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Marchionne: "L'Alfa in F.1? Per i ferraristi è una gran figata!"

Il presidente del Cavallino è stato il grande protagonista della presentazione dell'Alfa Romeo Sauber, lasciando trasparire un certo entusiasmo per questa operezione. Però ha lanciato anche un messaggio chiaro a Chase Carey...

Conferenza stampa: Sergio Marchionne, Presidente Ferrari

Foto di: Alexander Trienitz

Museo Alfa Romeo
Sauber Alfa Romeo con i piloti 2018 Leclerc ed Ericcson
Sauber F1 Alfa Romeo
Sergio Marchionne, CEO FIAT
Logo Alfa Romeo Sauber
Marcus Ericsson e Charles Leclerc, Sauber
Sauber F1 Alfa Romeo
L'Alfa Romeo-Sauber sotto il telo
Museo Alfa Romeo
Jean Todt, Presidente FIA
Livrea Alfa Romeo Sauber
Sauber F1 Alfa Romeo
Sergio Marchionne

La presentazione Alfa Romeo ha avuto un protagonista su tutti: Sergio Marchionne. Con la tradizionale destrezza il Presidente del Cavallino ha risposto a domande mirate a tutti i suoi ruoli, compreso quelli di Amministratore Delegato FCA. Un dribbling dietro l’altro, ma ovviamente l’argomento del giorno è stato Alfa Romeo ed il suo ritorno su un palcoscenico Mondiale come è la Formula 1.

“Oggi ridiamo all’Alfa Romeo il palcoscenico che le spetta – ha chiarito Marchionne – riportando alla luce il mito delle corse che un marchio premium ha sempre avuto. Sono trascorsi 30 anni dall’ultima apparizione di Alfa Romeo in Formula 1, e credo che oggi sia una momento speciale non solo per noi, ma anche per il nostro Paese”. Marchionne ha approfittato della platea dei media presenti ad Arese per ribadire diversi concetti. Su tutti quello di una posizione molto ferma della Ferrari in merito alle decisioni che rimodelleranno la Formula 1 a partire dal 2021. Il tutto con Chase Carey in prima fila….

Quanto costerà questa operazione Alfa-Sauber?
“L’Alfa Romeo sta contribuendo al budget Sauber, non vogliamo dire di più”.

E’ un primo passo verso una possibile acquisizione del team?
“Non abbiamo discusso di questa possibilità”.

Negli ultimi mesi non ha risparmiato qualche critica all’assetto economico della Formula 1. Questo rilancio dell’Alfa Romero va visto come un passo verso un accordo?
“La relazione tra noi e chi sta gestendo le attività economiche e commerciali della Formula 1 è buona, anche oggi abbiamo sentito da Carey il suo entusiasmo per il ritorno in Formula 1 del marchio Alfa Romeo. E’ un dialogo che si sta evolvendo, abbiamo ancora un po’ di tempo per trovare i punti d’incontro tra le nostre divergenze. La nostra posizione è chiara: l’accordo che abbiamo preso con Sauber scade nel 2020, proprio nell’eventualità che la Ferrari non dovesse più essere in Formula 1. Questa possibilità è seria, le differenze non sono poche, ma Chase ed io condividiamo la necessità che si debba trovare un punto d’incontro per il bene dello sport. Noi siamo stati molto chiari sui punti che la Ferrari non può mollare: l’importanza dello sviluppo della tecnologia, per noi è essenziale. Non possiamo rendere le monoposto uguali al punto che non possano essere più riconoscibili sul fronte tecnologico, il cuore della Ferrari è quello dello sviluppo tecnico. Se la direzione non sarà questa, allora la Ferrari troverà altri contesti per dimostrare le sue capacità in pista, e magari in quel momento si porterà dietro anche la Sauber. Abbiamo raddoppiato l’impegno per trovare una soluzione con Chase, ma non abbiamo minimamente mollato i nostri obiettivi”.

Se ci sarà in pista un duello Alfa-Ferrari ci sarà imbarazzo?
“Ben venga, al momento credo che tirerò dalla parte della Ferrari….”.

Giovinazzi è stato confermato come terzo pilota?
“Si, è terzo pilota Ferrari e ha un programma di prove con la Sauber. Comprendiamo il suo desiderio di correre, ma al momento non ci sono posti disponibili. L’accordo con Sauber è anche un modo per cercare uno sbocco per i giovani della nostra Driver Academy, ci vorrà tempo per rendere efficiente questo sistema. Non dobbiamo però fare delle scelte basandoci solo sulla nazionalità di un giovane pilota, ci vuole cautela”.

Cosa si aspetta dalla prima stagione Alfa Romeo Sauber?
“La power unit sarà 2018 e ci saranno due giovani piloti di talento. Il primo anno di collaborazione non può avere aspettative molto alte, ma vogliamo crescere e migliorare”.

Cosa cambia tra Sauber e Haas in termini di collaborazione?
“Il progetto Haas è partito da zero, la Sauber è una realtà che ha una sua storia. Si parte da due posizioni differenti”.

Quale è stata la reazione degli uomini Ferrari dopo questo accordo?
“Tutti pensano che sia una gran figata”.

Il logo Alfa Romeo Sauber sarà ancora sulle Ferrari?
“Vediamo, ne stiamo ancora parlando, dobbiamo trovare un accordo”.

La promozione di Leclerc è anche in ottica di una possibile sostituzione di Kimi Raikkonen nel 2019?
“Leclerc è chiamato a dare il massimo nel progetto Alfa Romeo Sauber nel 2018, poi si vedrà”.

Budget cup, ci credete?
Sono il primo a voler ridurre le spese, perché è uno sport che non conosce limiti. Ma cercare di gestire un budget cup è quasi impossibile. Noi, ad esempio, abbiamo un numero di persone del programma GT che a volte operano anche nel contesto Formula 1, è quasi impossibile controllare la gestione del personale. Ci vorrebbe un’onesta di base che non è proprio comune in questo ambiente…”.

Con il regolamento attuale per fare correre tre motori a stagione per macchina c’è chi ha pianificato la costruzione di quasi cento power unit. Non le sembra un controsenso?
“E’ una grande cavolata. Questo riduce il costo dei motori per i clienti, ma va a gravare su chi li produce. Ferrari, Mercedes, Honda e Renault, fanno sforzi enormi per poter garantire l’affidabilità di tre motori per ventuno gare, a quel punto poteva essere logico darne quattro, sarebbe costato di meno. E’ paradossale, ma è così”.

Ha visto i disegni della macchina 2018? Cosa pensa dell’Halo?
“L’ho vista. L’Halo non è piacevole, credo che impatterà sulla guida”.

Giovinazzi è di fatto in panchina…
“Si, ma è un ragazzo bravo. Ma credo che con un po’ di tempo arriverà anche lui”.

Ci sono rumors di un interessamento di Maserati alla Formula E...
“Osserviamo, stiamo guardando”.

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