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Mercedes: una prima fila che ha il sapore di una prova muscolare di forza

La freccia d'argento forse non ha più il motore spauracchio che le ha permesso di dominare l'era ibrida dall'inizio: la squadra diretta da Wolff ha avuto il coraggio di rifare mezza macchina per sopperire con telaio e aerodinamica alle debolezze della power unit.

Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images

Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09
Il poleman Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 riceve il Pirelli Pole Position Award da Nelson Piquet
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 e Toto Wolff, Direttore del Motorsport, Mercedes AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Ron Meadows, Team Manager, Mercedes AMG F1 e Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09, pit stop
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 e Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1, nel parco chiuso
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, festeggia la pole position
Il terzo qualificato Sebastian Vettel, Ferrari, parla con il poleman Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, dopo le qualifiche

Una prova muscolare di forza. È quella che la Mercedes voleva dare al Red Bull Ring nella qualifica del GP d’Austria. E lo schiaffone alla Ferrari è arrivato su una pista che, almeno sulla carta, doveva essere favorevole alla Rossa: le frecce d’argento hanno piazzato un pesante uno–due, con la prima pole stagionale di Valtteri Bottas che è stato seguito ad appena 19 millesimi di secondo dal leader del mondiale, Lewis Hamilton.

Quando il finlandese alza la testa prepotentemente è segno che la Mercedes è perfettamente a punto, in grado di esprimere il meglio del suo potenziale. I tecnici di Brackley hanno programmato chirurgicamente il debutto della W09 Spec 2 a Spielberg, proprio per colpire la Rossa nel tris di GP che il calendario propone quest’anno.

Una fase che potrebbe diventare importante nell’economia del campionato piloti, visto che il marchio della Stella è arrivato in Stiria dopo il successo di Hamilton in Francia e l’appuntamento austriaco precede di sette giorni Silverstone, dove le frecce d’argento l’anno scorso avevano pesantemente messo sotto le Rosse.

Sarebbe importante per Toto Wolff e i suoi uomini dare una continuità di risultati in questo momento delicato della stagione, nella consapevolezza che la Mercedes ha preso atto di un cambiamento importante: il motore non è più l’elemento che può bastare a fare la differenza, come, invece, è sempre stato dall’inizio dell’era ibrida fino a oggi.

La sensazione è che la power unit abbia ancora un grande potenziale, ma che non possa essere sfruttata appieno per gli improvvisi surriscaldamenti e le perdite d’acqua che hanno caratterizzato la nascita del motore spec 2.1.

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Questa unità è arrivata alla ribalta dei GP con una gara di ritardo, visto che il debutto è stato posticipato al Paul Ricard, mentre era atteso in Canada: un problema di affidabilità durante il long run di delibera aveva consigliato Andy Cowell al rinvio.

Insomma la nuova unità viene curata come un bambino malato nella culla e a ogni starnuto si teme il peggio, mentre in passato sembrava che il l’argomento motore non dovesse nemmeno essere discusso, tale era la certezza di una supremazia granitica.

Il cambio delle regole sul consumo dell’olio alla fine ha colpito più la Mercedes della Ferrari e il motore del Cavallino di Corrado Iotti ha trovato nell’inverno quei cavalli che mancavano l’anno scorso. All’improvviso la Rossa si è trovata con lo 062 EVO capace di velocità massime alla speed trap migliori delle W09: anche al Red Bull Ring Vettel si è preso il gusto di precedere Hamilton, di un simbolico 1 km/h: 323,2 kmh contro 322,2.

L’ordine sabato era di stare davanti ad ogni costo e su un giro corto che si percorre in 62 secondi la Mercedes è tornata a sfruttare il “bottone magico” con un buon overboost di potenza. Fra la Q2 e la Q3 i tempi dei due piloti argento sono calati di almeno quattro decimi, segno che si sono mandati in libertà cavalli che domani torneranno nel recinto.

La squadra di Brackley, consapevole di non avere più l’asso nella manica, ha avuto il coraggio di varare una macchina che è stata rivista in ogni dettaglio, per cercare di recuperare con il telaio e l’aerodinamica quello che si sta assottigliando sempre più a livello di motore.

Aldo Costa dopo il GP di Spagna si è visto poco in pista perché con Geoff Willis ha studiato le mille novità che compongono il puzzle di una W09 del tutto nuova che è stata deliberata dopo la Spagna: la parola d’ordine del progetto è stata efficienza aerodinamica.

La nuova Mercedes con una configurazione delle pance che richiama quelle della Ferrari ha avuto il coraggio di stravolgere i propri concetti per fare degli innesti che hanno cambiato radicalmente il volto alla freccia d’argento.

Con l’arretramento della bocca dei radiatori si è ridotta la resistenza all’avanzamento, contribuendo a limitare i consumi di benzina che negli ultimi GP son parsi maggiori rispetto alla Ferrari e hanno permesso di tornare a rivaleggiare con la Rossa nelle velocità massime.

A stupire è stato come la macchina evoluzione sia scesa in pista pronta a dare il suo meglio fin dai primi giri, segno che il sistema di simulazione di Brackley è quasi perfetto, con una perfetta rispondenza dei dati fra CFD, galleria del vento e pista, senza che si sia fatto un metro per abbozzare la minima messa a punto.

Questa è la forza della Mercedes: solo Hamilton ha faticato un po’ nel trovare la migliore simbiosi con le gomme, ma per il resto la squadra campione del mondo ha dato un saggio di come si possano cambiare le carte in tavola, mentre si è seduti al tavolo della partita.

Solo nell’inverno parlare di una Mercedes che cerca di contrastare il motore della Ferrari con la nuova aerodinamica poteva sembrare eresia: oggi è cronaca. Questo è un mondiale nel quale non si deve dare niente per scontato perché si è alzata l’asticella della sfida. La SF71H è anche una macchina più consistente di quella che l’ha preceduta per cui tanto a Brackley che a Brixworth hanno preso per tempo le dovute contromisure. E la prima fila argento in casa della Red Bull ha un grande valore tecnico, ma anche psicologico…

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