Mercedes: con oltre 30 gradi la power unit Phase 2 si surriscalda e va in crisi
Hamilton e Bottas hanno dovuto ridurre il passo nel GP d'Austria per evitare i guai di surriscaldamento del motore che hanno condizionato anche i consumi. I due piloti hanno fatto lift-and-cost per quasi 400 metri e hanno perso oltre 20 cavalli di potenza in gara.
Foto di: Giorgio Piola
La Mercedes in Austria ha interrotto la sequenza di otto vittorie di fila con la W10. Anzi, le frecce d’argento a Spielberg non sono sembrate che le lontane parenti delle monoposto che hanno dominato la stagione 2019 fino al GP di Francia.
Cosa è successo a Lewis Hamilton e Valtteri Bottas? Entrambi hanno dovuto fare i conti con i problemi di surriscaldamento della power unit e hanno dovuto ridurre sensibilmente il passo per non correre il rischio di rompere il motore Phase 2.
In Stiria il combinato disposto fra i 33 gradi ambiente al via del GP e i 700 metri di altura che rarefano l’aria ha costretto le Mercedes a un ruolo da comprimarie anziché da protagoniste.
La power unit curata a Brixworth dai tecnici di Andy Cowell è stata pensata per dare il suo massimo fino a 30 gradi. Oltre quella soglia vanno presi dei provvedimenti che impattano sulle prestazioni e i consumi, ma salvano l’affidabilità.
“Sapevamo che era il nostro tallone d'Achille – spiega Toto Wolff - , è un problema che ci tiriamo dietro dall'inizio della stagione. Abbiamo cercato di limitare il calo delle prestazioni, ma alla fine è stato davvero doloroso vedere le nostre macchine costrette a difendersi senza poter attaccare".
Lewis e Valtteri disponevano di un motore da 985 cavalli secondo le registrazioni fonometriche svolte al Red Bull Ring, vale a dire una ventina di cavalli in meno di quanto sarebbe capace il Phase 2.
"E’ stato peggio del previsto - ha ammesso Bottas - eravamo pronti a fare fuel saving, ma non così tanto. Sapevamo che sarebbe stato caldo, ma abbiamo sbagliato delle valutazioni”.
"Penso che le simulazioni per il lift-and-cost non fossero azzeccate. Per me è stata la gara più difficile in termini di gestione della power unit: per evitare il surriscaldamento abbiamo dovuto tenere un passo lento”.
Addirittura i due piloti Mercedes hanno dovuto alleggerire l’acceleratore sul dritto anche per 400 metri. Un’eternità, che poteva valere da un 1”5 a 2”0 sul tempo al giro di Bottas, il meglio piazzato…
“Tutti aprono gli sfoghi d’aria per il raffreddamento al Red Bull Ring e si cerca un compromesso fra le esigenze di affidabilità e il mantenere una buona efficienza aerodinamica” ha aggiunto Toto che poi sorridendo ha aggiunto: “Il passo successivo era rimuovere tutta la carrozzeria. Ma quella non era un’opzione perché ai nostri sponsor non sarebbe piaciuto”.
Sarà interessante vedere se, ora che è stato scoperto un nervo scoperto delle frecce d’argento, il team dovrà temere le prossime gare calde come Hockenheim e l’Ungheria, oppure a Brackley sapranno trovare una soluzione?
“Intanto per adesso andiamo a Silverstone – ha concluso Wolff – tracciato dove di solito fa fresco e dove dovremmo trovare una pista più adatta a noi…”.
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