Mercedes: la CI passa dai dischi asimmetrici del Canada ai sei fori del Ricard
Per la prima volta il fornitore francese aveva portato a Montreal un disco di due fori orizzontali e altri cinque in diagonale, mentre per il Le Castellet è stata deliberata la versione con i sei fori obliqui perche la pista è selettiva sui freni.
Renault R.S.18, cestello del freno anteriore
Giorgio Piola
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
Anche la Carbon Industrie sta effettuando un grosso lavoro di sviluppo sui dischi dei freni in carbonio. Il marchio transalpino non si è fatto problemi di riprendere i concetti sul raffreddamento che sono stati lanciati dalla Brembo, ma hanno estremizzato le soluzioni che sono state messe a disposizione della Mercedes.
La squadra campione del mondo, infatti, in Canada disponeva di una inedita soluzione che era dotata di ben sette fori di ventilazione: due affiancati nelle file esterne e cinque in diagonale, come non si era mai visto in F1. Questa versione era stata sperimentata a Monte Carlo, ma poi aveva trovato la sua piena applicazione a Montreal, il tracciato che più impegna i dischi dell’intero mondiale.
Mercedes AMG F1 W09, dettaglio del disco del freno
Photo by: Giorgio Piola
Per il Paul Ricard, invece, la CI ha approntato i dischi con sei fori in diagonale visto che ci sono tre frenate rilevanti di cui una molto severa, vale a dire la staccata della Chicane Nord che spezza il lungo rettilineo del Mistral. L’alta velocità media del Castellet permette un buon raffreddamento dei freni, ma potrebbe essere critica l’usura degli stessi.
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