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Mercedes: ecco cosa si era rotto nel motore di Hamilton e come è stato salvato

Nel GP del Brasile un problema a un cuscinetto di una trombetta mobile aveva reso instabile l'alimentazione del V6 Mercedes, causando un surriscaldamento che ha rotto lo scarico. Le parti non vincolate sono state sostituite e il 6 cilindri non ha subito danni al pistone.

Il vincitore della gara Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09 EQ Power+, festeggia nel parco chiuso

Il vincitore della gara Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09 EQ Power+, festeggia nel parco chiuso

Manuel Goria / Motorsport Images

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, durante la conferenza stampa
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, durante la conferenza stampa
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09

Il titolo Mondiale è in tasca da tempo, ma la vigilia del Gran Premio di Abu Dhabi non è comunque tra le più rilassanti per Lewis Hamilton. Ovviamente c’è in ballo il bottino di tappa, nulla di più, ma nel box Mercedes c’è apprensione per capire se la power unit del campione del Mondo potrà affrontare le ultime qualifiche e l’ultima gara del 2018.

Il motore di Hamilton ha subito un notevole surriscaldamento nel corso del Gran Premio del Brasile, e solo una gestione molto prudente della power unit (Lewis ad Interlagos ha dovuto cambiare varie impostazioni del 6 cilindri) ha consentito alla Mercedes numero 44 di terminare la corsa.

Lewis ha dovuto arricchire molto la miscela aria/benzina per abbassare le temperature, ma il problema è stato tamponato e non risolto.

Da successive analisi è emerso che l’anomalia è stata causata da un cuscinetto di una trombetta d’aspirazione mobile, che ha reso la combustione instabile. Oltre ad aver comportato l’aumento delle temperature, e la conseguente crepa in uno scarico, il problema potrebbe aver danneggiato un pistone, ed è questo l’allarme maggiore suonato tra i tecnici Mercedes.

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Le verifiche effettuate con un boroscopio non hanno evidenziato danni, ma non tutti i dubbi sono stati fugati. Gli ingegneri hanno così deciso di utilizzare la power unit numero 3 (quella incriminata) nelle prove libere disputate oggi ad Abu Dhabi, senza la solita rotazione che normalmente prevede per il venerdì l’utilizzo di power unit più datate, proprio per avere le risposte ai loro dubbi.

I riscontri sono stati positivi, visto che Hamilton ha coperto 60 giri senza apparenti problemi, ma il verdetto sulla possibilità di mantenere il motore in macchina in vista del resto del weekend arriverà solo nella notte di Yas Marina, dopo un’ultima analisi completa del motore.

In Mercedes sembrano intenzionati a rischiare, poiché reputano ugualmente azzardata (sul fronte affidabilità) la possibilità di montare la power unit 2 (di specifica 2). L’eventuale ricorso ad una power unit nuova comporterebbe, invece, dieci posizioni di penalità sulla griglia di partenza (sarebbe necessaria solo una nuova ICE) un handicap pesante sul circuito di Abu Dhabi, che ridurrebbe drasticamente le possibilità di vedere Hamilton lottare per la vittoria.

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