai usurate, stava difendendo con i denti il sesto posto dal suo compagno di team su Pirelli medie ancora in ottimo stato.

Esteban Ocon, Renault F1 Team R.S.20, precede Daniel Ricciardo, Renault F1 Team R.S.20

Esteban Ocon, Renault F1 Team R.S.20, precede Daniel Ricciardo, Renault F1 Team R.S.20

Photo by: Charles Coates / Motorsport Images

In assenza di ordini di scuderia, Ricciardo ha dovuto spingere ed ha passato Esteban soltanto al diciannovesimo giro, quattro tornate troppo tardi, perdendo così la possibilità di agganciare Carlos Sainz.

Ocon si è poi ritirato per un problema tecnico sei giri dopo. Ricciardo attendeva un ordine dal muretto che è arrivato in ritardo. Il team non se l’è sentita di rischiare?

Nella prima metà della stagione il divario tra i due piloti Renault in qualifica è stato relativamente ridotto, ma Ricciardo riusciva costantemente ad entrare in Q3 a differenza di Ocon. Questo ha obbligato il francese ad adottare spesso strategie di compensazione vedendosi costretto a partire con gomme più dure a differenza dei piloti che lo precedevano.

Di conseguenza, in varie occasioni, Ricciardo si è trovato alle spalle del suo compagno di team su gomme ormai alla frutta amplificando così l’impressione che Daniel ne avesse di più.

Ocon ha ridotto il suo gap medio in qualifica nella seconda metà di stagione portandosi ad un decimo di distacco da Ricciardo, ma un punto di svolta nel suo campionato è arrivato in occasione del weekend del GP d’Italia.

Durante l’interruzione con bandiera rossa, che ha poi influito per l'esito finale della gara, Ocon ha scelto di adottare le morbide usate piuttosto che le dure nuove per essere più forte alla ripartenza, anche se la conversazione radio tra lui e l'ingegnere Mark Slade ha rivelato qualche incertezza iniziale su quanti giri avessero quelle gomme. Ocon poi si è distratto chiedendo cosa stava facendo Ricciardo e quante posizioni aveva perso come risultato della doppia sosta ai box effettuata in regime di Safety Car prima della bandiera rossa.

Quando gli è stato comunicato che Ricciardo sarebbe ripartito con gomme medie, Ocon ha descritto questa come una scelta corretta, ma il francese non aveva a disposizione alcun set di medie nuove.

Esteban è schizzato via alla ripartenza per poi crollare nei giri finali ed ottenere comunque un buon ottavo posto dopo il 12° tempo in qualifica. Nel giro di raffreddamento il francese si è però sfogato via radio accusando il team della scelta effettuata, per poi essere ripreso da Slade e dal team principal Cyril Abiteboul dato che le comunicazioni stavano andando in diretta mondiale.

Qualunque cosa sia accaduta a porte chiuse, da quel momento in poi Ocon ha trovato finalmente lo slancio in qualifica. Al Mugello ha disputato un’ottima gara per poi essere costretto al ritiro per un problema ai freni, mentre in Portogallo è riuscito a chiudere davanti a Ricciardo (scattato una posizione avanti a lui) grazie ad una superba gestione delle gomme medie.

Ironicamente, un’altra esclusione dal Q3 gli ha consentito di ottenere il suo miglior risultato stagionale a Sakhir. Esteban ancora una volta era riuscito ad eseguire un primo stint lunghissimo con le coperture più dure e questo gli ha consentito di guadagnare varie posizioni prima dell’ingresso in pista della Safety Car a seguito del crash di Aitken. Salito in quarta posizione, Ocon ha poi usufruito del caos al box Mercedes per diventare una seria minaccia per Sergio Perez.

“Credo che l’intesa con i ragazzi del mio box sia migliorata notevolmente nel finale di stagione. Abbiamo trovato un modo migliore di lavorare per riuscire a guidare la vettura come volevo. All’inizio dell’anno forse davo delle indicazioni che non erano ottimali e la comunicazione tra me e loro non era perfetta. Adesso ci comprendiamo meglio e siamo un gruppo molto solido e forte”.

Nel 2021 Ocon si troverà ad affrontare la presenza di Fernando Alonso come compagno di team. Lo spagnolo, vicino a compiere 40 anni, torna in F1 dopo due anni di assenza e porta con sé la fama non solo di campione del mondo, ma anche di agitatore di uomini.

Fernando Alonso, McLaren MCL33, supera Esteban Ocon, Force India VJM11.

Fernando Alonso, McLaren MCL33, supera Esteban Ocon, Force India VJM11.

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Esteban ha già corso contro Alonso nelle stagioni 2017 e 2018, ma deve sperimentare cosa significhi avere Fernando come compagno di squadra, soprattutto fuori dalla pista. Quando gli è stato chiesto quali sono le sue aspettative, Ocon ha risposto in modo molto diplomatico: “Ho un ottimo rapporto con Fernando ed un grande rispetto. Vado d’accordo con lui, non credo che avremo problemi”.

Alonso sarà un compango ipercompetitivo ed Ocon è consapevole che dovrà iniziare la stagione 2021 con il piede giusto sin da subito per fare in modo che questa sia epica dall’inizio alla fine.

 

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