Mercedes: scopriamo cosa c'è dietro alla parata delle frecce d'argento
Hamilton e Bottas hanno dimostrato a Monza una netta superiorità sulla Ferrari: oltre a 36 cavalli di potenza in più, la W08 ha potuto sfruttare un assetto aerodinamico più estremo di quello delle Rosse. Ma Toto Wolff teme Singapore...
Foto di: Charles Coates / Motorsport Images
Le due Mercedes in parata davanti al pubblico italiano, Toto Wolff probabilmente se l’era sognata di notte: averla realizzata a Monza alla conclusione di un GP d’Italia dominato da Lewis Hamilton e Valtteri Bottas con le W08 deve avergli dato un gusto particolare perché si è realizzata davanti a 93 mila spettatori per lo più tifosi ferraristi.
Il team di Brackley è venuto nella tana del Cavallino per trarre il massimo vantaggio e torna a casa nella convinzione di aver vinto una battaglia, ma non la guerra. La Casa della Stella, dopo la sconfitta ungherese e il successo di misura della scorsa settimana a Spa, ha voluto dare un segno della propria forza.
L’uno due che si è materializzato nel “tempio” della velocità mette la Mercedes in una condizione di superiorità perché la Stella per la prima volta quest’anno comanda entrambe le classifiche iridate: con il sesto successo stagionale Lewis Hamilton scavalca di tre punti l’avversario Sebastian Vettel e la Casa tedesca segna un solco sempre più profondo nella graduatoria Costruttori, allungando a 62 lunghezze il vantaggio sulla Rossa.
Toto Wolff, insomma, può guardare al futuro con un certo ottimismo, potendo contare su una coppia di piloti veloce e affidabile. Le magie di Lewis Hamilton non possono che incantare: l’inglese ieri ha battuto il record delle pole position di Michael Schumacher (portando il limite a 69 partenze al palo) con la superiorità che solo un fuoriclasse è in grado di esprimere. In un giro ha rifilato più di un secondo agli inseguitori che sono rimasti con le polveri bagnate.
Eppure il tre volte campione del mondo ha osato con un assetto estremo da asciutto più di quanto avessero lasciato intendere i ferraristi, impauriti di rovinare (specie con il pieno) la tavola del fondo spanciando sui bump del rettilineo d’arrivo. Lewis alimenta il suo mito: quando si sente in forma è capace di prestazioni sorprendenti. Se nella qualifica bagnata ci ha messo molto del suo, in gara sono emersi i valori della freccia d’argento.
La W08 era data per favorita a Monza e non ha tradito le attese. Valtteri Bottas, incerto protagonista sabato, ha dovuto sgomitare un po’ nei primi giri di gara per portarsi alle spalle del suo capitano (si dice che Sergio Marchionne abbia… imprecato per la facilità con la quale il finlandese ha passato in tromba Raikkonen), ma poi ha svolto il ruolo perfetto dello scudiero, marciando come un orologio dietro a Lewis.
La freccia d’argento produce molto carico aerodinamico grazie al suo passo molto lungo e può scaricare le ali per inseguire alte velocità massime, ma può fare conto su un motore 4 che è più potente del 062 in versione 3 della Ferrari. Chi ha effettuato delle misurazioni acustiche lungo i rettilinei dello stradale parla di una differenza di 36 cavalli (ne erano stati misurati 22 a Spa). La Mercedes non poteva sbagliare l’appuntamento italiano perché Toto Wolff è sicuro che già da Singapore non sarà una passeggiata con una Ferrari che tornerà a essere competitiva.
La Stella aveva bisogno di massimizzare la sua superiorità potendo contare su tre decimi di motore e ne ha consolidati altrettanti con scelte di assetto molto più aggressive di quanto non siano state quelle fatte dai tecnici diretti da Mattina Binotto. Il combinato disposto ha sancito una doppietta che non è mai stata messa in discussione.
Il fatto che Lewis Hamilton si sia visto soffiare il giro più veloce in gara da un arrembante Daniel Ricciardo, la dice lunga sul fatto che nel finale le W08 hanno badato a non stressare il motore 4 che dovrà avere una vita più lunga dell’ultima unità del Cavallino quando verrà omologata.
Alla vigilia di Monza si era fatto un gran parlare del consumo di olio, visto che la Mercedes avrebbe potuto spingere anche il propulsore omologato a Spa a 1,2 litri per 100 km. Gli uomini della Petronas, però, hanno annacquato ogni polemica ammettendo che i motori Mercedes rispettano il limite di 0,9 litri per 100 km dall’inizio del campionato, dal momento che l’olio utilizzato è rimasto lo stesso dell’Australia.
Toto Wolff lascia l’Italia con un bottino migliore di quanto potesse pensare, ma l’austriaco ha messo le mani avanti perché teme Singapore che potrebbe avere un epilogo del tutto diverso rispetto a Monza…
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