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Marchionne: "Non pensiamo al 2017. Siamo nella battaglia adesso"

Il presidente della Ferrari è arrivato a sopresa a Baku nella notte. Motorsport.com lo ha intercettato all'ingresso del paddock. Sergio Marchionne non rinuncia alla lotta per la vittoria e per il titolo: "Non siamo neanche a metà campionato".

Sergio Marchionne, Presidente Ferrari e CEO di Fiat Chrysler Automobiles

Foto di: XPB Images

Sergio Marchionne, Presidente Ferrari e CEO di Fiat Chrysler Automobiles e Maurizio Arrivabene, Ferr
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Kimi Raikkonen, Scuderia Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H e Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid ai box
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
(L to R): Maurizio Arrivabene, Ferrari Team Principal with Jock Clear, Ferrari Engineering Director and Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Kimi Raikkonen, Scuderia Ferrari

E' arrivato a Baku questa notte alle due. Ed è arrivato al paddock presto. Vuole essere vicino alla squadra. Sergio Marchionne si sente parte della Scuderia Ferrari e il presidente vuole fare la sua parte. Come mai ha deciso di venire in Azerbaijan?
"Questa è una gara importante, a parte il fatto che è un circuito nuovo. E' divertente e pericoloso, da fuori sembra più facile di quanto non sia".

Ha visto le qualifiche ieri?
"Le ho viste sul mio cellulare e penso che bisogna stare molto attenti".

Il futuro di Raikkonen?
"Si gestisce, ma la cosa importante è incoraggiare i ragazzi ad andare avanti, perché questi sono momenti difficili. Il motore si sta rimettendo a posto e adesso stiamo lavorando sul telaio. C'è ancora tanto lavoro, però la macchina c'è".

La macchina c'è, ma magari se non si perdeva la giornata di venerdì, ieri si sarebbe stati più vicini...
"Venerdì era essenziale per ottenere quello che abbiamo ottenuto ieri. Il processo di sperimentazione degli assetti, di quello che funziona o non funziona su questa macchina, è tutto un processo di scoperta. Non potendo fare i test, le gallerie del vento e le simulazioni hanno dei risultati limitati. E' una macchina complessa, ne stavo parlando con Maurizio (Arrivabene, ndr) ieri sera quando sono arrivato".

Lo tormenta anche di notte...
"Gli ho mandato un messaggio verso mezzanotte e mi ha detto che era qui al paddock".

Anche stamattina era già qui alle nove...
"Si, ma io sono arrivato prima, quindi calmiamoci (ride)".

Ad un certo punto si dovrà pensare se spingere tutto sul progetto 2017 o continuare a sviluppare la vettura 2016...
"Il progetto 2017 sta andando avanti in parallelo e non deve essere disturbato da quello che stiamo facendo per il 2016. Con quello che è successo nelle ultime gare, per me il campionato è completamente aperto. Se ci mettiamo in gioco, lo facciamo veramente e ci proviamo. Maurizio e la squadra ce la vogliono fare. Ho sentito anche Vettel e sono tutti convinti che la macchina c'è, quindi saranno capaci di portare dei risultati. Lavoriamo sulle prossime gare, perché non siamo neanche a metà del campionato".

Il problema è che gli altri non aspettano...
"Io l'ho capito benissimo, ma la differenza di punti non è tale da giustificare tutto questo pessimismo. Questo non significa che sarà facile, ma neanche che la squadra si arrenderà e che inizierà a pensare al 2017".

Forse bisogna lavorare un po' anche sull'atteggiamento mentale oltre che sulla macchina...
"Pensare che siccome non abbiamo vinto nelle prime sei gare dobbiamo iniziare a guardare all'anno prossimo è sbagliato. La gara è adesso, quindi bisogna focalizzarsi su oggi. Tra due settimane c'è l'Austria e comunque bisogna sempre cercare di migliorare la monoposto, perché è fondamentale".

Ha visto il GP del Canada? Cosa ne pensa della strategia a due soste che forse è costata la vittoria?
"L'ho già detto anche ieri, è molto facile giudicare il giorno dopo. Uno la scelta la può giudicare come vuole, ma c'erano anche delle ragioni tecniche se sono venuti dentro al 12esimo giro. Sappiamo che è così: se fosse andata bene, saremmo stati dei geni. Non è andata bene, quindi sono tutti a criticare. La verità è che bisognava rientrare, poi se era due giri dopo o uno prima non lo so".

La macchina però ha mostrato dei bei progressi in Canada...
"Il miglioramento della power unit è stato eccezionale, soprattutto a livello di potenza. Ora il problema non è più questo, ma quello di gestire il comportamento delle gomme e della downforce sulla vettura. Questo è il lavoro che abbiamo fatto venerdì: non abbiamo sprecato la giornata, abbiamo provato delle cose che non hanno funzionato. Ieri mattina poi abbiamo lavorato su un nuovo assetto che ha funzionato in FP3. Peccato poi in qualifica perché io due tempi così vicini come quelli di Ricciardo e Vettel non li ho mai visti in vita mia".

Non sembra esserci tanta fortuna quest'anno...
"Arriverà anche quella, l'importante è che non ci rompete le palle voi (ride). Questo è veramente il momento di incoraggiare la squadra. Quello che sto vedendo quest'anno è uno sforzo straordinario, se pensiamo a dove eravamo l'anno scorso e dove siamo adesso, nonostante i grandi passi avanti che hanno fatto anche gli altri. Le distanze si sono accorciate moltissimo, siamo lì. Ora o li incoraggiamo ad andare avanti e sviluppano lo spirito necessiario per vincere o li facciamo affondare. Quindi fatemi un favore e ogni tanto dategli una pacca sulla spalla".

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