Nasr stufo della Sauber è tentato dalla Renault di Palmer?
Dopo la collisione fra i due piloti della Sauber alla Rascasse, che la FIA ha punito infliggendo tre posizioni di penalità a Marcus Ericsson in Canada, Felipe Nasr ha perso fiducia nel team svizzero e vorrebbe cambiare aria.
Foto di: XPB Images
Gli obiettivi e le posizioni sono differenti, ma la situazione è praticamente identica a quella verificatasi a Barcellona tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg. A Montecarlo il ruolo di… ”fratelli coltelli” è passato dal box Mercedes a quello Sauber, nel quale Marcus Ericsson e Felipe Nasr non si sono mai amati.
Ma un conto è provare una “sana” antipatia per il tuo primo avversario, un altro è finire con l’agganciarsi alla Rascasse in un incidente fratricida. Ed è quanto avvenuto ieri a Monaco. Oltre al rammarico per un risultato che sarebbe stato utile alla squadra ma comunque fuori dalla top-10, le conseguenze del colpo di testa nel Principato potrebbero anche intaccare il futuro di un team già in forte difficoltà sul fronte finanziario e (di conseguenza) tecnico.
“È stato un comportamento inaccettabile da parte di entrambi i piloti – ha commentato la team principal Monisha Kaltenborn - oggi il lavoro di tutta la squadra è stato vanificato da una collisione. E sia Marcus che Felipe sanno quanto lavoro viene fatto in ogni weekend di gara”.
Ricapitolando: nella seconda metà di gara Ericsson è arrivato alle spalle di Nasr (i due si contendevano la dodicesima posizione) ma il brasiliano non aveva lo stesso ritmo dello svedese. Sono iniziate le prime scaramucce, poi lo stesso Ericsson ha iniziato a reclamare spazio via-radio. E la squadra, dopo vari rifiuti da parte di Nasr che era in corsa con una differente strategia, ha fatto intervenire via-radio la stessa Kaltenborn.
Ma prima che Nasr si facesse da parte, ecco che Ericsson ha deciso di attaccare.
“Quando le gomme slick hanno iniziato a lavorare al meglio ho recuperato il ritardo da Felipe, ma sono rimasto bloccato dietro di lui. Mi è stato detto che Felipe aveva ricevuto una chiamata via-radio dal box, ma poi ho visto un varco e ho cercato di superarlo. Abbiamo visto tutti quello che poi è accaduto. Mi scuso, e sono certo che questo non si ripeterà in futuro”.
Ericsson, che sconterà 3 posizioni di penalità sulla griglia di partenza di Montreal, è di fatto il colpevole di quanto visto ieri a Montecarlo.
Ma Nasr dopo la corsa non era contrariato solo con il compagno di squadra. Al brasiliano non è piaciuto l’atteggiamento del team, che ha trattato i suoi piloti allo stesso modo. Il briefing post-gara è stato animato, e lo zio di Felipe (che lo accompagna sui campi di gara sin dalle formule minori) ci ha messo un po’ a sbollire l’arrabbiatura.
“Le mie gomme hanno iniziato a scaldarsi – ha commentato Nasr – ma per me non era il momento giusto per scambiare le posizioni perché stavo recuperando terreno su chi mi precedeva. Ma poi, improvvisamente, alla Rascasse ho sentito un botto e ho visto che Ericsson mi aveva colpito…”.
Nasr non ha nascosto il suo disappunto, che si aggiunge giù alla delusione per un team che di fatto non ha messo in cantiere alcuno sviluppo per il Mondiale in corso. E la voglia di cambiare aria aumenta. Per ora ci sono i contratti a bloccare Nasr nel team svizzero, ma in Formula 1 mai dire mai. Anche perché il sedile di Palmer, sempre più traballante, è una bella tentazione...
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