Mercedes: perché Bottas è stato invitato a non tirare subito con le medie?
La strategia del team di Brackley era giusta, ma come mai il muretto della Stella ha parzializzato la rimonta del finlandese che avrebbe preferito raggiungere Vettel in anticipo per avere più possibilità di mettere la Ferrari in difficolta
Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images
È tempo di riflessioni in casa Mercedes. Le aspettative alla vigilia della trasferta in Bahrain erano molte, c’era bisogno di archiviare la sconfitta di Melbourne e di mostrare i muscoli sulla prima pista permanente del Mondiale 2018.
Invece è andata peggio dell’Australia, perché se due settimane fa ad Albert Park Lewis Hamilton ha ceduto la leadership a causa della virtual safety car, sul circuito di Al Sakhir non ci sono stati alibi.
Ovviamente nell’economia del weekend di Hamilton ha pesato come un macigno la penalità scontata sulla griglia di partenza, ma Bottas contrattempi non ne ha avuti, e la sua corsa ha messo in luce una Mercedes che ha giocato in difesa, venendo beffata proprio sul fronte in cui speravano per ribaltare il risultato: la strategia.
C’è però anche dell’altro. Il primo stint di gara ha convinto il box Campione del Mondo che a parità di condizioni Bottas non avrebbe avuto chance di passare Vettel, ed hanno così deciso di differenziare la strategia, puntando sulla gomma media.
Scelta non errata, ma errata è stata la gestione dello stint di Bottas. Nei primi dieci giri dopo il pit-stop il finlandese ha dimezzato il gap da Vettel, guadagnando tre secondi e mezzo, perdendone però quattro nelle successive dieci tornate.
Solo dal giro 43 il box Mercedes ha realizzato che la Ferrari non si sarebbe fermata per la seconda sosta, è Bottas è passato dalla modalità “gestione gomma” a quella di “attacco”.
“Inizialmente la gomma media è andata molto bene – ha spiegato Bottas - ma poi ha iniziato a calare, e sapendo che avrei dovuto completare la corsa senza cambi ulteriori ho alzato un po' il piede nella parte centrale dello stint per controllare il degrado".
"In quella fase ho perso del tempo nei confronti di Sebastian, poi ho ripreso a spingere nelle fasi finali, usando tutta la gomma che avevo, ma non è andata come speravo”.
Il finlandese non lo dice in modo chiaro, ovviamente, ma la consapevolezza che bisognava spingere al massimo è arrivata in ritardo rispetto a quanto avrebbe richiesto la situazione.
Mercedes sorpresa, quindi, ma non solo. Hamilton nel primo stint di gara è stata costretto ad attaccare, e diversi giri in bagarre non hanno aiutato il suo set di gomme soft, che ha avuto un buon degrado ma non sufficiente a garantirgli di arrivare a coprire il numero di giri sufficienti per aprire la finestra di un secondo stint con le supersoft.
Scelta che è stata vincente per Vettel (la Ferrari c’è riuscita nonostante l’aggravante di aver anche usato la mescola più morbida con il massimo carico di benzina) ma impossibile per la Mercedes: “Per noi questa strada non era percorribile”, ha confermato Lewis a fine gara. Un terzo posto, dopo il via dalla nona posizione, non è certo un risultato negativo, ed Hamilton dovrebbe essere molto contento della corsa disputata.
Il sorpasso tris a Alonso-Ocon-Hulkenberg è stata la chicca della gara, ma forse in cuor suo Hamilton sperava in qualcosa in più, come confermato anche dai continui team-radio (disturbati da un funzionamento non ottimale del collegamento con i box) in cui si è lamentato a raffica con il suo ingegnere.
Dopo le prime due gare stagionali si trova a -17 da Vettel, che in prospettiva non è nulla, ma sicuramente un bilancio ben diverso rispetto a quanto immaginato alla vigilia del campionato. “Lewis ha perso dieci punti nei confronti di Vettel – ha spiegato Toto Wolff - ed anche se non è un bilancio positivo credo che sia un risultato utile considerando la penalità in griglia. Ogni punto potrà fare la differenza alla fine della stagione”.
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