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Formula 1 GP dell'Arabia Saudita

Massa fa causa a F1 e FIA: il mondiale 2008 finisce in tribunale

L'ex pilota di Formula 1 Felipe Massa ha avviato una causa presso l'Alta Corte di Giustizia di Londra contro la FIA, la FOM e Bernie Ecclestone per lo scandalo del "crashgate" del Gran Premio di Singapore del 2008. Secondo il brasiliano, il risultato di quel GP dovrebbe essere annullato.

Felipe Massa

Lo scorso aprile, Felipe Massa aveva annunciato la sua intenzione di mettere assieme un team di avvocati per intraprendere un’azione legale contro il risultato finale del campionato di Formula 1 del 2008, perso per un solo punto contro la McLaren di Lewis Hamilton.

Verso la fine del 2023, il brasiliano era passato dalle parole ai fatti, scrivendo una lettera al presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem e all'amministratore delegato della FOM Stefano Domenicali che illustrava i dettagli sulla possibile azione legale. Entrambe le parti avevano risposto, chiedendo però tempo, data la complessità del caso.

Tuttavia, questo lunedì i rappresentanti di Massa hanno confermato che è stata presentata un'azione legale presso l'Alta Corte di Giustizia contro le tre parti in causa, ovvero la Formula 1, la Federazione Internazionale e Bernie Ecclestone, al tempo al comando della FOM. Il brasiliano, infatti, ritiene che il risultato della gara di Marina Bay, influenzata dal famoso "crashgate", debba essere annullato.

Nelson Piquet Jr., Renault F1 Team R28 va a muro

Nelson Piquet Jr., Renault F1 Team R28 va a muro

Foto di: Sutton Images

La storia di quel Gran Premio è ormai ben nota, con il pilota della Renault Nelson Piquet che finì deliberatamente contro le barriere per far entrare la Safety Car, in modo che ne potesse benificiare il compagno di squadra Fernando Alonso. Nella confusione dei pit stop dietro alla vettura di sicurezza, Massa ripartì con il bocchettone per il rifornimento ancora attaccato alla vettura, dovendo così fermarsi in pit lane in attesa dei meccanici. Al contrario, Hamilton si classificò in seconda posizione, guadagnando così diversi punti sul rivale nella lotta al titolo mondiale.

In un'intervista rilasciata lo scorso anno, Ecclestone aveva affermato che all'epoca erano disponibili informazioni sufficienti per indagare sul caso e annullare il risultato ancor prima della fine della stagione. Tuttavia, l'ex capo della F1 ha successivamente dichiarato di non ricordare di aver rilasciato l'intervista.

Lo studio legale brasiliano Vieira Rezende Advogados ha sottolineato questo aspetto in una nota rilasciata lunedì, con cui ha anche annunciato l'avvio del processo legale che porterà le parti citate in causa in tribunale: "Il signor Massa chiede di dichiarare che la FIA ha violato i suoi regolamenti non indagando tempestivamente sull'incidente di Nelson Piquet Junior al Gran Premio di Singapore del 2008 e che se avesse agito correttamente, Massa avrebbe vinto il campionato piloti quell'anno".

"Il signor Massa chiede anche il risarcimento dei danni per la significativa perdita finanziaria subita a causa del fallimento della FIA, di cui sono stati complici anche il signor Ecclestone e la FOM".

Bernie Ecclestone, Felipe Massa, Williams

Bernie Ecclestone, Felipe Massa, Williams

Foto di: Keith Sutton

"I tentativi di trovare una soluzione amichevole non hanno avuto successo, lasciando al signor Massa l'unica scelta di avviare un procedimento legale", si legge nella nota dello studio legale, che fa riferimento anche a quelle lettere inviate da Massa lo scorso anno per tentare di risolvere la situazione prima di avviare una causa legale.

La FIA è inoltre nell'occhio del ciclone per quanto emerso nelle ultime settimane, in particolare per l'indagine nei confronti di Mohammed Ben Sulayem che, secondo un report, avrebbe tentato di intervenire sull'omologazione del circuito di Las Vegas e sul risultato del GP dell'Arabia Saudita del 2023 per annullare una penalità inflitta ad Alonso.

"I recenti avvenimenti dimostrano naturalmente che i problemi di trasparenza e integrità della Formula 1 rimangono rilevanti, ed è chiaro che è necessario lavorare seriamente per ripristinare la sua credibilità e il suo futuro a lungo termine". Secondo quanto riferito, Massa chiede un risarcimento che va dai 60 ai 150 milioni di sterline.

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