Maldonado: il ritiro di Rosberg poteva riaprire le porte in F.1
Maldonado, uscito dal Circus alla fine del 2015, non ha ancora programmato il suo rientro nella corse. Il venezuelano smentisce le voci relative al passaggio alla Indycar mentre ha sperato di rimettere piede in F.1,
Foto di: XPB Images
Ad un anno dal suo “arrivederci” alla Formula 1, il nome di Pastor Maldonado rimbalza con costanza quando ci sono situazioni di mercato piloti da definire. Nel giro di poche settimane il venezuelano è stato indicato come un possibile candidato ad un sedile della Sauber in F.1, così come probabile al via in Indycar. Di vero c’è che Maldonado è interessato a tornare in pista, anche il prima possibile, a patto però di poter contare su un programma di alto livello.
Pastor, facciamo chiarezza sui tuoi programmi futuri...
“Un anno fa ho deciso di prendermi una stagione di “stop”, visto che non avevo la prospettiva di poter pianificare un 2016 di qualità. Così mi sono dedicato alla famiglia, e devo dire che, pur mancandomi la pista, ho assaporato la gioia di poter vivere un anno a stretto contatto con i miei cari. Poi, forse un po’ in ritardo, ho iniziato a guardarmi intorno per valutare la possibilità di tornare a indossare casco e tuta”.
Gli ultimi “rumors” ti danno in Indycar…
“Sento tante voci sul mio conto, ma sono notizie che non arrivano da me. Lo scorso anno ho assistito ad una gara Indycar a cui sono stato invitato, e probabilmente c’è chi ha collegato questa presenza ad un mio programma nella serie. In realtà di concreto non c’è nulla, ed anche in questo caso se accetterò un proposta è perché ritengo che sia di qualità, con le condizioni giuste per disputare una buona stagione”
C’era del vero sulle voci che ti davano interessato ad un ritorno in Formula 1?
“Ho valutato e sto valutando tutte le possibilità relative ad un programma professionale, ed ovviamente la Formula 1 è una delle categorie che mi interessano. Ho avuto delle possibilità di tornare nel Circus, ma vorrei farlo nelle condizioni giuste, non come quelle che ho avuto nella mia esperienza precedente”.
Speravi in una chiamata di qualità?
“Dopo il ritiro di Rosberg si sarebbe potuta creare una situazione che in cascata mi avrebbe garantito una buona chance, ma le cose sono andate diversamente. In alternativa c’era solo la possibilità Sauber, che è un buon team, con molta esperienza, ma che sta affrontando un momento difficile. Ci siamo sentiti, ma non c’erano le condizioni per soddisfare entrambe le parti. E’ un momento duro per diverse squadre di Formula 1, non solo per la Sauber. Molti team devono prendere decisioni dettate quasi esclusivamente da motivazioni economiche”.
Hai pensato anche alla possibilità di passare alle ruote coperte?
“Si, mi sono guardato intorno a trecentosessanta gradi. Dal Wec, alla Indycar, così come alla Formula E. Ma al momento non ho concretizzato nulla. Se non troverò chance importanti, resterò tranquillo. Ho voglia di tornare in pista, ma a patto di farlo bene”.
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