Marchionne: "I guai Ferrari? Squadra giovane e componenti non a livello"
Il presidente Ferrari ha parlato a margine della laura honoris causa in ingegneria industriale ricevuta a Rovereto. Marchionne ha confermato che c'è stato un problemi di qualità dei materiali a bloccare le Rosse a Sepang. E sta intervenendo...
Maurizio Arrivabene, Team Principal Scuderia Ferrari, Sergio Marchionne, Presidente Ferrari e CEO di Fiat Chrysler Automobiles
Franco Nugnes
Sergio Marchionne dopo aver ricevuto a Rovereto la laura honoris causa in ingegneria industriale dall'Università di Trento ha risposto alle domande dei giornalisti presenti e il discorso non poteva che finire sulle delusioni della Ferrari nel GP della Malesia.
A Sepang la squadra del Cavallino ha raccolto solo un quarto posto con Sebastian Vettel, scattato dall’ultima posizione in griglia, visto che Kimi Raikkonen non è riuscito nemmeno a partire. Le due Rosse avevano il potenziale per ottenere una doppietta, ma i problemi di affidabilità mostrati dalle power unit hanno minato il potenziale delle SF70H.
Il presidente della Ferrari come al solito non ci ha girato intorno…
“Parliamo di cose sicure. Che ieri le due Ferrari potessero battere tutti è un fatto indiscusso, e che potesse accadere anche a Singapore è un fatto indiscutibile”.
“Il fatto che abbiamo avuto dei problemi con i propulsori ha a che fare con due cose: abbiamo una squadra molto giovane e la qualità della componentistica non è al livello necessario per un'auto da gara. Per questo stiamo intervenendo”.
"E' quasi una fortuna che non ci sia successo nulla fino adesso. Ora ci stiamo riguardando tutta la filiera e facendo dei cambiamenti organizzativi. Avere questi problemi in gara ti rompe. Se ti succede a casa di spaccare un motore, vabbè, ma fare una figura così, avere una macchina in seconda posizione e non vederla in griglia è veramente da tirarsi i capelli".
Il problema, quindi, si è verificato a casa e non in pista. Anche la power unit di Kimi Raikkonen si è ammutolita per la stessa ragione che ha bloccato Sebastian Vettel all’inizio della Q1 del GP della Malesia. Il finlandese, che era in prima fila accanto alla Mercedes del poleman Lewis Hamilton, non ha potuto prendere il via della gara perché si è rotto il condotto che dal compressone porta l’aria all’alimentazione del 6 cilindri.
Per ragioni che ancora non sono spiegabili due unità dello 062 dalla vita molto diversa, hanno avuto lo stesso identico problema: una crepa nella canalizzazione di carbonio che ha fatto disperdere l’aria in pressione, rendendo di fatto la Ferrari una monoposto spinta da un motore atmosferico.
Il presidente parla di cambiamenti organizzativi e di componentistica. Evidentemente il reparto qualità ha lasciato passare dei condotti che non avevano le specifiche per reggere il soffio del compressore e si sono rotti. Ora dovranno essere “bonificate” le parti che sostituiranno i pezzi avariati.
La FIA, infatti, di solita autorizza degli interventi per migliorare l’affidabilità e non le prestazioni, per cui è facile aspettarsi che a Suzuka si vedranno dei condotti rinforzati. La Ferrari in tutto questo bailamme non ha rotto alcun motore: anche il motore 3 dotato del turbo 4 che si è bloccato sabato nelle prove libere potrà tornare a fare la sua parte sulla monoposto di Vettel, proprio come il motore 4 e il successivo 5 omologati a Sepang.
Lo stesso si può dire per l’unità di Kimi che si è ammutolita sulla griglia. In Giappone, quindi, ci sarà una Rossa che andrà all’attacco portando anche uno specifico pacchetto aerodinamico studiato per Suzuka.
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