Mercedes minaccia di chiudere il programma giovani se Ocon resterà a piedi
L'avere una Casa alle spalle sta diventando un problema per un giovane pilota: Esteban Ocon rischia di stare a piedi perché è parte della galassia Mercedes. Renault, McLaren e Toro Rosso non lo hanno voluto per non fare favori alla Stella.
Foto di: Alessio Morgese / Luca Rossini
La Mercedes valuterà a fine stagione se continuare a finanziare il suo programma dedicato ai giovani piloti, o se sarà necessario un ridimensionamento di questa attività.
A confermarlo è stato Toto Wolff, che dopo l’esclusione dalla Formula 1 di Pascal Wehrlein a fine 2017, vede ora correre lo stesso rischio ad Esteban Ocon. Le speranze del pilota francese di essere al via nel Mondiale 2019 sono ormai davvero minime, ridotte alla piccola speranza che la proprietà della Sauber decida di non supportare più la carriera di Marcus Ericsson.
“Eravamo ormai praticamente certi di poter concludere positivamente un accordo con la Renault – ha spiegato Wolff – ma nel giro di 48 ore le cose sono cambiate, e gli accordi di colpo sono saltati. Riesco a capire la logica della Renault, che si è trovata davanti la possibilità di avere Daniel Ricciardo, ma ovviamente non è stata la situazione ideale per Esteban. Ed è un vero peccato se per un problema di trasparenza nelle comunicazioni, o di tempismo, Esteban rimanesse a piedi il prossimo anno”.
In Mercedes hanno aperto gli occhi su una situazione che rappresenta uno dei problemi più urgenti da affrontare da chi è al timone della Formula 1. Nei team minori ormai quando di parla di piloti non si prescinde più dalla dote economica che possono garantire, e la tendenza non è più quella di un solo ‘pagante’, ma di un tandem che contribuisca al budget del team.
Oltre a Ocon e Wehrlein rischia di rimanere a piede anche il leader del campionato Formula 2 George Russell, anche se per il britannico una stagione come terzo pilota non rappresenterebbe certo una bocciatura.
“Dobbiamo riflettere su cosa fare – ha precisato Wolff – finanziare una squadra junior non è nei nostri programmi, perché è un’operazione che richiede dagli 80 ai 100 milioni a stagione. Ma d’altra parte se i piloti sono parte della famiglia Mercedes fanno fatica a trovare spazio in altri team, per cui abbiamo un problema".
"Se non riusciremo a trovare una soluzione per il futuro credo che metteremo in discussione tutto il progetto junior, e sarebbe un peccato per la qualità che verrebbe a mancare nel momento in cui questi programmi dovessero cessare o ridurre la loro attività. Ne discuterò con il consiglio di amministrazione a fine anno, e decideremo cosa fare valutando le situazioni di Ocon, Wehrlein e Russell”.
Il problema della Mercedes è sorto per un motivo molto semplice. Red Bull possiede il suo junior team, Ferrari ha un’opzione su una monoposto della Sauber, mentre l’acquisto della Force India da parte di Lawrence Stroll ha chiuso un canale privilegiato di cui la Mercedes ha beneficiato per parecchio tempo.
E sul fronte Williams l’emergenza economica è così grave da richiedere piloti con budget ad otto cifre, che risulta elevato anche per la stessa Mercedes.
“Per un top-team mettere in macchina un esordiente è un rischio elevato – ha concluso Wolff - una possibile soluzione potrebbe essere quella di obbligare i top-team a schierare una terza monoposto da dedicare esclusivamente ad un giovane. I costi non sarebbero enormi, e daremmo una mano anche ad allungare la griglia di partenza oltre che allo spettacolo in pista”.
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