Mercedes: è l'olio che additiva la benzina durante la qualifica?
La Red Bull ha scritto una lettera alla FIA chiedendo se è possibile "bruciare" l'olio per fare arrivare nel plenum del compressore sostanze antidetonanti che permettono di aumentare le prestazione del motore. La Federazione è contraria.
Foto di: LAT Images
La Red Bull Racing ha un sospetto: che il “bottone magico” della Mercedes sia solo un effetto mediatico creato ad arte per distogliere l’attenzione da altri aspetti tecnici che possono dare importanti effetti prestazionali.
Ecco perché seguendo la moda aperta da Simone Resta, capo progettista della SF70H, da Milton Keynes nei giorni scorsi è partita una lettera alla volta del dipartimento tecnico della FIA per chiedere se era possibile “bruciare” 5 kg di lubrificante del motore durante la qualifica.
Il regolamento di Formula 1, infatti, non ammette l’utilizzo di aromatici o di additivi antidetonanti, per cui c’è il forte sospetto da parte dei tecnici Red Bull che la Mercedes sfrutti il sistema di lubrificazione per “arricchire” in camera di combustione la già eccellente benzina fornita dalla Petronas alla squadra di Brackley con sostanze che sono vietate nella formulazione del carburante (piombo, manganese?).
In che modo? Vaporizzando l’olio del motore in modo che trafili dai segmenti e vitaminizzi il carburante per quei pochi giri della qualifica che servono a conquistare la pole position, vale a dire la Q2 e la Q3. Oppure che il lubrificante venga “risucchiato” nel plenum del 6 cilindri turbo perché il circuito da anni deve essere un impianto chiuso per evitare una dispersione di olio sulla pista, come invece avveniva in passato.
Comunque sia, la FIA sul tema ha preso una posizione chiara: Marcin Budkowski ha risposto ai tecnici di Adrian Newey che è vietato “bruciare” l’olio per additivare la benzina, pur comprendendo che ogni motore da competizione particolarmente spinto registra un consumo di lubrificante durante il suo uso.
Ma un conto è “bruciare” l’olio e un altro consumarlo: il distinguo della FIA, quindi, potrebbe porre dei limiti all’uso più estremo del propulsore termico Mercedes, accreditato di un aumento di potenza di oltre 70 cavalli rispetto alla power unit dello scorso anno: si parla di un salto molto grande sebbene si sia in una continuità regolamentare a livello motoristico.
A Milton Keynes saranno riusciti nell’obiettivo di rendere meno “magico” il bottone della Mercedes? Lo scopriremo soltanto alla fine delle qualifiche del primo GP stagionale a Melbourne. Fino ad allora se ne sentiranno delle belle, perché la modalità dell’usare l’olio per additivare la benzina è usata un po’ da tutti, ma solo sulla freccia d’argento regala un vantaggio così evidente in qualifica.
Evidentemente i chimici della Petronas sono stati particolarmente bravi nel saper “legare” in modo perfetto i due elementi…
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