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Intervista

Monchaux: "Cofano motore e pance Alfa 2022 molto diverse"

Il direttore tecnico dell'Alfa Romeo ha raccontato a Motorsport.com come procede lo sviluppo della monoposto pensata per i nuovi regolamenti 2022, che ritiene un'ottima opportunità per provare a compattare ulteriormente il gruppo, rivelando che questa rivoluzione ha imposto uno sforzo enorme a tutte le squadre.

 Jan Monchaux, capo degli aerodinamici, Alfa Romeo Racing

Jan Monchaux, capo degli aerodinamici, Alfa Romeo Racing

Sauber F1 Team

Una fetta delle speranze di riscossa dell’Alfa Romeo Racing è nelle mani di Jan Monchaux, salito al ruolo di direttore tecnico della squadra il 17 luglio del 2019. Ingegnere specializzato in aerodinamica, è approdato in Formula 1 nel 2002, come aerodinamico della Toyota, ruolo che ha mantenuto fino al 2009 lavorando nella sede di Colonia.

Successivamente è passato alla Ferrari, come ingegnere del dipartimento aerodinamico dal 2010 al 2013, a cui ha fatto seguito un’esperienza in Audi che lo ha traghettato in Sauber nel 2018. A 43 anni Monchaux ha alle spalle un percorso importante, ma sa bene che la monoposto 2022 è la sua sfida più grande.

Per Monchaux, così come tanti altri direttori tecnici, la rivoluzione tecnica che scatterà il prossimo anno in Formula 1 sarà un’importante opportunità per lasciare un segno, ma come tutte le grandi sfide, anche questa è preceduta da una vigilia all’insegna di stress e lavoro duro. Poi, tra qualche mese, arriverà il momento della verità, destinato a diventare uno spartiacque.

Secondo molti direttori tecnici la sfida richiesta dal regolamento che entrerà in vigore la prossima stagione è tra le più dure di sempre, ed i dipartimenti tecnici delle squadre sembrano essere molto sotto stress. Conferma?
"Per trovare qualcosa di simile sul fronte telaio bisogna andare indietro al 2009, o giù di lì, ma non era comunque della stessa portata che caratterizza la rivoluzione 2022. Ma non mi lamento, alla fine è ciò che amiamo fare, sappiamo che il nostro lavoro non è dalle otto del mattino alle cinque di pomeriggio, abbiamo davvero molto da fare in questo periodo".

"Siamo anche consapevoli che questa rivoluzione regolamentare rappresenta una grande opportunità per la Sauber, la squadra è migliore dell’ottava o nona posizione che occupiamo adesso, e speriamo di cogliere l’opportunità per andare più in alto".

"Siamo stressati, lavoriamo molto, ma non è un periodo ‘doloroso’, perché ci piace e perché siamo consapevoli che se faremo bene il nostro lavoro, lo sforzo che stiamo facendo ora porterà ad un clima diverso e ad una motivazione diversa quando prenderà il via la prossima stagione".

Il nuovo regolamento è stato giudicato molto restrittivo. Avete identificato un'area in cui poter fare maggiormente la differenza? O, al contrario, saranno soprattutto i dettagli a definire le gerarchie?
“Vero, è molto restrittivo, non mi aspetto di vedere concetti di monoposto molto diversi scorrendo la pit-lane 2022, semplicemente perché le regole non danno abbastanza libertà di movimento".

"Tuttavia, il cambiamento di filosofia della vettura è notevole, e credo che le squadre che si ritroveranno nelle prime posizioni avranno fatto un lavoro migliore nello sviluppo di una piattaforma aerodinamica in grado di recuperare gran parte delle prestazioni perse. Da quello che vediamo in galleria del vento, alcune scelte che vengono fatte in zone nemmeno tante visibili dall’esterno possono avere un impatto abbastanza importante sul rendimento aerodinamico, e di conseguenza sul comportamento della monoposto".

"Alcune squadre potrebbero aver preso la direzione sbagliata e saranno costrette a tornare indietro, ma non sono sicuro che vedremo fisicamente delle vetture molto diverse, sarò piuttosto sorpreso se dovesse accadere”.

Quante ore lo staff tecnico dell'Alfa Romeo Racing ha dedicato alla lettura e allo studio del nuovo regolamento?
“Alla fine dobbiamo essere come… un avvocato, non possiamo andare in tribunale se non si conoscono le leggi. È essenziale che i tecnici che sviluppano l'auto conoscano le regole molto bene, perché più tempo viene dedicato alla loro lettura più è probabile che si possano trovare delle interpretazioni o dei collegamenti in grado di giustificare un concetto che si vuole applicare".

"Ogni settimana i nostri tecnici, soprattutto gli aerodinamici, dedicano ore per verificare di essere in linea con i regolamenti, abbiamo una sfida costante con le parole! Si parte sempre da ‘si può fare questo?’, e a volte si scopre che una soluzione sembra proibita ma c’è un piccolo paragrafo che cambia il concetto, dicendo qualcosa di diverso".

