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Marko: "Avanti con lo sviluppo, non faremo l'errore BMW del 2008"

Il consulente austriaco della Red Bull ricorda un episodio di 13 anni fa, quando il team della Casa bavarese era in testa al mondiale con Kubica dopo sette gare e decise di fermare l'evoluzione della monoposto per dedicare le risorse alla monoposto dell'anno dopo: "E' un errore che non faremo, noi spingeremo fino alla fine per vincere questo mondiale"

Helmut Marko, Consulente, Red Bull Racing, alza il trofeo Costruttori

Helmut Marko, Consulente, Red Bull Racing, alza il trofeo Costruttori

Zak Mauger / Motorsport Images

“Abbiamo visto arrivare diversi furgoni Red Bull carichi di parti nuove tra giovedì e venerdì, ed ovviamente fanno bene, è una strategia”. Toto Wolff oltre a confermare quanto si marchino a vista le squadre durante i weekend di gara (e non solo), dopo la sconfitta incassata nel Gran Premio della Stiria ha dichiarato apertamente che la Mercedes non cambierà la sua pianificazione, ovvero i piani che prevedono l’impegno della totalità della forza lavoro nel dipartimento di progettazione sulla monoposto 2022.

“Abbiamo valutato i benefici che potrebbero arrivare in questa stagione e i problemi che comporterebbe un eventuale modifica della nostra pianificazione in ottica futura – ha chiarito Wolff – e pensiamo che sia meglio guardare al futuro".

"Ovviamente ne abbiamo parlato anche con Lewis e Valtteri, e allo stesso tempo non credo che la stessa Red Bull andrà ancora avanti molto con lo sviluppo della vettura attuale, altrimenti si esporranno al rischio di ritrovarsi al via del 2022 con un gap di due secondi”.

Nel box confinante, ovvero proprio quello della Red Bull, la visione in merito alla gestione delle risorse tecniche è in realtà completamente diversa.

A Milton Keynes proseguiranno a lavorare sulla monoposto 2021, ovviamente non a pieno organico, ma comunque con risorse necessarie a non lasciare nulla al caso.

Helmut Marko ha citato un esempio di tredici anni fa, quando la BMW, in testa al Mondiale piloti con Robert Kubica dopo sette gare e con il pilota polacco inaspettatamente a soli due punti da Hamilton al giro di boa stagionale, bloccò lo sviluppo della monoposto e del motore proprio all’indomani della vittoria di Montreal, nel mese di giungo, rinunciando a cambiare i suoi piani.

“Non vogliamo commettere lo stesso errore che ha fatto la BMW nel 2008 – ha spiegato ieri Marko - Kubica aveva una possibilità realistica di vincere il campionato, ma il piano aziendale prevedeva che le risorse passassero sulla monoposto della stagione successiva e così fecero”.

Esiste però una controindicazione al voler portare avanti il lavoro sulla vettura attuale togliendo forza lavoro al progetto 2022.
“Se non si rischia qualcosa alla fine non ci si diverte – ha commentato Marko – in qualche modo contiamo di farcela, sarà un gioco di equilibri”.

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