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McLaren: ecco come è riuscita a riemergere nel 2020

Dopo anni difficili, caratterizzati dal pessimo rapporto con Honda, la McLaren è riuscita a risalire la china ed ha chiuso il 2020 al terzo posto nel Costruttori.

Lando Norris, McLaren MCL35

Lando Norris, McLaren MCL35

Mark Sutton / Motorsport Images

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Dopo aver chiuso il campionato 2019 al quarto posto nel Costruttori, la McLaren ha iniziato la stagione 2020 pronta ad affrontare la sfida di miglior team di centro classifica. L’arrivo della “Mercedes rosa”, cioè la Racing Point, ed una dimostrazione di forza da parte della Renault in occasione dei test hanno però fatto temere alcuni membri della squadra di Woking di retrocedere sino al sesto o settimo posto in classifica.

Quella che si è chiusa, in realtà, è stata la migliore stagione della storia recente della McLaren. Raramente il team ha avuto la terza vettura più forte in griglia, eppure è stato in grado di sconfiggere i suoi avversare più veloci per conquistare il terzo posto alle spalle di Mercedes e Red Bull, il miglior risultato dal 2012.

Questo piazzamento ha confermato la bontà del piano di recupero della squadra iniziato dopo il divorzio con la Honda ed ha dimostrato la forza della line-up composta da Sainz e Norris. Un duo equilibrato ed in grado di capitalizzare ogni opportunità.

Se si considera anche quanto accaduto lontano dalle pista, il 2020 potrebbe essere considerato uno degli anni più significativi nella storia della McLaren.

Dopo la cancellazione della gara inaugurale in Australia ed il rapido diffondersi della pandemia da COVID-19, il team inglese ha dovuto adottare misure drastiche per garantirsi la sopravvivenza.

La scuderia di Woking è stata una delle prime a tagliare il personale, mentre il McLaren Group ha annunciato licenziamenti per 1.200 dei suoi dipendenti e si è assicurato un prestito di 150 milioni di sterline della National Bank of Bahrain per mettere una pezza ai problemi di liquidità a breve termine.

Il ritorno alle corse, avvenuto ad inizio luglio in Austria, ha dato un nuovo slancio alla McLaren, ma i membri del team pensavano di poter essere la quarta forza nella migliore delle ipotesi.

Anche quando la Ferrari ha iniziato ad ammettere le proprie difficoltà, il team prinicipal della scuderia inglese, Andreas Seidl, non pensava che la McLaren potesse essere in vantaggio sulla storica Scuderia.

Carlos Sainz Jr., McLaren MCL35. Sin dai test invernali il team di Woking ha avuto sensazioni positive

Carlos Sainz Jr., McLaren MCL35. Sin dai test invernali il team di Woking ha avuto sensazioni positive

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

“Il distacco che abbiamo avuto l'anno scorso dalla Ferrari è stato enorme”, ha detto Seidl in vista della prima sessione di prove della stagione.

“Abbiamo sicuramente fatto un buon passo avanti con la nostra vettura durante l'inverno, cosa che abbiamo potuto confermare nei test invernali di Barcellona, ma non credo che questo sia abbastanza grande per essere anche solo vicini ad una brutta Ferrari”.

Seidl si sbagliava. La Ferrari ha completamente sbagliato la vettura e si è schierata al via del campionato con un motore scarico di cavalli. Questi elementi hanno completamente rivoluzionato la lotta a centro gruppo nella stagione 2020.

“Tutte le squadre di centro classifica hanno la possibilità di finire al quarto posto in gara dato che Max, Valtteri e Lewis corrono in un campionato diverso” ha sottolineato Sainz.

“Il nostro anno è cambiato immediatamente. Dopo le prime tre gare ci siamo resi conto che avremmo potuto lottare per il terzo posto nel Costruttori ed eventualmente per il quarto nella classifica riservata ai piloti”.

Un assaggio di come sarebbe andata la stagione per la McLaren è arrivato nella caotica gara inaugurale in Austria. Quando entrambe le Red Bull si sono ritirate e Lewis Hamilton è stato punito con una penalità, si sono resi disponibili due posti sul podio.

