Magnussen: "Non vedo l’ora che Alonso si ritiri. Ormai crede di essere Dio!"
Il danese accusa Fernando di avergli impedito di fare l'ultimo giro lanciato della Q2 e attacca lo spagnolo: "Dopo le qualifiche mi ha riso in faccia, non ha rispetto per nessuno. Non ho mai visto niente del genere". Alonso la racconta diversamente.
Kevin Magnussen, Haas F1 Team VF-18, e Fernando Alonso, McLaren MCL33, vanno ruota a ruota
Andy Hone / Motorsport Images
Kevin Magnussen non è noto per la diplomazia. Quando il pilota della Haas vuole esternare una sua opinione, non usa giri di parole, e ieri a Monza non ha fatto eccezione. L’oggetto della discussione post-qualifica è stato il testa a testa con Fernando Alonso alla prima Variante, una manovra che sarebbe stata usuale in gara, ma non certo quando si è in pista con l’obiettivo di centrare il giro di qualifica nell’ultimo giro prima della bandiera a scacchi.
Nell’episodio incriminato a rimetterci è stato soprattutto Magnussen, che si è ritrovato undicesimo ed escluso dalla Q3, un risultato deludente per il danese, visto che la Haas ha poi confermato il suo potenziale con Grosjean, sesto.
“Nel giro di lancio eravamo in un gruppo numeroso – ha spiegato Magnussen – credo che all’uscita della Ascari Fernando stesse scaldando i freni così l’ho sfilato. Quando mi ha visto passare ha accelerato cercando di essere il più vicino possibile per prendere la scia, piuttosto che creare spazio per preparare un giro pulito. Ha pensato di potermi usare per il suo giro, ma avrei preferito impiccarmi piuttosto che rinunciare al mio ultimo tentativo per passare in Q2. E’ irrispettoso, non mi interessa neanche sapere il motivo per cui l’abbia fatto visto che aveva già guadagnato parecchi decimi, è stato semplicemente stupido e non necessario”.
“Pensa di essere Dio, dopo le qualifiche è venuto da me e mi ha riso in faccia, non ha rispetto per nessuno. Non vedo l’ora che si ritiri. Non ho mai visto niente del genere neanche nelle categorie minori, ma penso che sappiamo che Fernando è un opportunista, lo abbiamo visto diverse volte nel corso della sua carriera, anche con i suoi team. A volte ha provato cose che non sempre hanno funzionato, ed oggi è stato uno di quei casi. Comunque so di avere una buona monoposto, e sono fiducioso in vista della gara”.
Ovviamente discordante è la versione di Alonso, che scatterà tredicesimo proprio alle spalle di Magnussen:
“Stavamo preparando a lanciarci, eravamo un gruppo numeroso di monoposto, quando lui ha deciso di sorpassarmi all’ultimo momento e siamo cosi arrivati appaiati alla staccata della prima curva, distruggendo entrambi i nostri rispettivi giri. Non è una trovata intelligente, specialmente quando puoi essere in Q3. A me non è cambiato molto, ma a lui sì, sfortunatamente. Dice che è colpa mia? Se è così i commissari sportivi mi daranno una penalità (il collegio ha archiviato il tutto senza sanzioni) ma intanto siamo qui a parlare con voi dei media mentre è in corso la Q3, cosa che a me non cambia molto, mentre lui aveva la monoposto per stare nella top-10”.
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