Mercedes "carica" in ottica gara, ma la Ferrari è minacciosa
Osservando gli intermedi si capisce che Hamilton e Bottas hanno caricato le ali per preservare le gomme soft ed essere veloci nel T3, ma Vettel e Raikkonen sono vicini e pericolosi. Il confronto spreme al limite tutte le componenti.
Foto di: Sutton Motorsport Images
Al termine delle qualifiche di Barcellona il quadro è più chiaro. Le squadre hanno giocato a carte scoperte, confermando la prima delle molte previsioni della vigilia, ovvero che nonostante le condizioni atmosferiche non ideali, le monoposto 2017 (almeno quelle di vertice) vanno tremendamente forte.
Il tempo della pole position di Hamilton, 1’19”149, ha abbondantemente abbassato la previsione già molto ottimista della vigilia: 1’19”500. E ad andare molto forte non è stata solo la Mercedes, visto che Vettel, al termine di un sabato pomeriggio con qualche momento di alta tensione, ha conquistato una prima fila molto importante a 51 millesimi da Hamilton. Questi i numeri, ma quelli del sabato sono sempre da collocare in vista della gara.
Ed in quest’ottica l’analisi che emerge dai tempi realizzati nei singoli settori è indicativa. L’impressione è che la Mercedes abbia lavorato molto in ottica “gara”, aumentando il carico aerodinamico per salvaguardare le gomme soft, la mescola che sarà più utilizzata nelle corsa di domani. A confermarlo ci sono parziali buoni ma non eccezionali nel primo e secondo settore, mentre nel terzo (il tratto più guidato) i tempi sono stati decisamente a favore di Hamilton, che ha inflitto più due decimi a Bottas, tre a Verstappen e quasi mezzo secondo a Vettel. Il ferrarista ha recriminato molto con se stesso per non aver interpretato al meglio una parte del circuito di Barcellona con cui “litiga” da anni, come confermano le sue zero pole position a Montmelò.
“Ci sono sempre da fare dei compromessi – ha spiegato Toto Wolff – tra la velocità massima e la performance nei tratti guidati. Crediamo che il terzo settore di Barcellona sia molto importante, perché ti consente di prendere quel margine che poi permette di avere un margine di tranquillità sul rettilineo principale”. Ma parliamo comunque di decimi, se non centesimi, in un confronto (quello Mercedes-Ferrari) che sembra essere lo stesso visto nelle prime gare del Mondiale anche dopo i “nitro-kit” portati in pista questo weekend.
Tutto è spremuto al massimo
Nella seconda giornata del weekend spagnolo sono suonati due allarmi sul fronte affidabilità. Nel box Mercedes la scorsa notte hanno fatto le ore piccole per capire cosa non andava nella nuova power unit montata sulla monoposto di Valtteri Bottas, con il risultato che il finlandese ha visto rimontato il motore con cui ha vinto a Sochi perdendo anche lunga parte della sessione FP3. A pochi box di distanza i meccanici Ferrari hanno saltato il pranzo per montare a tempo record il motore termico numero 3 che ha sostituito il numero 2 montato in mattinata.
L’impressione è che in un confronto serratissimo sia in casa Mercedes che Ferrari si sta spremendo al massimo tutto il possibile. In questa fase del Mondiale l’obiettivo è la performance, ma arriverà anche il momento in cui sarà l’affidabilità a fare la differenza, con lo spauracchio delle posizioni di penalità da scontare se diventerà indispensabile l’utilizzo di una o più componenti oltre le quattro concesse dal regolamento.
La Red Bull è cresciuta
Un altro argomento che ha tenuto banco dopo le qualifiche di Barcellona è stato l’exploit della Red Bull, soprattutto con Max Verstappen, che ha terminato la sessione Q3 a 267 millesimi dalla Ferrari di Raikkonen e a mezzo secondo dalla pole poleman Hamilton. Due settimane fa a Sochi la migliore delle Red Bull, quella di Ricciardo, aveva rimediato oltre un secondo e sette decimi dalla Ferrari in pole position, remando a distanza anche in gara. Anche se le novità tecniche sono state meno appariscenti di quelle Mercedes, un passo avanti in casa Red Bull è stato fatto.
Anzi, numeri alla mano sul giro veloce la RB13 è la monoposto che è cresciuta di più, ed il verdetto ha sorpreso non poco. Domani servirà la conferma in gara, ed anche se difficilmente Verstappen e Ricciardo saranno in grado di impensierire i top-4, sarà interessante valutare il passo soprattutto per capire se in chiave Montecarlo la Red Bull potrà avere ambizioni maggiori.
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