Charles Leclerc è stato in grado di dare alla Ferrari un briciolo di speranza con una guida impeccabile chiudendo al secondo posto, ma è stato Norris a rubare davvero la scena. Un ultimo giro notevole ha fatto sì che, dopo la penalità di cinque secondi inflitta ad Hamilton, Norris abbia conquistato il suo primo podio in F1.

A dimostrazione del fatto che quel piazzamento al Red Bull Ring non è stato un caso isolato, Norris ha riproposto una prestazione simile al Gran Premio di Stiria la settimana successiva, superando Daniel Ricciardo, Lance Stroll e Sergio Perez negli ultimi due giri per conquistare il quinto posto.

In quella occasione è nato “Last lap Nando” ed al termine di quella corsa l’inglese ha commentato: “Ho dimostrato che non bisogna arrendersi mai. Ci possono essere momenti in una gara in cui si è completamente da soli e si ha la sensazione che non ci sia nulla da fare per ottenere molto di più. Continuare a spingere ogni giro ha dato i suoi frutti”.

Lando Norris, McLaren MCL35. In Austria il pilota inglese ha conquistato il suo primo podio in F1

Lando Norris, McLaren MCL35. In Austria il pilota inglese ha conquistato il suo primo podio in F1

Photo by: Charles Coates / Motorsport Images

Questi risultato hanno dato alla McLaren una grande spinta all'inizio della stagione, ma le cose hanno preso una svolta a Silverstone in agosto.

In quel periodo la Racing Point ha ricevuto una penalità di 15 punti per il design della presa dei freni, ma la McLaren ha faticato a portare entrambe le vetture a punti a differenza dei suoi rivali. Una foratura nelle fasi finali di gara ha privato Sainz del quinto posto nel GP di Gran Bretagna, ed in occasione del GP del 70° Anniversario lo spagnolo ha sfiorato il quarto posto prima che un nuovo problema lo facesse scivolare fuori dai punti.

Dopo il GP di Spagna la Racing Point si è portata avanti nel campionato costruttori, ed il distacco è aumentato dopo il GP del Belgio quando Sainz non è riuscito nemmeno a schierarsi in griglia.

La riscossa per la McLaren stava per arrivare, ma è stata messa in ombra nel GP d'Italia dalla inattesa vittoria di Pierre Gasly.

Mentre la Red Bull faticava a centro gruppo, la McLaren è emersa come la seconda squadra più veloce a Monza.

Sainz ha stupito in qualifica ottenendo il terzo tempo ed in gara ha subito superato un Bottas in difficoltà nel primo giro per salire così in seconda posizione.

Con Norris alle sue spalle e il distacco da Perez in aumento, il doppio podio è per il team inglese sembrava certo, ma quando Leclerc è andato a sbattere violentemente alla Parabolica e la direzione gara ha esposto la bandiera rossa tutto si è azzerato.

Sainz è così retrocesso in sesta posizione e si è trovato a combattere contro le auto più lente alla ripartenza.

La penalità inflitta ad Hamilton per essere entrato in pitlane quando questa era chiusa ha consentito a Gasly di salire al comando e quando Sainz ha recuperato il secondo posto il distacco tra i due era di oltre quattro secondi.

Carlos ha dato tutto, riuscendo anche ad entrare in zona DRS a due giri dalla fine, ma non è riuscito ad essere il primo vincitore della McLaren in otto anni.

“E' stato un ultimo giro intenso, probabilmente il più intenso della mia carriera, ma a ripensarci non mi sembra che avrei potuto fare qualcosa di diverso. Credo che proprio a causa delle circostanze, quel giorno, non sono riuscito a vincere la gara” ha dichiarato Sainz.

“Però ho guidato al massimo. Finire 4 decimi dietro al vincitore, e pensare che è stato Pierre a vincere, ti fa sentire come se la vittoria ci fosse sfuggita di mano, ma allo stesso tempo, se si contestualizza il tutto, è stata la gara migliore che potessi fare”.

