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Liberty Media e FIA: ecco qual è il piano che sarà presentato ai team!

La Federazione Internazionale con il nuovo promotore della Formula 1 presenterà il 31 ottobre un piano di rilancio della Formula 1: non c'è solo la riduzione dei costi e la revisione delle power unit, ma un cambiamento di atteggiamento.

Un artista dipinge su un muro della street art legata alla  F1

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Jean Todt, Presidente FIA
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Chase Carey, Chairman, Formula One, sul palco
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Ross Brawn, Managing Director del Motorsport, FOM, sul palco
Il motore di Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Mercedes AMG F1 F1 W08. dettaglio del cofano motore
McLaren MCL32, dettaglio posteriore
Fernando Alonso, McLaren MCL32, ai box
Carlos Sainz Jr., Renault Sport F1 Team RS17
Carlos Sainz Jr., Renault Sport F1 Team RS17 e i fan
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB13
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB13
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB13
Il casco di Daniel Ricciardo, Red Bull Racing
Meccanici al lavoro sulla Sahara Force India VJM10 nel garage
Robert Fearnley, Deputy Team Principal Sahara Force India F1 Team e Miguel Angel Mancera, Sindaco di
Sergio Perez, Sahara Force India VJM10
Fan e atmosfera in tribuna con un cartello per Sergio Perez, Sahara Force India
Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR12
Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR12 e un venditore di bevande in tribuna
La monoposto di Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR12 viene spinta lungo la pitlane dai meccani

Martedì prossimo a Parigi saranno messe sul tavolo le proposte di FIA e Liberty Media destinate a definire la Formula 1 del futuro. Una corposa scrematura c’è già stata dopo lunghi mesi di confronti tra le parti con un orecchio alle opinioni ed ai suggerimenti dei team. Nel paddock c’è chi è convinto che non ci saranno poi molte opzioni da discutere, e dopo tanti anni i team non hanno ancora un quadro chiaro delle proposte che saranno avanzate, come era invece tradizione consolidata alla vigilia dei meeting in cui venivano discusse novità regolamentari.

L’argomento dell’incontro parigino sarà la power train del futuro, che entrerà in vigore nel 2021. Questo sarà il primo atto, poi le parti si ritroveranno il 7 novembre, data in cui è in agenda un secondo meeting nel quale si parlerà di budget-cup.

Si tratta in generale del "rookie test" del nuovo assetto della Formula 1, con Liberty Media che per la prima volta siederà al caldissimo tavolo delle regole. “No taboo”, sarà la linea guida dei nuovi proprietari del Circus, ovvero saranno ridiscusse anche regole che nella teologia della Formula 1 erano veri e propri dogmi, e la cosa preoccupa non poco i rappresentanti delle squadre.

Obiettivo: power unit semplificata e low-cost

Gli obiettivi su cui spinge molto Liberty Media sono principalmente due: riduzione dei costi legato alle motorizzazioni e creazione di un contesto tecnico che possa facilitare l’ingresso nel Circus di nuove Case ed eventuali progetti privati.

Sono due esigenze che vanno a braccetto, perché se la riduzione dei costi dei motori arriverà grazie ad una semplificazione dell’architettura delle attuali power unit, ne conseguirebbe anche un miglioramento delle condizione necessarie per convincere altri Costruttori (da tempo alla finestra) a puntare sulla Formula 1.

Una delle novità è che nel meeting di Parigi, oltre ai rappresentanti di FIA, Formula 1 e motoristi attualmente presenti nel Mondiale (Mercedes, Ferrari, Renault e Honda) sono attesi anche rappresentanti di Aston Martin, Porsche, Lamborghini e Cosworth.

A scoraggiare le Case che guardano con interesse un eventuale programma Formula 1 non sono solo i costi altissimi, ma anche quanto accaduto alla Honda, partita in ritardo di un anno rispetto alla concorrenza con il suo progetto power unit, e ancora alle prese con grandi problemi tecnici. La complessità delle power train attuali di fatto riesce a demoralizzare anche case di grande tradizione sportiva, ed è un fronte su cui Liberty Media vuole intervenire.

La Formula 1 resterà ibrida

La Formula 1 resterà ibrida, questo è certo, nonostante le richieste della Red Bull che vorrebbe tornare alle motorizzazioni aspirate. “Mi piacerebbe avere un V12 a buon mercato e con un gran sound – ha commentato Christian Horner – ma dubito che la strada che sarà seguita sia questa”.

