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Mercato F.1: Giovinazzi in orbita Mercedes, sarà parcheggiato in DTM?

Cala il gradimento di Wehrlein in Mercedes, mentre cresce quello di Ocon che può finire alla Renault o alla Force India. L'italiano dovrebbe arrivare alla corte di Toto Wolff salvo sorprese Ferrari (Haas). Ecco qual è lo scacchiere del mercato...

Antonio Giovinazzi, PREMA Racing

Foto di: GP2 Media Service

Il vincitore della gara Antonio Giovinazzi, PREMA Racing
Esteban Ocon, Manor Racing MRT05
(L to R): Rio Haryanto, Manor Racing with Esteban Ocon, Manor Racing
Pascal Wehrlein, Manor Racing
Toto Wolff, Mercedes AMG F1 Shareholder and Executive Director
Felipe Nasr, Sauber C35 with the Halo cockpit cover
Felipe Nasr, Sauber F1 Team
Jolyon Palmer, Renault Sport F1 Team
Esteban Gutierrez, Haas F1 Team VF-16
Kevin Magnussen, Renault Sport F1 Team

Sei piloti per sei volanti. Da una parte Ocon, Wehrlein, Gutierrez, Magnussen, Nasr e Palmer, dall’altra Renault, Force India, Haas e Sauber (a caccia di un pilota) e la Manor, con ancora due sedili da assegnare. Questi gli ingredienti. In mezzo una lunga serie di incontri, trattative, avvocati, sponsor e manager, tutti impegnati su più tavoli con aste al rialzo o al ribasso, a seconda dei casi. Tutti in attesa della prima mossa, che probabilmente arriverà da Renault o Force India.

Le ultime notizie che trapelano nel paddock di Città del Messico danno un Pascal Wehrlein messo in panchina. Non che il tedesco non abbia chance in chiave 2017, ma Estebn Ocon sembra essere in cima alle priorità della Mercedes.

La Casa tedesca non si esprime, ma dai feedback che arrivano dai un paio di team la situazione di Wehrlein non sembra delle migliori. La stessa Force India (squadra che avuto entrambi i piloti nelle vesti di collaudatore) ha espresso un gradimento maggiore per il francese.

A Wehrlein (questi i rumors di paddock) sembra venga contestato un atteggiamento più presuntuoso rispetto ad Ocon. Il confronto di performance, inizialmente a vantaggio di Wehrlein, sembra convergere sempre più col crescere del chilometraggio a favore di Ocon, e questo fa ipotizzare un buon margine di crescita del transalpino.

Il tutto si traduce in un maggior numero di opportunità per il francese (Renault, Force India ed anche la riconferma in Manor), mentre Wehrlein si trova in una situazione più complicata, anche se di opportunità per essere sulla griglia 2017 potrebbero essercene ancora.

Sembra invece certa la partenza di Felipe Nasr dalla Sauber. Il brasiliano non è soddisfatto della stagione in via di conclusione, e la prospettiva di utilizzare la power unit Ferrari 2016 anche nel prossimo Mondiale (scelta Sauber) non lo entusiasma. Tuttavia Nasr sembra essere uno dei piloti con maggiori chance di essere al via tra sei mesi del Gran Premio d’Australia.

Dopo il ritiro di Massa, l'altro Felipe resterà l’unico pilota brasiliano in Formula 1, come rappresentante di un mercato importante per il Circus, che garantisce una grossa udience televisiva. Il manager di Felipe (Steve Robertson, che segue anche Raikkonen) sta valutando diverse alternative.

Al suo posto in Sauber potrebbe arrivare Palmer, che non sembra avere ampi margini di manovra. D’altronde tutti parlano… con tutti, in attesa della prima ufficializzazione che innescherà un effetto domino. Se tra i sei candidati ci sarà qualcuno che non riuscirà ad essere al via della stagione 2017, c’è un terzetto di piloti che aspetta una chance per entrare (o rientrare) in Formula 1: i nomi sono quelli di Rio Haryanto, Jordan King (entrambi parlano con Manor) e Antonio Giovinazzi.

Sul tavolo del leader del campionato GP2 qualche proposta è arrivata (si parla di Mercedes) ma non è chiaro se c’è la concreta possibilità di salire al volante di una Formula 1.

L’alternativa potrebbe essere una stagione in DTM con un progressivo avvicinamento al Circus con dei test in uno dei team che utilizzano la power unit tedesca. Giovinazzi non può mettere sul tavolo supporti economici, e questo lo mette in condizioni meno favorevoli di Nasr, Palmer e Gutierrez, ma il suo nome è comunque sui taccuini di diversi team. La chiave resta però quella dell’entrata nell’orbita di una squadra ufficiale, in caso contrario la strada per avvicinarsi alla Formula 1 diventerebbe molto più in salita.

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