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Maroni: "Bernie non firma? Non può venire a Monza!"

Alla presentazione del Gp d'Italia all'EXPO di Milano una battuta ha creato forte imbarazzo

Bernie Ecclestone,

Foto di: XPB Images

Bernie Ecclestone sulla griglia di partenza
Bernie Ecclestone
Bernie Ecclestone, in contra i contadini  Belgi che protestano con una mucca per la campagna per un
1933 Alfa Romeo 8C 2300 Monza
La vecchia banchina di Monza
Andrea Dell'Orto, SIAS, Presidente del Circuito di Monza
Carlos Sainz con Ivan Capelli, Presidente ACI Milano
Ivan Capelli, Presidente di ACI Milano

L'ambientazione della presentazione dell'86esimo Gp d'Italia all'EXPO di Milano era ecumenica, ma il governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha voluto gettare della benzina sul fuoco nella trattativa per il rinnovo del contratto con Bernie Ecclestone che scade l'anno prossimo: "Visto che l'Inghilterra chiede la sospensione del trattato di Schengen, diciamo che l'inglese Bernie Ecclestone può venire a Monza solo se firma il contratto, altrimenti non lo faremo entrare".

Forse Maroni voleva fare solo una battuta (che ha scatenato gli applausi a scena aperta nella platea), ma nonostamte l'humor all'inglese, l'uscita ha fatto storcere molte bocche fra quelli che stanno effettivamente trattanto con Miister E il prolungamento dell'accordo per mantenere a Monza il Gp d'Italia..

Maroni ha rubato la scena a tutti, pur parlando per ultimo in un lungo tavolo di interventi: "Domenica - ha aggiunto - si corre l'edizione numero 86 del Gp d'Italia. Noi vogliamo arrivare a cento, questo è l'obiettivo minimo. Poi ne possiamo parlare...".

Di diverso tono il discorso di Angelo Sticchi Damiani, presidente dell'ACI Italia, che invita, invece, a superare tutti i problemi e le divisioni per arrivare alla massima collaborazione fra le parti: "Sono fermamente convinto che Monza debba essere la sede del Gp d'Italia e debba superare la situazione che tutti noi ben conosciamo. Credo che con un pizzico di ottimismo ci siano le condizioni perché tutto questo accada. L'importante è che si riesca a lavorare tutti insieme facendo sistema: noto che c'è interesse da tutti i livelli istituzionali a partire dal Governo per arrivare alla Regione Lombardia che lo ha dimostrato in maniera concreta e senza dimenticare i comuni di Milano e Monza. Adesso le buone intenzioni si devono tradurre in atti concreti".

"Perché Ecclestone -prosegue il numero uno dell'ACI-  è sensibile alla storia di Monza, ma la Formula 1 ha dei costi molto elevati per cui deve portare a casa dei risultati. Noi dobbiamo essere in grado di rispettare questi impegni. In questo momento penso che ci siano le condizioni, se siamo tutti insieme, di formulare un'ipotesi per chiudere la questione in modo favorevole".

Quale potrebbe essere lo sblocco della situazione? E' difficile dirlo, visto che al momento mancano i soldi, al di là di tutti i buoni propositi. Va detto che Roberto Maroni ha fatto la sua parte garantendo 20 milioni di euro di investimento non tassabili per il recupero dell'Autodromo e del Parco di Monza. Nei prossimi anni verranno stanziati un totale di 70 milioni perché il Parco possa continuare ad ospitare il tracciato, ma il Governatore non ha titolo per finanziare la Formula 1.

E il pallino passa in mano del Governo: il premier Matteo Renzi, infatti, dovrebbe essere presente a Monza per premiare il vincitore de Gp d'Italia. Avrà l'occasione per incontrare Mister E e discutere con Ecclestone quanto il nostro Paese tenga a mantenere la Formula 1 in Italia. Potrebbe essere una fase cruciale per sbloccare una situazione che sembra ancora impantanata.

Andrea Dell'Orto, presidente della SIAS, la società che gestisce l'Autodromo di Monza, ci ha tenuto a sottolineare il grosso lavoro che il nuovo gruppo di lavoro da lui diretto ha fatto per far riscoprire il "tempio della velocità" dalla città, riavvicinando le famiglie con una serie di iniziative che hanno aperto i cancelli di Vedano a tutti. L'intenzione è rendere l'impianto polifunzionale non solo per le attività sportive, ma anche artistiche e culturali.
"Abbiamo presentato un piano industriale triennale - ha spiegato Dell'Orto - e non c'è solo la Formula 1 nel rilancio del tracciato. Il primo obiettivo è di chiudere un bilancio in attivo dopo quattro anni, ma la volontà è di riportare nel "tempio della velocità" le gare endurance del WEC e anche le moto".

Ivan Capelli ha voluto battere il tasto del valore storico del Gp d'Italia: "La gara di Monza è giunta alla 65esima edizione valida per il mondiale, mentre il Gp di Monaco è arrivato a 62 e Silverstone solo a 49. La storia ha un peso: il Gp d'Italia è speciale. Il tracciato è unico per velocità e difficoltà tecniche. I piloti sentono la presenza calda del pubblico competente e ambiscono a salire sul podio per salutare la folla di appassionati. I motoristi hanno preventivato l'adozione di motori con i token di sviluppo segno che ci tengono in modo particolare al risultato monzese".

C'è grande attesa per questa edizione del Gp d'Italia: la prevendita mostra un incremento del 4% rispetto allo scorso anno nelle prenotazioni offline, mentre l'incremento dei tagliandi acquistati sul web è dell'8%. Si respira di nuovo il fermento dei tempi migliori: la Ferrari, infatti, è attesa alla terza vittoria stagionale dopo quelle della Malesia e Ungheria. Riuscirà la Rossa a essere profeta in patria?

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