Red Bull: mentre Ricciardo vince, Marko tira le orecchie a Verstappen
L'australiano si è imposto in rimonta in Cina, mostrando una grande maturità, mentre Max è ricaduto nei soliti errori e questa volta ha fatto arrabbiare anche il consulente di Mateschitz: "Ha gettato via una vittoria".
Foto di: Sutton Motorsport Images
"Max ha esagerato, ha commesso un errore. Si è scusato, sono cose che nelle corse possono accadere, ma sa bene quale chance ha perso oggi. Aveva una vittoria a portata di mano, e ha gettato via tutto. Ma è giovane, molto giovane, e può accadere".
Che Max Verstappen sia giovane è un dato di fatto, che possa sbagliare può anche starci, ma nel momento in cui coinvolge altri piloti nei suoi errori, la faccenda cambia. Helmut Marko sotto sotto ha protetto ancora il suo pupillo, almeno pubblicamente, ma dopo la gara il manager austriaco ha parlato a lungo con il manager di Max.
La Formula 1 è tremendamente difficile, e la teoria secondo la quale le monoposto odierne siano semplici da guidare, è una favola per passatisti. Quando si lotta per la vittoria serve tanto talento, ma anche una visione analitica e fredda, che proprio non è da tutti. Verstappen supera alla grande il primo esame, ma sul secondo gli capita di cadere, ed oggi a Shanghai è stata una di quelle giornate.
Ha ragione Marko nel dire che Max aveva un successo a portata di mano, perché la velocità del pilota e la strategia della Red Bull avevano reso in discesa che la strada verso la vittoria. Ma è mancata proprio la visione fredda, che Ricciardo ha invece servito come specialità della casa.
A questo punto la domanda che sorge è soprattutto una: Verstappen è destinato a crescere o (come sostiene qualche addetto ai lavori) gara dopo gara non fa tesoro degli errori? "Lo farà, lo farà – ha spiegato Christian Horner – sono certo che crescerà. È un talento fenomenale, ed è intelligente per riconoscere gli aspetti su cui deve lavorare. Ha un istinto 'racing' eccezionale, ma oggi è stato impaziente, e questo lo ha portato a sbagliare".
Prima del fattaccio con Vettel, Verstappen aveva dovuto incassare il buffetto di Lewis Hamilton, che giusto per chiarire con chi ha a che fare, alla curva 7 lo ha chiuso quello che bastava per vedere la Red Bull finire per prati. "Mai visto nessuno passare in quella curva", ha poi commentato Lewis.
"Max ha sentito di avere un vantaggio di grip – ha spiegato Horner – e ha provato il sorpasso all’esterno, ma immaginavo che Lewis non avrebbe dato strada facilmente". Il paddock non è poi così grande, ed anche se Verstappen dopo la gara è corso da Vettel scusandosi, la lista dei colleghi che sono pronti a chiudergli in faccia la traiettoria (come ha fatto oggi Hamilton) si allunga. E non è un buon segno, soprattutto se un giorno Verstappen correrà per il Mondiale.
L’approccio "do or die", ovvero o la va o la spacca, oggi può permetterselo perché difficilmente la Red Bull potrà dare fastidio a Mercedes e Ferrari in chiave campionato. Vettel a fine gara ha dovuto alzare il piede con il solito Alonso, evidenziando la differenza tra chi non ha nulla da perdere e chi invece deve pensare ad ogni punto. Se non arriverà questo ultimo, ma determinante, salto di qualità, difficilmente Verstappen potrà correre per un Mondiale.
L’esempio di come trasformare una chance in un successo è la gara disputata a Shanghai da Daniel Ricciardo. "Oggi è al vertice della sua crescita – ha commentato Horner – e lo è da due anni, almeno. È un riferimento assoluto quando si tratta di studiare come portare un attacco, nella valutazione dello spazio a disposizione per la frenata. Credo che sia in una fase di carriera diversa rispetto a Max, che non ha ancora completato questa crescita. Ricordo che quando Sebastian (Vettel) era in una fase simile della sua carriera, non di rado commetteva degli errori. Penso che Max abbia imparato molto da oggi, e metterà a frutto la lezione nelle prossime gare".
Il presente, però, vede un Ricciardo che ha messo a segno un colpo importante. E non solo per la classifica ed il morale, ma anche perché Daniel è un pilota sul mercato, e queste giornate sono un gran biglietto da visita da mettere sul tavolo delle trattative. E se decidesse di cambiare aria a fine stagione?
Sibillina la risposta di Horner: "Beh, guardando oggi la gara di Kimi non ho proprio capito la sua strategia. Penso che Daniel sia contento di essere dov’è, se gli metteremo a disposizione una monoposto competitiva come quella che gli abbiamo dato oggi, non vedo motivi per cui dovrebbe guardare altrove".
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