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McLaren: la maturazione di Norris oscurerà la stella Ricciardo?

Lando Norris si è segnalato come la sorpresa più bella dell'inizio del Mondiale 2021 di Formula 1. Il quarto posto di Sakhir e il podio di Imola sono segnali di un pilota in grande ascesa, che potrebbe mettere in difficoltà la stella Ricciardo. Ma dovrà essere più costante del 2020...

Daniel Ricciardo, McLaren, si congratula con Lando Norris, McLaren, terzo classificato, al Parc Ferme

Daniel Ricciardo, McLaren, si congratula con Lando Norris, McLaren, terzo classificato, al Parc Ferme

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Nell'ultimo baluardo emiliano prima dell'inizio della ridente terra romagnola fatta di promettenti salitelle e dolci declivi delle colline imolesi, Lando Norris ha prima solcato l'asfalto bagnato dell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola con la maestria di un capitano di vascello navigato e temerario. Poi, non pago delle imprese sull'elemento liquido che per eccellenza rende le corse più complicate e incerte, ha sfoderato un passo gara secondo solo a chi lo ha preceduto sotto la bandiera a scacchi del Gran Premio dell'Emilia Romagna, ovvero gli imprendibili Max Verstappen e Lewis Hamilton. I quali, va detto, hanno fatto e probabilmente faranno un campionato a parte da qui al mese di dicembre, giocandosi il titolo iridato Piloti 2021.

Un Norris in versione "Pirati dei Caraibi", in un luogo che di caraibico ha nulla, se non il fascino che rimanda a tempi antichi, in cui su quella striscia di asfalto avvennero vittorie strepitose, duelli mozzafiato e tragedie che hanno cambiato per sempre la Formula 1 e la percezione che tutti avevano e hanno di essa. Una gara matura, veloce, coraggiosa. A tratti irresistibile, quella del britannico della McLaren, che ha attirato gran parte dei riflettori su di sé in una corsa resa luminosa da tanti, tantissimi avvenimenti. Ma andiamo con ordine.

Pochi centimetri vanificano una qualifica strepitosa

 

Già, perché il weekend di Norris e della McLaren non era iniziato nel migliore dei modi. Nelle Libere del venerdì le MCL35M non avevano mai dato l'impressione di poter essere della partita non solo per il podio, ma anche per la Top 5. Distanti sul giro secco, lontanissime anche sul passo gara. Insomma, un altro team e un'altra vettura rispetto a quelli ammirati nel primo appuntamento di Sakhir.

Poi, dalle Libere 3, gli uomini di Andreas Seidl hanno cambiato abito. Hanno indossato quello per gli eventi speciali, quello che di solito rimane nell'armadio, sotto cellophane per mesi e mesi, in attesa di essere sfoggiato al momento più opportuno. Nell'occasione speciale.

Lando Norris, nelle Libere 3 svolte sabato mattina, si è rivelato il primo inseguitore di Max Verstappen con il tempo di 1'15"414. 456 millesimi più lento dell'olandese della Red Bull, vero, ma anche il primo in grado di issarsi alle sue spalle, battendo anche sua maestà Lewis Hamilton e altri piloti di alto calibro come - in ordine di classifica del turno - Perez, Leclerc, Gasly, Sainz, Bottas, Alonso.

Ma in pochi hanno fatto caso a quel risultato, quasi fosse frutto del caso o delle scelte - poca benzina e gomme Soft fresche - di un team alla ricerca di visibilità. Ma la McLaren, di questi tempi, pare scherzare e bluffare davvero poco. Se ne sono accorti tutti in Q3, quando più contava. Norris ha firmato il secondo tempo che lo avrebbe portato a partire in prima fila. Eppure, per pochi centimetri, tutto è andato in fumo.

A costare caro è stato l'ormai celebre track limit, il limite della pista, alla Piratella. Lando è finito con tutte e 4 le ruote di poco al di là della linea di confine e si è visto cancellare il suo tempo migliore, passando da una prima fila meritata a un settimo posto amaro, addirittura dietro a un Daniel Ricciardo che ancora deve cucirsi addosso la McLaren dopo 2 anni di Renault.

McLaren non scherza: Norris e la MCL35M sono in forma

 

Se a Sakhir le monoposto arancio-papaya hanno sì impressionato sul giro secco ma molto meno in gara, a Imola siamo stato difronte a una situazione molto diversa. La MCL35M, sia sul bagnato che sull'asciutto, è stata la terza monoposto più prestazionale del lotto. Il punto che accomuna il tutto porta il nome di Lando Norris.

Il giovane britannico ha dato una lezione di guida sul bagnato con gomme intermedie pur avendo un assetto affatto carico e dedicato alla pioggia. La sua monoposto, infatti, ha eccelso per tutto il weekend nel primo settore, dove serviva potenza e un'ottima penetrazione aerodinamica, con poco carico e drag.

Questo ha permesso a Lando di difendersi e attaccare per tutta la gara, in tutte le condizioni. Ma non è stato solo quello a fare la differenza. La McLaren ha mostrato anche un'ottima trazione in uscita dalle curve medio-lente che hanno certamente aiutato i piloti per tutti i 61 giri previsti. Solo il tremendo ritorno di un furibondo Hamilton ha costretto Norris a cedere una posizione. Non un dettaglio da poco: a oggi la MCL35M è la terza miglior macchina. Almeno al momento.

