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L'unica certezza nelle incognite del calendario 2021 di F1

Il calendario 2021 della Formula 1 è già stato modificato, ma nel clima di incertezza dovuto all'evolversi della pandemia c'è una sola sicurezza: la preziosa esperienza del 2020.

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

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L'incertezza che il mondo sta affrontando su come la pandemia di coronavirus si svilupperà nei prossimi mesi è immensa ed anche la Formula 1 non ne né immune.

Nonostante il mondo abbia una maggiore conoscenza sulla diffusione e sul trattamento del virus rispetto allo scorso anno, il ritorno alla normalità sembra ancora lontano.

La difficile situazione vista agli Australian Open, con più di 70 tra giocatori e giudici confinati nelle loro stanze d'albergo per 14 giorni nel rispetto di rigidi protocolli di quarantena a causa di casi positivi presenti sui voli in arrivo a Melbourne, mostra quanto le cose siano ancora precarie in questo momento.

Non c'è da meravigliarsi, quindi, che la settimana scorsa i funzionari della città australiana abbiano deciso di posticipare la gara di apertura della stagione di F1 2021 prevista originariamente a marzo.

I lockdown che si stanno verificando in Europa, in aggiunta alle preoccupazioni per il crescente tasso di infezione causato dalle varianti del virus, hanno fatto sì che l’idea di spendere milioni per preparare la gara all’Albert Park a marzo sarebbe sembrato una vera follia.

Ripetere lo stesso errore dello scorso anno, quando l’evento è stato cancellato all’ultimo momento, non avrebbe comportato un buona pubblicità per la Formula 1.

Il conseguente stravolgimento del calendario, con il Barhain che adesso ospiterà non solo la gara inaugurale ma anche i test pre-stagionali, oltre al probabile annullamento del round in Cina, hanno sollevato alcuni dubbi su quanto il programma originario sia oggettivamente realizzabile.

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10, precede Valtteri Bottas. Anche quest'anno il GP di Cina sembra essere a forte rischio

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10, precede Valtteri Bottas. Anche quest'anno il GP di Cina sembra essere a forte rischio

Photo by: Steven Tee / Motorsport Images

Negli scorsi giorni su alcune testate sono stati sollevati ulteriori dubbi in merito al destino dei gran premi cittadini ed è stato ipotizzato che questi dovrebbero essere cancellati vista la situazione della pandemia.

Una scelta simile comporterebbe l’annullamento degli eventi di Monaco, Baku, Singapore e Australia.

I vertici della Formula 1, però, hanno prontamente smentito queste ipotesi, anche se la certezza che questi possano effettivamente disputarsi non può essere garantita fino ad ora.

“Abbiamo svelato i dettagli del nuovo calendario 2021 e non ci sono altri cambiamenti” ha dichiarato un portavoce della F1. “L’ipotesi che le gare cittadine non avranno luogo è completamente infondata”.

 I vertici della categoria sono stati regolarmente a contatto con tutti i promotori nel corso di questi mesi e negli ultimi giorni la fiducia che le gare previste possano disputarsi è aumentata.

Ovviamente, se si considera quanto sta accadendo nel mondo, sembra utopistico che il calendario rivisto possa effettivamente essere mantenuto, ma c’è un fattore che molti non hanno tenuto in considerazione: il modo in cui la F1 sia riuscire a realizzare una stagione completa nel 2020.

Dalle difficoltà vissute in Australia lo scorso marzo, quando tutti erano stati colti di sorpresa, la F1 è riuscita ad organizzarsi velocemente ed in modo brillante per creare un modello che potesse consentire di disputare la stagione nonostante  la pandemia.

I protocolli COVID stabiliti dalla FIA e dalla F1 hanno funzionato in maniera impeccabile e sin dalla gara inaugurale in Austria fino a quella conclusiva di Abu Dhabi tutto si è svolto senza ulteriori cancellazioni.