"La sfida è sempre presente, ovvero capire se un concetto che si vuole applicare è nel rispetto delle regole, e questo aspetto funziona solo se le persone valutano e pensano giorno e notte, facendo propria la filosofia delle regole. Nel tempo, poi, le regole sono diventate sempre più numerose e complesse, quindi questo lavoro è sempre più essenziale”.

C’è un rumors secondo il quale la power unit Ferrari 2022 avrà una testata molto bassa. Può tradursi in un vantaggio aerodinamico?
“Non confermerò ciò che avete sentito sul motore del '22, posso dire che non sta cambiando in modo massiccio. Ciò che sarà interessante è invece la copertura superiore del motore e le pance, un'area in cui avremo una varietà di concetti. Quando si chiede ai motoristi di cambiare qualche parte del motore è perché ci sono delle esigenze aerodinamiche che in galleria confermano dei vantaggi. Non conosco il concetto del nostro fornitore per quanto riguarda l'anno prossimo, non mi è permesso, ma vedrete che i cofani motore e le pance saranno diversi tra i vari team”.

La partnership Ferrari funzionerà come in passato?
“È molto simile. È una buona collaborazione, è proprio come una relazione, conosci meglio le persone con il tempo. Quindi è un rapporto costruttivo, ovviamente le regole sono molto restrittive in merito a ciò che ci è permesso di condividere. C'è un buon rapporto, e ne sono contento”.

Mattia Binotto ha confermato che la PU Ferrari ha un gap rispetto a Mercedes e Honda. In che modo questo divario sta influenzando la vostra battaglia con la Williams?
“Molto. Non su tutti i circuiti, ma su piste come Monza o Spa avvertiamo la presenza di un divario, diciamo che lo sentiamo maggiormente rispetto ad altri circuiti. È così, ma non dipende da noi, e credo che al di là di questo aspetto abbiamo la possibilità di essere davanti a Williams in termini di prestazioni pure. Ovviamente spero che il prossimo anno questo gap non ci sia più, o che possa esserci ma… a nostro favore”.

Ad inizio estate avete perso l’ingegner Luca Furbatto (passato in Aston Martin n.d.r). Questa vicenda avrà un impatto sul 2022?
“È stato coinvolto nei primi passi del progetto, e ovviamente quando ha annunciato la sua partenza non ha più avuto accesso al lavoro. Ma la macchina è cambiata parecchio da quando è partito”.

Secondo le regole in vigore, avete più ore da poter utilizzare in galleria del vento rispetto ai top-team. È un vantaggio importante?
“Se confrontiamo le differenze che ci sono tra i team che lo scorso anno hanno concluso in settima, ottava o nona posizione nel campionato Costruttori, non è enorme, ma se ci confrontiamo con le squadre che si sono classificate nelle prime tre posizioni, non è neanche trascurabile".

"Se poi consideriamo che i top-team hanno sviluppato più a lungo di noi le loro monoposto attuali, l’opportunità diventa ancora maggiore. Sarà interessante vedere di quanto riusciremo a colmare il divario con i migliori team l'anno prossimo, e non dobbiamo dimenticare che le squadre di vertice hanno metodologie migliori, quindi probabilmente avranno ancora un leggero vantaggio. Ma comunque questa opportunità ci aiuta a colmare il divario, è un concetto di regolamento che darà i suoi frutti nel tempo, anno dopo anno, quindi non è un'utopia pensare che possa aiutare a livellare un po' i valori in campo. Ma credo che avremo effetti più importanti nel '23, '24, non credo che avrà un grande impatto sulla stagione 2022”.

Dal punto di vista tecnico, quanto è importante avere in squadra un pilota come Bottas che proviene da un’esperienza in un top team come la Mercedes?
“Sicuramente ci aiuterà molto. A cominciare dalla preparazione di un weekend, ad esempio, è sempre interessante sapere come lavora una squadra di riferimento, ma in generale sono tanti gli aspetti. Noi sappiamo come affrontare alcuni problemi, ma è abbastanza evidente che quei ragazzi (riferimento a Mercedes) sono sicuramente più avanti su alcuni aspetti, quindi sarà interessante ricevere il suo contributo".

"Parlo di suggerimenti su come migliorare il nostro weekend, migliorare il modo in cui prepariamo le qualifiche, migliorare il modo in cui andiamo in gara. Un po' di aria fresca in questo ambiente così competitivo fa sempre bene, e preferisco che arrivi dalla parte alta della classifica. E poi Valtteri ci aiuterà anche a completare il passo finale con il nostro simulatore, stiamo cercando un modo molto più naturale e organico di quello che facciamo attualmente, sia per preparare al meglio il weekend che per esaminare alcune caratteristiche in ottica futura.  Quindi sì, Valtteri sarà sicuramente un grande valore aggiunto per noi, e ne siamo molto felici”.

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