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Analisi

Mercedes: quando la F1 diventa un vero affare

Forbes ha ricostruito come Brawn abbia rilevato il team Honda per una sterlina, dando vita alla BrawnGP che ha vinto nel 2009. La struttura poi è stata ceduta alla Mercedes per 77 milioni dando il via al dominio dell'era ibrida.

Mercedes logo

Foto di: Daimler AG

L’attuale team Mercedes di Formula 1 è il risultato di un progetto che ha preso il via nel 2009. La fuga di molte squadre ufficiali in seguito alla crisi Mondiale del 2008 coinvolse anche la Honda, che si vide costretta di colpo a dover chiudere i programmi sportivi e a cedere la struttura per il progetto Formula 1 creata a Brackley.

In tempi strettissimi piazzò un colpo perfetto un gruppo guidato da Ross Brawn che rilevò la struttura per 1 sterlina ma con la promessa di garantire un futuro al personale.

In modo a dir poso sorprendente la Brawn GP si aggiudicò il campionato Mondiale 2009 con Jenson Button e Rubens Barrichello e, a completamento di dodici mesi da sogno, Brawn a fine stagione decise di cedere la squadra alla Mercedes.

L’affare che si concretizzò fu un ottimo accordo da entrambe le parti: l’attuale Direttore Generale Motorsport di Liberty Media si garantì un utile ‘monstre’ e la Mercedes diede il via al suo secondo ciclo in Formula 1 (con un team proprio) acquistando la squadra campione del Mondo in carica dopo aver chiuso la collaborazione con la McLaren.

A distanza di undici anni, la testata statunitense Forbes (punto di riferimento nel panorama finanziario globale) ha pubblicato i dettagli dell’accordo, ripercorrendo anche i passaggi successivi che hanno portato all’attuale assetto societario della Mercedes F1.

Secondo Forbes il 24 dicembre 2009 la filiale britannica del gruppo Daimler rilevò il 45,1% della Brawn GP Limited per un corrispettivo (pagato in cinque anni) di 77 milioni di sterline. Allo stesso tempo, il management della Brawn GP cedette una quota del 30% della squadra al fondo Aabar Investments di Abu Dhabi.

Nel marzo 2011 Daimler UK e Aabar raggiunsero un accordo per acquisire la restante partecipazione del 24,9%, ancora nelle mani del management precedente, ed il nuovo assetto societario vide Daimler salire a quota 60% (con una spesa di 20 milioni di sterline) con il fondo Aabar detentore del restante 40.

Ecco Wolff e Lauda

Un anno dopo Daimler UK acquisì l’intero pacchetto azionario, versando ad Aabar 40 milioni di sterline. Al termine di questa operazione, Daimler pagò complessivamente 137 milioni di sterline (154 milioni di euro) per ottenere la totale proprietà del team.

Nel 2013 Toto Wolff accettò il ruolo di team principal della Mercedes F1, ponendo però come condizione di poter entrare nel pacchetto azionario della squadra.

La richiesta venne accettata e Daimler cedette a Wolff il 30% delle quote (riservando un 10% anche a Niki Lauda) per una contropartita complessiva di 40 milioni di sterline.

Considerando i risultati sportivi raggiunti e il ritorno di immagine che ne è conseguito per la Mercedes, l’operazione può essere considerata finanziariamente ottima. Considerando che poco prima della pandemia COVID-19 la stessa testata Forbes aveva valutato la squadra 800 milioni di sterline, la rivalutazione della struttura nell’arco di dieci anni è stata decisamente importante. Oggi tutto funziona alla grande nel quartier generale di Brackley e, tra sponsor e la quota degli introiti provenienti da Liberty, la squadra è praticamente in grado di autofinanziarsi.

Affare finanziario? Si, ma…

Ma nella valutazione complessiva non possono essere dimenticati gli ingenti investimenti che la squadra ha potuto permettersi dal momento dell’acquisizione della Brawn GP fino alla pianificazione dell’era ibrida, quando le entrate (sponsor più premi) non erano certe quelle attuali.

Cifre messe a disposizione dal Gruppo Daimler che non si conoscono, ma che andrebbero messe in bilancio per poter valutare l’operazione (finanziaria) nel suo complesso.

Gli stanziamenti per le power unit sono stati ingenti e c’è chi non dimentica anche l’ingaggio di Michael Schumacher che nel periodo 2010/2012 percepì complessivamente una cifra vicina ai 100 milioni di euro. Spese importanti, che posero le basi per la Mercedes che ha poi macinato i record.

Oggi c’è una certa curiosità di conoscere il futuro della squadra, ovvero se Daimler proseguirà il suo rapporto nel programma Formula 1 (confermato) nella stessa forma degli ultimi dieci anni.

Esclusa la possibilità di uscita, è però possibile che a Stoccarda procedano con un disimpegno parziale, ovvero la cessione di una parte delle quote azionarie (trovare potenziali acquirenti non è un problema), rumors che tra qualche addetto ai lavori gira da tempo.

Ma oggi l’attenzione è tutta sulla conferma di due ruoli chiave, ovvero quelli di Toto Wolff e Lewis Hamilton, la cui estensione contrattuale dovrebbe essere definita entro metà estate. Se il team proseguirà con due dei suoi punti cardine, tutto sarà più semplice.

Toto Wolff, Executive Director (Business), Mercedes AMG
Ross Brawn, Managing Director of Motorsports, FOM, arriva nel paddock
Podium: race winner Rubens Barrichello, BrawnGP, second place Jenson Button, BrawnGP, third place Ki
BrawnGP BGP001 side view
Il numero di Lewis Hamilton sulla Mercedes F1 W11
Valtteri Bottas, Mercedes F1 W11
Freno e sospensione anteriore Mercedes AMG F1 W11
Valtteri Bottas, Mercedes F1 W09
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes AMG
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 Team
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09
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