Carlos Sainz Jr., McLaren MCL35. Il pilota spagnolo ha soltanto assaporato la vittoria a Monza ma ha chiuso dietro Gasly

Carlos Sainz Jr., McLaren MCL35. Il pilota spagnolo ha soltanto assaporato la vittoria a Monza ma ha chiuso dietro Gasly

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Se la McLaren pensava che la gara di Monza avrebbe rappresentato un cambiamento nel rapporto con la dea bendata si sbagliava.

Sainz si è ritirato dalle due gare successive ed il suo stupido incidente in Russia ha rovinato anche la gara di Norris. Lando, poi, ha visto svanire il quarto posto al Nurburgring a causa di un problema al motore.

Questi imprevisti hanno consentito non solo alla Racing Point di tornare davanti in classifica, ma anche alla Renault di essere una rivale temibile grazie all’incredibile stato di forma di Daniel Ricciardo.

Dal GP di Turchia a novembre la possibilità per la McLaren di poter ottenere il terzo posto sembrava essere appesa a un filo. Ricciardo aveva conquistato due podi in tre gare per la Renault, mentre la Racing Point aveva conquistato la pole position e il terzo posto in griglia ad Istanbul.

Seidl, in quella occasione, ha ammesso il migliore stato di forma della Racing Point: “Penso ancora che ci sia una possibilità, perché abbiamo sempre due piloti che sono in grado di segnare buoni punti, ma ovviamente tutto dipenderà da quello che accadrà in gara. Non rinunceremo a questa lotta fintanto che riusciremo a rimanere nel gap di punti”.

Un danno all’ala anteriore ha messo fine alle speranze di successo di Lance Stroll e la McLaren ha lasciato la Turchia perdendo solo 5 punti dalla Racing Point ma, incredibilmente, guadagnandone ben 14 sulla Renault.

Un altro proiettile è stato schivato in Bahrain. Un guasto alla  MGU-K sulla vettura di Perez ha negato al messicano un sicuro terzo posto ed ha consentito a Norris di chiudere quarto davanti a Sainz.

Lo spagnolo, inoltre, è stato autore di una incredibile rimonta dalla quindicesima posizione in griglia dopo aver accusato un problema ai freni in qualifica. Il primo ritiro di Stroll, poi, ha lasciato Racing Point senza punti catapultando la McLaren in vantaggio di 17 lunghezze nella lotta per il terzo posto a due round dalla fine.

Il vantaggio in termini di passo della Racing Point è stato dimostrato a Sakhir. La Mercedes è andata nel pallone al pit stop ed ha così negato a Russell la gioia per il primo successo in carriera, mentre Perez è stato autore di una gara capolavoro rimontando dal fondo della griglia dopo essere stato mandato in testacoda da Leclerc nel giro iniziale.

Il messicano ha conquistato il primo successo, mentre Stroll ha completato la giornata perfetta per la Racing Point salendo sul terzo gradino del podio regalando così al team inglese ben 40 punti.

L’ultimo appuntamento stagionale di Abu Dhabi ha visto la Racing Point arrivare al round finale con un margine di 10 punti e questo vantaggio ha reso scettici i responsabili del team di Woking di poter artigliare il terzo posto nel costruttori.

Perez è stato costretto a prendere il via della gara dal fondo dello schieramento per aver sostituito la proprio power unit, mentre Norris ha compiuto un giro capolavoro in qualifica centrando il quarto tempo con appena 2 decimi di ritardo da Verstappen.

La pressione sulla McLaren, però, è rimasta immutata a causa di Lance Stroll autore dell’ottavo tempo.

Tuttavia la forza della McLaren è emersa quando serviva. Dopo aver visto Perez ritirarsi nei primi giri a causa di un problema al propulsore, Norris e Sainz hanno disputato una gara convincente per tagliare il traguardo in quinta e sesta posizione, mentre Stroll non è riuscito a brillare venendo anche scavalcato all'ultimo giro da Esteban Ocon e retrocedere così al 10° posto. Questo risultato ha permesso alla McLaren di conquistare il terzo posto per appena sette punti.