Si cercherà però di semplificare le power unit attuali, cercando (e questo è un punto moto delicato) di tutelare gli investimenti ingenti sostenuti negli ultimi cinque anni da Mercedes, Ferrari e Renault. Su questo fronte le prime due case sono intenzionate a difendere i loro interessi, che in questo caso coincidono.

Sul tavolo ci sarebbe la proposta di eliminare l’unità MGU-H (il componente che scoraggia di più le aziende intenzionate ad entrare in Formula 1) compensando la perdita di potenza che ne deriverebbe con l’adozione di un secondo turbocompressore.

Il piano B sarebbe la standardizzazione dell’MGU-H, azzerando i costi di ingegnerizzazione. Sembra invece poco probabile che l’idea di una monoposto a trazione integrale (progetto che prevedeva un’unità di alimentazione sull’asse anteriore) possa avere un seguito, soluzione costosa che comporterebbe anche un aumento di peso e problematiche come il rischio di problemi irreversibili al primo contatto ruota a ruota tra due monoposto.

Budget-cup, più team in lotta per la vittoria

Il 7 novembre si parlerà invece di riduzione dei costi, un argomento molto importante per i nuovi proprietari della Formula 1. Il fine è quello di allargare il più possibile il numero delle squadre che possono arrivare alla vittoria, al momento limitato a Ferrari, Red Bull e Mercedes.

Le cifre parlano da sole: da quando ha preso il via il ciclo ibrido (era il 2014) sono state disputati 76 Gran Premi, che hanno visto 62 vittorie della Mercedes, e 7 ciascuna per Red Bull e Ferrari. Il gradino più alto del podio è diventato un club troppo esclusivo, con due impatti negativi: uno show meno accattivante e le difficoltà sempre maggiori che devono affrontare i team nella seconda parte dello schieramento, che vedono il divario dalle squadre top crescere progressivamente.

Liberty vorrebbe un campionato più equilibrato, nel quale anche le squadre di metà schieramento possano avere maggiori possibilità di competere per un successo di tappa. Quello che nel calcio è ormai chiamato l’effetto Leicester.

Nella Formula 1 attuale è al limite dell’impossibile la possibilità di vedere una piccola squadra in grado di infastidire i top-team in lotta per il Mondiale, ma l’idea è quella di poter avere un gruppo maggiore di contendenti in grado di poter ambire alla vittoria in un Gran Premio nell’arco dell’anno. La semplificazione delle regole e la riduzione dei costi sono una base di partenza, poi si passerà al cruciale nodo della distribuzione dei bonus economici derivanti dalla vendita dei diritti televisivi, contratti con i circuiti e sponsor stagionali.

GP in due giorni e calendario per zone geografiche

I nuovi proprietari del Circus proporranno novità, ma anche un progetto in grado di garantire maggiori introiti. L’incremento delle entrate passerà anche attraverso l’aumento del numero di Gran Premi stagionali, che cresceranno progressivamente da 21 a circa 25. C’è molta cautela nella scelta delle sedi, perché l’obiettivo è cercare organizzatori pronti ad impegnarsi nel lungo periodo, evitando recenti meteore come il Gran Premio di Corea o quello d’India.

I mercati sui quali si sono concentrate maggiormente le attenzioni sono Stati Uniti, Cina e sudest asiatico, ma sono al vaglio anche le candidature di Olanda (forte dell’effetto Verstappen) e Danimarca.

E’ allo studio anche un differente sviluppo del calendario, che dovrebbe raggruppare le gare in zone geografiche per garantire sia un risparmio logistico per le squadre che una maggiore costanza degli orari per i telespettatori. Allo studio è anche il format del weekend, che potrebbe essere compattato su due giornate (sabato e domenica) dedicando il venerdì alle attività media della Formula 1 e alle prove di Formula 2 e Formula 3. Le categorie cadette saranno maggiormente coinvolte nel contesto del Circus seguendo l’esempio della MotoGp.

La soluzione del weekend in due giorni (per la Formula 1) non sta però raccogliendo grandi consensi del paddock.
“Non vedo come una grande idea venire qui in Messico o andare in Australia per soli due giorni di attività in pista – ha commentato Christian Horner – credo che il venerdì offra al promotore la possibilità di portare in pista più spettatori, magari potremmo arrivare ad un solo turno pomeridiano, ma un weekend di due giorni non mi trova molto favorevole”.

Allineato è anche il pensiero di Franz Tost:
“Il venerdì è importante per gli organizzatori ma anche per le squadre, perché da quando sono stati aboliti i test possiamo solo fare simulazioni, quindi le prime due sessioni di prove libere, soprattutto per squadre piccole come Toro Rosso, sono una risorsa preziosa per prepararci al weekend di gara".

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