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Luca Badoer saluta la Ferrari F1 al Motor Show

Il veneto si esibisce all'Area 48 con la F10 per l'ultima volta da collaudatore Ferrari

Ultima uscita ufficiale per Luca Badoer da collaudatore della Ferrari Formula 1 al Motor Show 2010. Il veneto si è esibito alle 13:40 nell'Area 48, quest'anno denominata Mobil 1 Arena, con l'usuale saluto ai tifosi fatto da sgommate, testacoda ed il pit-stop sotto alla tribuna principale, e poi ha incontrato appassionati e giornalisti alla conferenza organizzata dalla Gazzetta dello Sport nel Centro Servizi della Fiera di Bologna. Per lui era la dodicesima volta in 13 stagioni alla kermesse bolognese. Oggi è stato diverso rispetto alle altre volte? Dopo 13 anni uno pensa ci si abitui, che sian sempre le stesse cose... ma invece girare con la F1 dentro questo spazio ristretto, con tutta la gente ad un metro dà sempre una grande emozione. Vedo che riesco a fare percepire quanto potente sia la F1 ed a fare divertire il pubblico. È una esperienza che mi lascia sempre tanta emozione, quest'anno in particolare perché è la mia ultima volta alla guida di una Formula 1 in veste ufficiale di pilota Ferrari e quindi a maggior ragione è stata una emozione ancora più forte." Cosa ti mancherà di più di tutto questo tuo lavoro in Ferrari? L'unica cosa che mi mancherà veramente è di guidare la F1. Non ho mai cercato la luce dei riflettori, mi piaceva il mio lavoro perché potevo guidare e portare al limite una vettura della massima serie, capire dove si poteva migliorarla e se le cose che stavo provando erano meglio o peggio. Insomma solo il lavoro puramente di pista, che già mi manca perché come sapete il ruolo di collaudatore sono due anni che ormai non esiste più. Ho già visto quello che mi mancherà realmente ed è guidare una vettura del circus. Cosa pensi di fare finita la tua carriera in Formula 1? C'è la volonta da parte mia e della Ferrari di stare ancora insieme. Stiamo parlando per vedere di trovare una sistemazione, nei prossimi mesi si saprà. Stiamo parlando di un po' di cose, potrebbe essere di tutto, è una cosa che sta nascendo. Che cosa ti ha lasciato questa tua esperienza e cosa avresti voluto fare in più? Sono contento dell'esperienza in Ferrari perché ho fatto quello che volevo e che mi piaceva fare. Sotto l'aspetto avresti voluto, l'unica cosa che avrei voluto sarebbe stato poter fare qualche gara in più oltre ai due Gran Premi del 2009. Io ringrazio la Ferrari perché allora mi han dato fiducia, purtroppo erano dieci mesi che non guidavo e non avevo il tempo per tornare ai livelli di guida che avevo fino ad un anno prima. La macchina non era il top.. ...la macchina era una delle peggiori Ferrari di questa epoca: difficile da guidare e da capire, con troppa elettronica. Era una macchina che doveva essere presa in mano. Ci voleva il regolamento vecchio, quando potevi provare prima dei Gran Premi. Allora avrei potuto capire la macchina e dopo due Gp fare qualcosa di buono a Monza, che è una pista che conosco bene e su cui sono sempre andato forte nei test. È andata così ed io sono contento lo stesso e ringrazio la Ferrari per aver creduto in me. Anche Fisichella, che ha corso tutto l'anno, si è trovato male su quella vettura. Raikkonen era l'unico che riusciva a sfruttarla. Raikkonen era su quella vettura dall'inizio, aveva fatto tutti i test invernali e tutti i Gran Premi. Di primo impatto era veramente difficile. Fosse stato due anni prima, quando ero in macchina ogni giorno, sarebbe stato completamente diverso. Però non puoi scegliere quando ti capitano le cose. In tredici stagioni l'occasione è arrivata nel momento peggiore ed è andata così. Hai lavorato con tanti piloti in questi anni, con chi hai mantenuto i rapporti più stretti? L'unico con cui ho mantenuto un rapporto di vera amicizia è Michael Schumacher. Abbiamo lavorato molto assieme, avevamo le stesse idee sullo sviluppo e su come trainare la squadra. Ci siamo trovati molto d'accordo in pista e questo ci ha portati ad avere una amicizia fortissima anche fuori. È sicuramente uno dei miei migliori amici. Cosa è mancato a livello tecnico alla Ferrari per portare a casa il Mondiale? Vedo la stagione 2010 come una grandissima annata, visto che abbiamo perso il Mondiale all'ultima gara, e due gare perse per via della Safety Car. Direi che non avevamo la macchina vincente, che era la Red Bull, ma nonostante questo siamo arrivati a giocarcela alla fine. Non si può vincere sempre e dispiace a tutti. Bisogna girar pagina e guardare avanti. Cosa ti porti via da questi 13 anni in Ferrari? Porto via tantissimi bei ricordi, ho