Ovviamente i promotori del campionato hanno dovuto affrontare qualche inconveniente, soprattutto con un potenziale cluster di focolai provocato da un traduttore russo che lavorava per i team a Sochi, ma tutto è stato gestito senza particolari problemi.

Le procedure sono diventate più complicate in occasione del GP di Abu Dhabi quando la F1, in collaborazione con le autorità locali, ha introdotto una biosfera che ha isolato il circus dal mondo esterno.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB16. Al GP di Abu Dhabi ha debutto una biosfera che potrà essere presa come esempio

Max Verstappen, Red Bull Racing RB16. Al GP di Abu Dhabi ha debutto una biosfera che potrà essere presa come esempio

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

Se inizialmente queste restrizioni sembravano difficili da sostenere, il fatto che questa biosfera abbia funzionato a dovere ed abbia consentito lo svolgimento del GP di Abu Dhabi nonostante le misure rigorose introdotte dalle autorità locali dà alla Formula 1 la fiducia di poter correre praticamente ovunque.

Se torniamo all’inizio dello scorso anno in molti erano scettici che la F1 sarebbe stata in grado di portare a termine anche una sola gara a causa delle restrizioni di viaggio internazionali, e ad un certo punto si era palesata l’ipotesi che tutto il calendario potesse svolgersi soltanto a Silverstone utilizzando configurazioni differenti del tracciato.

A distanza di quasi 12 mesi, però, la realtà è ben diversa e la F1 è in grado di poter affrontare l’intera stagione.

Per quel che riguarda le prime quattro gare, Bahrain, Imola, Portimao (anche se da confermare) e Barcellona, non ci dovrebbero essere sorprese, mentre qualche complicazione in più potrebbe nascere dalle trasferte di Monaco, Baku e Montreal a causa della natura cittadina dei tracciati.

Tuttavia il ritorno all’utilizzo della biosfera potrebbe garantire il regolare svolgimento di queste gare. In queste città, infatti, si potrebbero imporre delle restrizioni ancora più importanti per garantire che i membri della F1 non si mescolino con la popolazione locale.

Successivamente, scorrendo il calendario, il 27 giugno è previsto il GP di Francia ed il 26 settembre quello di Russia. Anche in questo caso queste corse dovrebbero essere garantite se consideriamo quanto avvenuto lo scorso anno con le gare europee e con quella di Sochi.

Il problema principale potrebbe presentarsi dopo l’evento russo perché successivamente sono previste le trasferte extraeuropee, ma in questo caso non si potrà conoscere la fattibilità o meno delle gare se non in prossimità degli eventi.

Lo scorso anno sono arrivate molte critiche in occasione delle triple headers a causa del grande carico di lavoro che hanno dovuto sostenere i soggetti impegnati in Formula 1.

Tuttavia è meglio avere gare pianificate per poi trovarsi con del margine per eventuali modifiche, piuttosto che non avere nulla o cercare una soluzione dell’ultimo minuto.

In tutto ciò, inoltre, non si deve dimenticare l’arrivo del vaccino contro il COVID. Se questo dovesse funzionare, e si potesse tornare ad una parziale normalità per l’autunno, anche la Formula 1 potrebbe tornare ad avere un calendario di eventi come da programma.

Ovviamente bisogna mettere in conto che le trasferte di fine anno come quelle del Giappone, di Singapore, del Brasile o del Messico potrebbero essere rinviate ulteriormente al 2022, ma questo sarebbe un impedimento temporaneo e non un disastro per la F1.

Se guardiamo il calendario attuale si può capire come ci sia un buon numero di gare che potranno essere disputate (salvo imprevisti nello sviluppo del coronavirus) e per i fan ed i team di Formula 1 questo è un enorme sollievo se si ripensa all’incertezza dello scorso anno quando sembrava ormai certo che non ci sarebbe stata nemmeno una corsa.

 

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