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Mercedes si interroga sul vero valore della Ferrari dopo i test

Il team campione del mondo in carica ha dominato nell'ultimo giorno ma non vuole sottovalutare una Ferrari che ancora non è andata alla ricerca della performance assoluta.

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Zak Mauger / Motorsport Images

La Mercedes ha chiuso la giornata di test del venerdì con una doppietta grazie a Valtteri Bottas e Lewis Hamilton. I due piloti hanno stupito con le loro performance e si sono anche avvicinati al record del tracciato stabilito la passata stagione.

Nonostante tutte le discussioni si siano focalizzate sul DAS, il passo gara della Mercedes W11 è sembrato davvero impressionante così come le sue antenate.

A differenza della Mercedes, la Ferrari ha iniziato la prima sessione di test in modo opaco, concludendo la giornata del venerdì con un distacco di 2.6’’ dalla vetta. La Scuderia ha sottolineato di non aver voluto cercare la performance nel corso della prima settimana, ma il gap dai team di vertice ha sorpreso.

In Mercedes, tuttavia, sanno fin troppo bene come le cose possano cambiare. Nel 2019 il team si è trovato in grossi guai all’apertura dei test per poi tornare a ruggire nella seconda settimana grazie ad un ampio pacchetto di aggiornamenti che ha spianato la strada verso la conquista del titolo piloti e costruttori.

La scuderia campione del mondo ha comunicato sui propri canali un bilancio di questa prima tre giorni di prove.

“Nessuno può dire con certezza di essere più veloce di un altro team perché nessuno conosce i reali valori in campo al momento di scendere in pista e cosa porteranno i rivali la prossima settimana”.

“Ad esempio, la Red Bull porterà un significativo pacchetto di aggiornamenti per la seconda sessione? Perché la Ferrari ha trascorso questi tre giorni utilizzando una modalità della propria power unit a basso regime rispetto ai team clienti?”.

E’ proprio l’ultimo punto che lascia perplesso Mercedes, il fatto che la Ferrari non si sia ancora espressa al massimo livello e questa valutazione coincide con i dati. La Scuderia di Maranello potrebbe aver girato con un propulsore un secondo al giro più lento rispetto al previsto e questo andrebbe a giustificare il gap dalla vetta.

Nel corso del primo giorno di test la velocità di punta della Ferrari è stato più lenta rispetto a quella dell’Alfa Romeo, mentre nel giorno conclusivo Vettel ha fatto segnare la maggior velocità di punta prima che la sua power unti si rompesse.

Il tedesco ha spiegato che la Ferrari non ha voluto spingere al massimo la potenza del motore, aggiungendo che potrebbe decidere di adottare la stessa strategia anche la prossima settimana.

“Puoi giocare molto con la potenza del motore, ma al momento il nostro obiettivo non è cercare la massima prestazione della power unit bensì percorrere il maggior numero di giri possibile”.

“Credo che salire di potenza col motore non sia una cosa che si vuole fare nel corso dei test per mostrarla a tutti e per quanto ne so non è nei nostri programmi”.

I commenti di Vettel si sono accodati al messaggio lanciato da Mattia Binoto.

“Abbiamo cambiato il nostro approccio ai test ed al programma” ha dichiarato il team principal.

“Nel corso della prima sessione ci siamo concentrati nel verificare l’aerodinamica e la meccanica della vettura in differenti configurazioni senza provare ad ottimizzare l’assetto e cercare la performance assoluta”.

Il team principal, però, non si è nascosto nell’affermare di essersi trovato a disagio nel confronto con i rivali: “Lo scorso anno ero più ottimista in questa fase perché i tempi sul giro arrivavano facilmente. Oggi sembra un po’ oiù complesso”.

“I nostri rivali sembrano essere molto forti, ma credo che non dovremmo dimenticare la lezione dello scorso anno. Aspettiamo la prima gara in Australia per avere un miglior quadro della situazione”.

Nonostante la Mercedes abbia conquistato i titoli dei giornali con i tempi ottenuti, il team campione in carica ha cercato di gettare acqua sul fuoco.

Valtteri Bottas è sembrato piuttosto soddisfatto delle prestazioni ottenute parlando di un miglioramento netto della W11 rispetto alla vettura del 2019.

“È stata una bella sensazione. Non ci sono stati grossi problemi di bilanciamento con la vettura, il comportamento è stato abbastanza buono, e sento che abbiamo fatto buoni progressi ogni giorno“.

“Anche se non ci sono stati problemi enormi, ci sono sempre cose che si stanno perfezionando come, ad esempio, l'equilibrio nei diversi tipi di curve. Stiamo migliorando sempre di più andando dove vorremmo”.

“Rispetto allo scorso anno non ci sono aspetti negativi, e questo è un grande passo avanti”.

La Mercedes al momento si è confermata al vertice, ma bisogna aspettare che la Ferrari scopra le sue carte per capire i valori in campo. Probabilmente soltanto la prima gara a Melbourne il 15 marzo darà i primi verdetti.

Pierre Gasly, AlphaTauri AT01

Pierre Gasly, AlphaTauri AT01

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Lance Stroll, Racing Point RP20

Lance Stroll, Racing Point RP20

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Daniil Kvyat, AlphaTauri

Daniil Kvyat, AlphaTauri

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Lando Norris, McLaren MCL35

Lando Norris, McLaren MCL35

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari nel garage

Sebastian Vettel, Ferrari nel garage

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Pierre Gasly, AlphaTauri AT01

Pierre Gasly, AlphaTauri AT01

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Alex Albon, Red Bull Racing RB16

Alex Albon, Red Bull Racing RB16

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C39

Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C39

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Daniel Ricciardo, Renault F1 Team R.S.20

Daniel Ricciardo, Renault F1 Team R.S.20

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Daniel Ricciardo, Renault F1 Team R.S.20

Daniel Ricciardo, Renault F1 Team R.S.20

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C39

Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C39

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C39

Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C39

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Daniel Ricciardo, Renault F1 Team R.S.20

Daniel Ricciardo, Renault F1 Team R.S.20

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Lance Stroll, Racing Point RP20

Lance Stroll, Racing Point RP20

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Lando Norris, McLaren MCL35

Lando Norris, McLaren MCL35

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

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