avuto la fortuna di vivere i 13 anni più vittoriosi nella storia della Ferrari, una soddisfazione impagabile. Quali le tue emozioni all'esordio in sostituzione Massa? L'emozione è stata quando mi hanno telefonato e mi hanno detto "Il prossimo Gran Premio correrai tu", perché è da quando avevo 5 anni che sognavo di poter correre con la Ferrari. È durata troppo poco per me, ma è stata una esperienza fantastica e che ricorderò con piacere. Negli ultimi anni la Ferrari ci ha abituati a puntare su un solo pilota, a differenza di altre squadre dove entrambi i piloti possono lottare per il Mondiale. Qual'è la tua opinione? Questa è una politica interna ed ogni team ha la propria. Posso assicurare che in Ferrariad inizio campionato non ci sono una prima ed una seconda guida. La prima guida lo diventa il più veloce dei due piloti dopo un certo numero di gare. Non ci sono favoritismi e non c'è una macchina che va di più o una che va di meno. Anche perché sarebbe controproducente, visto che tutti i team puntano alla doppietta. Durante questi tuoi anni da collaudatore ci sono state offerte da altre squadre? Ogni anno ho ricevuto offerte per correre con squadre medio-piccole o per fare il collaudatore in altre squadre, ma il mio legame con Ferrari è sempre stato forte. Quali le differenze tra la gestione Todt e quella Domenicali? Secondo me sono entrambe due ottime gestioni. Sono persone completamente differenti caratterialmente, ma alla fine Domenicali è un allievo di Todt. Non vedo delle grandi differenze per quanto riguarda la gestione della squadra. Com'è stato presa da parte tua e dalla squadra la scelta di Schumacher di tornare nel circus con la Mercedes? Secondo me lui aveva solo voglia di correre, perché non riesce a stare fermo. Se ci fosse stato il posto avrebbe probabilmente corso con noi. Non è andato alla Mercedes perché fosse successo qualcosa. ...la storia del collo era vera? Si, era vera. Aveva fatto un incidente in moto qualche mese prima e ha avuto grossissimi problemi. Dopo i test che ha fatto ha capito che non poteva guidare. Ha fatto bene a tornare? Se ha fatto bene aspetterei a dirlo alla fine. Ha fatto una stagione in cui ha avuto delle difficoltà perché erano tre anni che non guidava. Tornare anche per un grandissimo campione come lui non è semplice. Secondo me durante l'anno ha iniziato a lavorare per la stagione prossima, epr come farsi la macchina e come impostare gli assetti per il suo stile di guida. Secondo me il prossimo anno potrebbe essere la sorpresa. Per dare un giudizio aspetterei la fine dei tre anni di contratto. Com'è nata la tua passione per i motori? Com'è nata non lo so, penso sia nata con me. Appena ho capito qualcosa della vita ho pensato che volevo fare il pilota di Formula 1. Qual'è il tuo circuito preferito e che ne pensi dei nuovi tracciati? Circuito preferito è Spa, come dicono tutti, visto che è effettivamente l'unico bellissimo circuito di F1. Alcuni di quelli nuovi sono fatti bene: larghi, con punti di sorpasso, belli da guidare,icuri. Altri potevano farli meglio. C'è ancora molto da fare anche nei circuiti per favorire un po' lo spettacolo. Qual'è la macchina che in questi 13 anni hai guidato più volentieri? Tutte quelle che poi hanno vinto il Mondiale. E comuqnue le Ferrari sono tutte uniche, ed è difficile fare una scelta. Sono tutte troppo belle. In questi anni ha fatto anche dei brutti incidenti. Qual'è il tuo rapporto col rischio? Penso sia lo stesso per tutti i piloti: se pensi che puoi farti male o agli incidenti, è meglio non correre. 10 secondi dopo l'incidente è già dimenticato, hai già voglia di tornare a correre. Almeno per me è sempre funzionato così. Il primo pensiero è subito tornare in macchina. Cosa ne pensi del Ferrari Driver Academy? È una cosa che stanno facendo tutte le squadre, e quindi era giusto adeguarsi. Trovare i piloti giovani, metterli subito sotto contratto, farli crescere è una cosa positiva, era giusto farlo. Sei stato coinvolto con i ragazzi? Mi è stato chiesto, ma non sono mai stato un bravo insegnante. Come fa una squadra a rimanere così tanto tempo al vertice? La Ferrari come tutte le altre squadre cerca di avere il meglio in tutto, siano persone o materiali. Io penso che ogni persona, nel suo ruolo, sia il meglio a disposizione. Fino all'anno scorso la Ferrari era formata da più di mille persone e se anche solo una di queste non fa del suo meglio questo si ripercuote su tutta la squadra. La forza della Ferrari è stata di avere sempre le migliori persone in ogni ruolo e questo ha permesso di rimanere sempre ad altissimo livello.

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