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Nuovo mandato d'arresto per Ghosn: accusato di abuso di fiducia nel suo incarico in Nissan

Il manager rimane in carcere dopo il nuovo mandato d'arresto di un pm della Procura di Tokyo. Per i prossimi 2 giorni non potrà essere scarcerato su cauzione.

(Da sinistra a destra):  Carlos Ghosn, Presidente Renault con Jean-Michel Jalinier, Presidente e Dir

Foto di: XPB Images

Negli ultimi giorni sembrava imminente la scarcerazione di Carlos Ghosn, ma così non sarà. Il manager e presidente di Renault e Nissan rimarrà in carcere per altri due giorni dopo il nuovo mandato d'arresto diramato da un pm della Procura di Tokyo. Questa, inoltre, prevede l'impossibilità della scarcerazione per via di un pagamento della cauzione.

A fermare la scarcerazione del manager d'origine libanese sono nuove accuse nei suoi confronti di abuso di fiducia nel suo incarico di presidente della Nissan. Nemmeno a dirlo, sotto accusa sarebbero legate ad azioni compiute nell'ultima decade.

Nel 2008 pare che Ghosn abbia spinto la Nissan a farsi carico di un contratto personale su strumenti derivati in perdita per 16,6 milioni di dollari, successivamente Ghosn avrebbe acquisito nuovamente il contratto grazie a un soggetto terzo per vantare il credito accumulato nei confronti della banca con cui era stato sottoscritto.

Tra il 2009 e il 2012 il manager avrebbe trasferito una somma di poco inferiore ai 14,7 milioni di dollari da un'azienda controllata da Nissan sul conto della persona terza. In questo caso l'accusa è di "speciale violazione della fiducia", ovvero di un reato penale (secondo il diritto giapponese) che segnala l'abuso da parte di un dirigente della propria posizione per ottenere guadagni personali.

Per questo motivo la Procura di Tokyo è riuscita a mantenere in carcere Ghosn per altri due giorni, al termine di questi potrebbe arrivare la prima proroga di 10 giorni e, successivamente, è attesa una seconda proroga di altri 10 giorni. Questo provvedimento, già in atto da qualche ora, non potrà superare però i 20 giorni di proroga.

Ricordiamo che Ghosn è in carcere dal 19 novembre scorso perché accusato di aver denunciato ben 80 milioni di euro in meno rispetto a quanto ricevuto come emolumenti per i suoi incarichi nel gruppo Renault-Nissan nel periodo che va dal 2010 al 2015. Nella formalizzazione dei capi d'accusa avvenuto lo scorso 10 dicembre, il periodo sotto indagine della Procura è stato esteso sino al 2018.

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