Ma i meriti del terzo posto non sono solo della monoposto. Lando Norris ha letteralmente surclassato un pilota del talento e dell'esperienza di Daniel Ricciardo per tutto il fine settimana. Alla fine della gara il britannico ha tagliato il traguardo con oltre 26 secondi di vantaggio sull'australiano, il quale ha chiuso comunque buon sesto.

Umiltà e voglia di imparare: Norris sta maturando

 

Così come nel 2020, Norris è autore di un inizio di stagione entusiasmante. L'anno passato colse un grande podio al Gran Premo d'Austria, prima gara di un anno tormentato dal COVID-19. A quel risultato fece seguito un bel quinto posto al GP di Stiria.

Quest'anno la situazione si ripete, con Norris in grado di chiudere quarto al GP inaugurale della stagione, in Bahrain, poi ha sublimato il tutto con il meritato podio a Imola. Ma l'oro che ora luccica in casa McLaren è diventato tale per un lavoro intriso di umiltà e voglia di imparare.

Norris ha il merito di aver lavorato sodo sul suo stile di guida per adeguarsi alle novità tecniche di questa stagione, che hanno ridotto sensibilmente il carico aerodinamico al retrotreno delle monoposto.

"Il mio stile mi penalizzava. Sono riuscito a realizzare un buon giro in qualifica, ma mi sono sentito come se mi stessi punendo con alcune delle scelte che stavo facendo al volante”.

"Dopo aver studiato ho capito che avrei potuto modificarlo già in gara ed ho subito tratto un vantaggio in quelle aree in cui stavo perdendo", aveva detto dopo le libere di Sakhir.

"Anche se Daniel è nuovo ci sono alcune differenze con la macchina di quest'anno e sul modo in cui deve essere guidata", ha aggiunto il britannico. "In alcuni punti il suo stile di guida è migliore ed è più adatto alla MCL35M”.

"Il modo in cui ho guidato la monoposto nelle ultime due stagioni si è rivelato positivo, ma adesso devo modificarlo un po' perché la vettura è diversa quest'anno. C'è spazio per migliorare da parte mia, per capire meglio come guidare questa macchina", ha detto.

"Non si tratta solo di imparare da Daniel, perché non credo che sia questo il punto. Devo concentrarmi su me stesso per migliorare sul passo, un aspetto dove ero carente un paio di anni fa. Domenica ho avuto la sensazione di aver fatto un grosso passo avanti e ne sono contento”.

Seidl applaude e incita la crescita di Lando

 

Se il 2020 ha mostrato passi avanti considerevoli da parte di Lando, il 2021 dovrà essere l'anno non solo della conferma ma quel gradino in più verso l'alto che possa consentirgli non solo di ottenere buoni risultati con frequenza, ma anche di essere regolare e costante per tutto l'anno.

Questo è l'aspetto che più è mancato nella passata stagione del giovane britannico. Andreas Seidl, team principal della McLaren, a tal proposito ha detto: "Una sua crescita è qualcosa che dobbiamo aspettarci da un giovane pilota. Soprattutto nei suoi primi anni di carriera deve fare questi step, perché è così che si diventa un top driver in questo sport".

Dopo Imola il team principal ha aggiunto: "Con i risultati colti da Lando in Bahrain e Imola sono una grande conferma che sta andando nella giusta direzione. Sta ottenendo tempi sul giro veloci e costanti. Sono la cosa più importante, perché, come ho detto tante volte, se mancano questi presupposti è difficile risolvere questo problema".

"E' possibile vedere inoltre non solo la crescita di Norris come pilota, ma anche dal punto di vista del carattere e della personalità. Sono molto felice di ciò che ho visto da lui sino a questo momento dell'anno. La stagione sarà molto lunga, fatta da 23 gp, sarà molto intensa. Ora sarà importante rimanere concentrati e cercare di sfruttare le energie quando più conterà, ovvero quando tornerà al volante della MCL35M".

La crescita di Lando un ostacolo per Ricciardo?

 

Nel corso della sua carriera in Formula 1 il pilota australiano è sempre stato in grado di tenere testa a compagno di squadra di altissimo livello. Vettel, Verstappen, ma anche Hulkenberg hanno spesso dovuto fare i conti con il talento e la tenacia di Daniel, anche in situazioni che sembravano a lui sfavorevoli.

Arrivato in McLaren da stella del team, si è trovato a fare i conti con un Norris in crescita esponenziale. A questo si deve aggiungere la comprensibile difficoltà di un adattamento a una monoposto, la MCL35M, più lento del previsto.

I motivi sono molteplici: il cambio di regolamento e la conseguente perdita di carico aerodinamico al posteriore, ma anche al solo giorno e mezzo di test a cui i nuovi piloti hanno dovuto far fronte nelle prove pre-stagionali svolte a Sakhir. Davvero troppo poco per entrare in sintonia con monoposto cambiate poco dal 2020, almeno sulla carta, ma che con il fondo modificato rappresentano una sfida non certo da poco per chi ha cambiato squadra.

Ecco allora che Norris può approfittare della situazione per stabilire gerarchie nuove in McLaren, ma anche per mandare un segnale ai vertici della squadra e della Formula 1 stessa: se il futuro è lui, questa potrebbe essere la stagione buona. L'inizio è stato confortante e, come si dice in questi casi, se il buongiorno si vede dal mattino, in McLaren possono guardare al futuro con serenità e ambizione.

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