McLaren: ecco il nuovo muso rivoluzionario che farà scuola
Sulla MCL33 ha fatto la sua comparsa un nuovo muso che è stato sottoposto a crash test frontale per ottenere l'omologazione FIA. Si tratta di una struttura complessa frutto di un lungo studio aerodinamico che dovrebbe dare grandi vantaggi.
Ala e muso McLaren MCL33
Giorgio Piola
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
La McLaren ha mantenuto la promessa: aveva annunciato che in Spagna avrebbe portato un muso innovativo per il quale si è reso necessario un nuovo crash test di omologazione a Cranfield e bisogna dire che questa volta la squadra di Woking è riuscita a concepire un qualcosa di fortemente innovativo che dovrebbe permettere alla MCL33 un importante salto di qualità nella riduzione della resistenza all’avanzamento, grande difetto della “papaya” e motivo che ha portato all’uscita di Tim Goss dalla direzione tecnica.
Il nuovo muso propone alcuni concetti molto interessanti che potrebbero fare scuola se la MCL33 dimostrerà di trarne davvero un grande beneficio. Prima di tutto il muso ora è più basso e molto più stretto rispetto alla sezione del telaio, ma per rispettare le misure base e superare la prova di crash ha due lunghe paratie strutturali ai lati che determinano dei lunghissimi soffiaggi utili a ridurre il drag e a far lavorare meglio i turning vanes sottostanti e i bargeboard.
Il nasino è molto piccolo ed è caratterizzato da un foro come da tempo si vede sulle Red Bull: l’apertura evita il bloccaggio aerodinamico che si crea in quel punto, ma osservando la struttura si scopre che all’interno, proprio al centro c’è un supporto che serve anche da deviatore di flusso, utile ad “aprire” i filetti d’aria verso i turning vanes che lavorano in perfetta sinergia con il grande profilo a “pinna di manta” che riprende in parte l’idea dell’estrattore anteriore visto sulla Mercedes W09.
A Woking hanno sviluppato anche il concetto di Force India e, in particolare, di Sauber C37 che nell’anteriore del muso, all’altezza del nasino, mostra un profilo che congiunge i due piloni che reggono l’ala anteriore e crea due bocche che alimentano il flusso sotto alla “pinna di manta”.
Il bordo d’entrata ha una certa corda e con quella forma è utile ad aumentare il carico anteriore senza penalizzare la penetrazione nell’aria.
La struttura del muso tende a stringersi nella parte inferiore e la sensibile riduzione di sezione mette in evidenza la generosa presa dell’S-duct che può essere ben alimentata, permettendo un riempimento di flusso sotto al telaio ottimale.
La McLaren finalmente ha mostrato un qualcosa che è nel solco della sua tradizione di team in grado di essere innovativo e che propone una soluzione che potrebbe ispirare altri team...
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