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Liberty Media: il business della F.1 non sarà rivoluzionato a breve

Greg Maffei, presidente di Liberty Media, e Chase Carey, numero uno di Delta Topco, i due americani che dovranno gestire la F.1 in futuro per ora preferiscono la stabilità, con un progressivo aumento della presenza sulle piattaforme social.

Chase Carey, Presidente Formula One Group

Foto di: XPB Images

(L to R): Chase Carey, Formula One Group Chairman with Bernie Ecclestone
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W07
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Grid girl for Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1, Daniel Ricciardo, Red Bull Racing, Kimi Raikkonen, Ferrari, Nico Hulk
(Da sx a dx): Chase Carey, Presidente Formula One Group con Ron Dennis, Presidente esecutivo McLaren

Passano le gare e la Formula 1 guarda ad un futuro ancora da decifrare. Sotto l’ombrello della Liberty Media sono tanti gli interrogativi a caccia di una risposta, ma finora il presidente Greg Maffei e il numero 1 della società Delta Topco, Chase Carey (che nel paddock ha strappato il soprannome di “baffo” al presidente della Mercedes, Zetsche) non si sono sbilanciati oltre qualche frase di circostanza.

Ad Austin il nuovo tandem che sarà al timone della Formula 1 nei prossimi anni hanno incontrato Jean Todt, salutato molte persone chiave della Circus, e dispensato sorrisi e strette di mano.

Chi si aspetta grandi novità nella struttura del Circus rimarrà probabilmente deluso, ma i motivi per procedere senza rivoluzioni ci sono tutti. Sul fronte economico la Formula 1 è un contesto che produce annualmente utili record, quindi un “giocattolo” che in quanto a business funziona molto bene.

“Credo che chi acquista un’azienda che garantisce bilanci come la Formula 1 attuale – ha confidato una persona presente da moltissimi anni in Formula 1 – non abbia interesse a cambiarla. Diciamo che è come aver comprato un palazzo molto bello e redditizio: si può pensare di aggiungere un piano, magari un paio, ma non c’è motivo di toccarne le fondamenta e quanto già costruito sopra di esse”.

Vedremo un esempio di Gattopardismo? Probabilmente si.

Chi immagina una Formula 1 rivoluzionata nei suoi concetti base, forse rimarrà stupito. Ma non è detto che sia un male. Si parla di un progressivo aumento della presenza sulle più popolari piattaforme social, di un’attenzione maggiore al mondo web, ma il business al momento resta sempre basato su tre fronti: contratti con le piste, gestione dei diritti televisivi e sponsor stagionali.

Chi prevede un calendario con tre o quattro gare in USA forse corre troppo, almeno per il momento. Squadra vincente non si cambia, e sul fronte economico la Formula 1 è vincente come pochi altri contesti.

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