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Non vogliamo più Charlie Whiting!

Basta con le decisioni discrezionali del direttore di prova che influenza i commissari

Non vogliamo più Charlie Whiting come direttore di prova! L'inglese ha fatto il suo tempo, perché non può influenzare il risultato dei Gran Premi con le sue scelte e condizionare il lavoro dei commissari sportivi con le sue decisioni spesso tardive. Se è vero che il muretto dei box della Ferrari ha chiesto via radio alla direzione gara come si doveva comportare dopo il taglio di chicane di Alonso (che è stato indotto da Kubica a passare nell'erba per evitare un contatto certo), si dice che la risposta di Whiting sia stata molto sibillina. Poteva dire solo due cose: Fernando deve restituire la posizione, oppure può andare avanti perché non è stato giudicato colpevole. Dall'atteggiamento di Alonso in pista che ha proseguito alla sua andatura, viene da dire che la risposta che gli uomini del Cavallino hanno ricevuto sia stata la seconda. Qualsiasi altra indicazione era inaccettabile e censurabile! Nel dubbi, però, Stefano Domenicali poteva tranquillamente ordinare allo spagnolo di rallentare e farsi ripassare dalla Renault che aveva evidente problemi tecnici (tant'è che poi si è ritirata poco dopo) perché la F10 non avrebbe perso troppo tempo a sorpassare nuovamente il polacco. Alonso ci avrebbe rimesso qualche secondo, ma non avrebbe compromesso una gara che lo poteva portare al terzo posto dopo una partenza molto deludente. La grave scorrettezza di Whiting è di aver comunicato alla Ferrari che Alonso non avrebbe potuto effettuare il drive through durante la safety car: la squadra del Cavallino a quel punto non ha potuto fare altro che subire la scelta della direzione gara, mentre se avesse saputo di questo eventualità non avrebbe aspettato nemmeno un giro per far rientrare il suo pilota in pit lane (il regolamento ne consente tre). Certo dopo il caos di Valencia, quando Hamilton ha scaricato una penalità quando era ormai ininfluente ai fini del risultato, stupisce che la FIA abbia cambiato improvvisamente idea solo perché si tratta della Ferrari. Oppure è una variazione regolamentare che fa parte del pacchetto di decisioni varate questa mattina dalla FIA sulle norme della safety car. In questo caso non si deve cambiare poche ore prima di un Gp perché è ormai assodato che dietro ai provvedimenti di carattere generale, ormai ci sono sempre degli effetti collaterali che vanno analizzati con calma e non in modo emotivo. La Ferrari sapeva che una penalità non si poteva pagare in safety car? Il drive through è inappellabile, per cui il risultato comunque non può cambiare, ma la sensazione molto forte è che la Ferrari paghi le dure dichiarazioni di Fernando Alonso e di Luca di Montezemolo dopo Valencia. Non è possibile, infatti, che tutte le decisioni regolamentari, comunque vengano prese, debbano colpire la squadra di Maranello che è cornuta oltre che mazziata. Ad anore del vero va pure aggiunto che un tempo la Ferrari era maestra nel dettare le strategie di corsa a tutto il paddock, mentre ultimamente subisce le scelte di altri, mostrando una certa debolezza che la rende ancora più vulnerabile. Ma questo sarà un argomento che verrà discusso nei prossimi giorni a Maranello, perché alla squadra del Cavallino non basta avere un Alonso in squadra per lottare per il titolo mondiale. Il pallino ora torna in mano a Jean Todt: il presidente della FIA deve dare un segno di discontinuità. Deve dire se vuole rompere con una Federazione Internazionale che vuole decidere i Gp a tavolino come accadeva troppo spesso con Mosley, o se non vuole togliere le incrostazioni di un sistema che ormai sono visibili a tutti...

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