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Mercedes: prese dei freni piccole per il raffreddamento dei dischi?

I dischi Carbon Industrie scelti dalla Mercedes hanno un'ottima resa, ma una finestra di utilizzo ristretta che ne rende difficile la gestione delle temperature su tracciati impegnativi come Singapore, dove la velocità media è molto bassa.

Mercedes AMG F1 W07 Hybrid, il cestello dei freni

Foto di: Giorgio Piola

Lewis Hamilton i problemi di freni se li è trascinati per tutto il weekend. L’inglese ha la tendenza a mettere l’impianto in crisi con violente staccate al limite, mentre Nico Rosberg riesce a gestire con più gradualità la decelerazione della W07 Hybrid. Ma, nonostante questa dote, è stato il tedesco il primo dei due piloti Mercedes ad andare in difficoltà durante il GP di Singapore.

I tecnici di Brackley già dopo pochi giri di gara hanno consigliato via radio al nuovo leader del mondiale di ridurre leggermente il passo evitando di forzare le staccate perché in telemetria si era illuminato un allarme che segnalava un surriscaldamento dei freni anteriori. La pista di Marina Bay è diventata la più temuta dell’intero campionato, togliendo a Montreal un primato che è sempre stato della pista canadese.

A Singapore un quarto del giro sui freni

In realtà a Singapore c’è solo una frenata potente, quella del Memorial Corner, ma l’impianto è continuamente sollecitato: secondo la simulazione Wintax di Magneti Marelli è stato stimato un tempo di frenata di 21”3 al giro, vale a dire un quarto della tornata, con ben 15 staccate. L’aspetto più critico è quello relativo al raffreddamento, a causa dell’alta temperatura ambientale che si somma alla bassa velocità media, specie quando le monoposto viaggiano col pieno. Ecco perché l'usura del materiale d'attrito è stato uno dei parametri tenuti d’occhio nella telemetria della Mercedes.

Le presa d'aria Mercedes sono troppo piccole?

Ferrari SF16-H, i freni
Ferrari SF16-H: la generosa presa dei freni anteriori vista a Singapore

Photo by: Giorgio Piola

La Casa della Stella ha tutto l’impianto della Brembo, ma i dischi sono quelli della francese Carbon Industrie. Guardando la presa d’aria di Ferrari e Red Bull viene il sospetto che gli aerodinamici di Brackley abbiano esagerato nel disegnare prese d’aria troppo piccole sulle frecce d’argento.

In realtà pare che non ci sia una grande differenza: chi se ne intende sostiene che la portata d’aria per il raffreddamento dei freni non sarebbe molto diversa, perché la Mercedes ha più piccola la presa che è esterna alla palpebra, ma avrebbe condotti più grandi fra la parete di carbonio e la gomma.

Questo non vuole dire che i tecnici di Paddy Lowe possano avere sottostimato la necessità di portare aria fresca a disco in carbonio e pinza in alluminio-litio della W07 Hybrid. Come mai? Mettiamola così: il disco Brembo ha una perfetta funzionalità fra 600 e 1.000 gradi con picchi che arrivano fino a 1.200 gradi, mentre la “finestra” di utilizzo dei Carbon Industrie sarebbe molto più stretta. A sentire i piloti Mercedes il bite sarebbe migliore, ma l’utilizzo più complicato.

Red Bull Racing RB12, il cestello dei freni a confronto
Red Bull RB12: a sinistra la presa dei freni parzializzata di Monza e a destra quella di Singapore

Photo by: Giorgio Piola

Led di segnalazione sul volante computer

Non deve sorprendere, quindi, che sul display dei volanti computer di alcune monoposto, quest’anno siano comparsi dei led che indicavano la temperatura dei dischi con degli allarmi. Nico Rosberg e Lewis Hamilton sono stati invitati a spostare il ripartitore di frenata verso le ruote posteriori, pur sapendo di avere una frenata meno efficiente. Ma pare che non sia stato sufficiente, perché a causa della bassa velocità media di Singapore, non è stato possibile dissipare il calore in eccesso che ha aumentato l’usura dei dischi.

Strategia delle gomme prudente...

Vien quasi da pensare che gli strateghi della Mercedes abbiano scientemente puntato le scelta delle gomme sulla mescola Soft, la più dura, proprio per evitare frenate più estreme con i compound più morbidi che avrebbero permesso di avere un grip notevolmente maggiore in staccata. La sensazione, quindi, è che ci sia stata un’usura del materiale maggiore di quella che era stata prevista (di solito il consumo è di 1 mm) e i piloti della Stella a tre punte hanno dovuto adottare tutte le strategie utili per evitare di andare in crisi.

Nico Rosberg, quindi, è stato bravissimo nel finale del GP a saper gestire la splendida rimonta di Daniel Ricciardo (l’australiano è arrivato a meno di mezzo secondo dal vincitore), mentre Lewis Hamilton, al terzo posto, ha dovuto contenere il ritorno di Kimi Raikkonen con la Ferrari. Scommettiamo che l’anno prossimo le Mercedes avranno prese di raffreddamento più grandi a costo di pagare qualcosa a livello aerodinamico?

 

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