Lando Norris, McLaren MCL35. Ad Abu Dhabi Lando ha regalato una grande prestazione al team

Lando Norris, McLaren MCL35. Ad Abu Dhabi Lando ha regalato una grande prestazione al team

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

Nonostante tutte le occasioni mancate e il frequente deficit di passo nei confronti dei suoi rivali, la McLaren è riuscita a vincere la lotta di centro gruppo, ma come è stato possibile?

Una grande qualità della McLaren MCL35 è stata quella di essere piuttosto performante su tutti i circuiti, a differenza della Renault. E se lo stesso si può dire della Racing Point RP20, la monoposto rosa è stata spesso afflitta da problemi di affidabilità che si sono rivelati particolarmente costosi nei round finali della stagione.

“Abbiamo avuto una macchina competitiva per tutta la stagione” ha dichiarato Seidl. “Siamo sempre stati in grado di entrare in Q3, ed abbiamo sempre iniziato le gare in posizioni che ci consentivano di poter lottare per ottenere buoni punti. In pista abbiamo avuto una grande squadra che è stata semplicemente ottima in termini di esecuzione delle gare, sessioni di qualifica e strategia”.

“L'affidabilità è stata eccezionale, e questo è un grande passo avanti rispetto all'anno scorso. Infine, ma non meno importante, i nostri due piloti hanno svolto un lavoro sensazionale e ci hanno fatto guadagnare tutti questi fantastici punti”.

Proprio i piloti hanno consentito alla McLaren di fare la differenza. Norris e Sainz hanno concluso l'anno con un 9-8 in qualifica e sono stati divisi per soli otto punti in classifica, evidenziando così come il loro rendimento sia stato equo.

Al contrario in Racing Point è stato Perez il faro della squadra. Il messicano ha distanziato Stroll di 50 punti in classifica nonostante la positività al COVID lo abbia costretto a perdere entrambe le gare di Silverstone.

Lo scarso apporto di Stroll dopo il crash del Mugello - in parte dovuto anche agli effetti della diagnosi COVID che lo ha costretto a non partecipare al GP Eifel – si è rivelato fondamentale a fine stagione.

Analogo discorso si può fare per la Renault. Ricciardo ha fatto piazza pulita di Ocon con un distacco di 57 punti. Se Stroll o Ocon avessero ottenuto i risultato dei loro compagni di squadra il risultato finale sarebbe stato diverso.

La penalità di 15 punti inflitta alla Racing Point per il disegno dei condotti del freno si è rivelata decisiva nel risultato della classifica, ma il team ha beneficiato dal fatto di aver corso con una copia della Mercedes del 2019. Senza questo approccio è improbabile che la squadra inglese avrebbe disputato una stagione simile dopo aver chiuso al settimo posto la passata stagione.

In queste valutazioni, però, si deve considerare anche il fattore fortuna. La Racing Point avrebbe probabilmente conquistato il terzo posto se non fosse stato per il problema del Bahrain di Perez, mentre la Turchia è stata un'occasione mancata per la Renault dopo il testacoda al primo giro di Ocon causato dal suo compagno di squadra.

Ma questi episodi si bilanciano con la foratura di Silverstone di Sainz e la sua mancata partenza  a Spa, o con il guasto al Nurburgring di Norris.

Lando, però, ha rivelato come la MCL35 non sia stata una vettura facile da guidare.

“Mi sono quasi sentito meno fiducioso”, ha dichiarato quando ha fatto un paragone con la monoposto del 2019.

“Non abbiamo una macchina molto facile da guidare. E' un'auto veloce, ma è ancora molto difficile da capire”.

Questa è una ulteriore conferma delle incredibili performance che Norris Sainz hanno prodotto nel 2020.

Anche contro una vettura nettamente più veloce come la Racing Point e a un costruttore come Renault, la McLaren è stata in grado di cogliere le occasioni che si sono presentate quando contava di più.

Con i nuovi investimenti in arrivo dagli Stati Uniti, le power unit Mercedes e la firma del sette volte vincitore Daniel Ricciardo per il 2021, il futuro si prospetta luminoso per la McLaren.

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