Newey elogia Verstappen: "Sa adattarsi come i grandi della F1"
Secondo il responsabile tecnico della Red Bull, Adrian Newey, la capacità di Max Verstappen di guidare istintivamente le vetture di Formula 1 lo pone al fianco degli altri grandi piloti della storia, perché gli lascia spazio per adattare la sua guida alla monoposto e alle varie situazioni di gara, potendo così avere un'ottima lettura della corsa. Un tratto che Newey ha visto solo nei grandi campioni del passato con cui ha lavorato nel corso della sua carriera.
Vincendo il campionato del mondo 2023, Verstappen si è unito alla prestigiosa lista di altri 10 piloti che hanno vinto più di due titoli nel corso della loro carriera. Solo Michael Schumacher, Lewis Hamilton, Juan Manuel Fangio, Sebastian Vettel e Alain Prost hanno vinto più dell'olandese, che però ha raggiunto grandi della storia come Niki Lauda, Jackie Stewart, Jack Brabham e Nelson Piquet.
Se la Red Bull riuscirà a mantenersi competitiva e in testa fino alla fine dell'attuale ciclo tecnico, che resterà invariato fino a fine 2025 prima della grande rivoluzione nel 2026, Verstappen potrebbe vantare teoricamente ben cinque titoli, entrando ulteriormente nella storia. Un traguardo a cui sono arrivati solamente tre piloti, ovvero Fangio, Schumacher e Hamilton, ultimo ad aggiungersi a questa prestigiosa lista grazie al mondiale vinto nel 2018.
Indubbiamente, con l’incremento anno dopo anno del numero di gare in calendario e l’allungarsi dei periodi di dominio da parte di una singola squadra, alle volte i numeri sono messi in discussione, ma l’olandese ha da sempre bruciato i tempi. Dopo un solo anno sulle monoposto nelle categorie propedeutiche, Verstappen ha fatto il grande salto verso la Formula 1, dove ha effettuato il proprio debutto con la Toro Rosso. Grazie alle performance messe in pista nella sua prima stagione nella massima categoria, l'olandese è stato poi promosso nella casa madre Red Bull, dove ha avuto modo di lavorare con Adrian Newey.
Foto di: Red Bull Content Pool
Il vincitore della gara Max Verstappen, Red Bull Racing RB19
Durante la sua carriera l'ingegnere britannico è riuscito a contribuire alla conquista di 25 campionati tra piloti e costruttori in oltre 40 anni di carriera, il che gli ha permesso anche di lavorare al fianco di grandi campioni del passato.
In un'intervista esclusiva a Motorsport.com, Newey ha inizialmente riconosciuto che tali riflessioni sono "molto difficili, perché si tratta di aree diverse, di auto diverse. Ma penso che Max, come tutti i veri grandi piloti, abbia l'impressione di poter guidare la macchina quasi inconsciamente. E questo gli lascia un'ampia capacità di elaborazione per pensare a ciò che la macchina sta facendo".
"E questo significa che può modificare la sua guida per adattarla alla vettura, cambiare l'assetto attraverso gli strumenti elettronici sul volante [differenziale, bilanciamento della frenata e simili] per aiutarlo a raggiungere gli obiettivi che si prefigge in quel particolare momento della gara e nel particolare degrado in cui versano gli pneumatici e così via".
"Questo è fondamentale per leggere una gara fino in fondo. E credo che questo sia un aspetto che aveva già quando è arrivato in Formula 1, ma che forse ora è riuscito a svilupparlo a un livello molto alto". Non è un caso che già in passato lo stesso Newey avesse elogiato la capacità di Verstappen nel gestire gli pneumatici come uno dei suoi veri punti di forza, anche grazie a questa capacità di lettura della corsa. Nell'ultima stagione l'olandese ha avuto a disposizione una delle vetture più rapide della storia, ma allo stesso tempo lui ne è stato un ottimo interprete.
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
Max Verstappen, Red Bull Racing, 1° posizione, festeggia dopo la gara
"Quindi, questo tipo di capacità di guidare l'auto in modo estremamente rapido, ma con una riserva costante [per analizzare ciò che sta succedendo], è qualcosa che Max ha molto chiaramente e che presentavano tutti i veri grandi con cui ho lavorato". Indubbiamente le performance della vettura 2023 hanno permesso di ragionare con maggior serenità, ma queste caratteristiche sono state centrali anche nella conquista dei titoli nel 2021 e nel 2022, così come in alcuni successi del 2019 e 2020, una delle sue migliori stagioni nella massima categoria.
Elementi che, secondo Newey, rendono Verstappen un pilota semplice con cui lavorare, anche perché sa bene come esprimere ciò che vuole da una vettura durante il weekend di gara. Rispetto ad Alain Prost e Sebastian Vettel, che facevano dell'approccio metodico e dei lunghi debrief elementi che li caratterizzava rispetto agli altri, oppure Mika Hakkinen e Kimi Raikkonen, che non parlavano molto ma sapevano arrivare al punto fornendo indicazioni preziose per gli ingegneri, l'olandese si inserisce nel mezzo, come aveva rivelato lo stesso ingegnere britannico in una precedente intervista.
"Sì, è un pilota con cui è molto facile lavorare. È esigente, certo, assolutamente. Ma il suo feedback è buono, non è troppo complicato. Sa come esprimere ciò che vuole dalla macchina. E poi con GP [Gianpiero Lambiase, ingegnere capo della Red Bull], il suo ingegnere di pista, ha fiducia che troveremo delle soluzioni". Un aspetto ben evidente anche nelle ultime stagioni, in cui spesso Red Bull è riuscita a compiere un passo in avanti tra venerdì e sabato proprio grazie al lavoro notturno tra le varie sessioni di libere. Per quanto la RB19 facesse dell'ampia finestra di funzionamento uno dei suoi elementi di forza, non sempre la squadra di Milton Keynes si è presentata con l'assetto perfetto, ma le indicazioni raccolte al venerdì hanno poi permesso di fare la differenza nelle giornate successive.
"Non sempre ci riusciamo - Singapore [nel 2023 e unica sconfitta della Red Bull nella stagione appena conclusa] ne è l'esempio! Ma facciamo del nostro meglio".
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