Magnussen: "La F1 è fantastica. L'ho capito solo quando ero fuori"
Kevin Magnussen, pilota rientrato in F1 quest'anno con Haas, spiega come abbia capito l'importanza della F1 solo quando non ne faceva più parte. Ecco perché, appena ha avuto l'occasione di tornare, l'ha presa al volo.
Entrare in Formula 1 è molto difficile. Serve un enorme talento, spesso accompagnato dagli sforzi economici di case che hanno finanziato la carriera a un pilota. Altre volte aiuta avere sponsor munifici, sebbene il talento non vada di pari passo alla quantità di denaro a disposizione. Ma rientrarci, dopo essere usciti, è impresa ancora più ardua.
Di recente è accaduto a pochi piloti. Romain Grosjean la scorsa decade e, più di recente, è toccato prima a Robert Kubica e quest'anno a Kevin Magnussen. Ed è proprio il danese che ha destato grande impressione nella prima parte di stagione 2022, firmando diverse prestazioni di alto livello aiutato da una sorprendente competitività della Haas VF-22.
"Devo ancora darmi un pizzicotto", ha dichiarato Magnussen in un'intervista rilasciata a Motorsport.com. "E' una così così grande essere un pilota di Formula 1. E una di quelle cose che ho cominciato a rendermi conto l'anno scorso, quando non ne facevo parte".
"Quando lo vedi dall'esterno ti rendi conto di quante persone seguano la F1, di quante persone ne parlino durante i weekend di gara a casa. Ho iniziato ad apprezzare questo aspetto e mi sono reso conto di quanto sia una grande cosa".
"Poi, tornando in pista, l'ho apprezzato molto di più partecipando a ogni gara. Faccio attenzione a quanti spettatori ci sono e a quanto è grande".
Kevin Magnussen, Squadra Haas F1
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
Magnussen ha ammesso che l'introduzione del nuovo regolamento tecnico lo ha invogliato ulteriormente a entrare. Questo ha fatto sì che tutti i team dovessero ripartire da zero e questo fatto ha rimescolato le carte, cambiato rapporti di forza e competitività, aiutando la squadra americana a recuperare non poco terreno nei confronti dei diretti rivali.
"Penso che se non fosse stato introdotto il nuovo regolamento tecnico e se la Haas fosse stata al punto in cui si trovava lo scorso anno, e se magari i regolamenti fossero rimasti a lungo quelli del 2021, probabilmente avrei esitato".
"Ma alla fine l'ho vista come un'opportunità. Non c'erano garanzie. Guenther (Steiner, ndr) non mi aveva promesso nulla. Ma ha spiegato cosa avevano fatto e come si erano concentrati negli ultimi 2 anni".
"Quando sono arrivato qui, anche nel 2020, era già chiaro che questo sarebbe stato il piano. Quindi ero entusiasta e ho pensato: sì, questa potrebbe essere una buona cosa".
Per accettare il suo posto attuale nel team Haas, Magnussen ha dovuto annullare i suoi contratti con Peugeot, Cadillac e Chip Ganassi Racing e, con ogni probabilità, l'opportunità di continuare a gareggiare regolarmente in pista.
Le possibilità di vittoria in Formula 1, successo sfuggito con la McLaren nel 2014, restano scarse con la Haas, ma Magnussen ha affermato di non avere alcun rimpianto.
"Ho detto molte volte che l'anno scorso è stato uno dei migliori anni della mia vita. Ero entusiasta di tornare a lottare per la pole position e per la vittoria in ogni fine settimana. Ma c'è solo una Formula 1. Nient'altro è come la Formula 1".
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Top Comments
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.