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Liberty Media è durissima contro la FIA sul valore della F1

Dopo l'intervento di Ben Sulayem sulla possibile offerta da 20 miliardi da parte di un fondo sovrano arabo per l'acquisizione della Formula 1, Liberty Media non ha tardato a contrattaccare, accusando il Presidente della FIA di aver interferito nei diritti commerciali dello sport causando un possibile danno agli azionisti.

Mohammed bin Sulayem, Presidente FIA

Nella giornata di lunedì, il Presidente della Federazione Internazionale, Ben Sulayem, aveva scelto di intervenire sulle voci comparse su Bloomberg in merito a una possibile acquisizione della Formula 1 da parte del fondo sovrano dell’Arabia Saudita, predicando cautela e puntando il dito sui possibili ripercussioni generate di un accordo dalla spopositata portata economica.

L'offerta avanzata nei primi mesi del 2022 si sarebbe aggirata sui 20 miliardi, cinque volte quanto pagato da Liberty Media nel 2016 per assicurarsi i diritti della gestione commericale della massima serie automobilistica.

Nonostante le trattative non siano mai giunte a una fase avanzata, dato il rifiuto della Formula 1 a un cambio di proprietà in un fase di crescita sostenuta dello sport, Ben Sulayem ha voluto comunque sottolineare alcune potenziali problematiche legate a un investimento di tale portata, tra cui un possibile aumento dei costi per organizzare un Gran Premio che si ripercuoterebbe sul prezzo dei biglietti per i tifosi.

Ma i commenti di Ben Sulayem non hanno trovato l'appoggio di Liberty Media, la quale ha formalmente espresso il proprio disappunto sulla questione, aggiungendo un'ulteriore motivo di spaccatura a un rapporto che, a dispetto delle dichiarazioni di facciata, non è certo idilliaco.

Stefano Domenicali, CEO di Formula 1

Stefano Domenicali, CEO di Formula 1

Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images

In una lettera inviata martedì dall'ufficio legale della compagnia americana alla Federazione e circolata anche tra le squadre, Liberty Media ha sottolineato la propria contrarietà verso le parole espresse dal Presidente FIA, rimarcando come queste interferissero con i diritti commerciali della Formula 1, materia su cui la Federazione non può intervenire.

Nell'ambito di un accordo stipulato con l'ex presidente della FIA Max Mosley, l'organo di controllo aveva infatti accettato di non essere coinvolto nelle questioni commerciali e di gestione legate alla F1, limitandosi esclusivamente a occuparsi della stesura e del rispetto dei regolamenti.

"La FIA si è impegnata in modo inequivocabile a non fare nulla che possa pregiudicare la proprietà, la gestione e/o lo sfruttamento di tali diritti", si legge nella nota inviata dalla Formula 1.

"Riteniamo che questi commenti, fatti dall'account ufficiale del presidente della FIA sui social media, interferiscano con questi diritti in modo inaccettabile".

Un attacco diretto, in particolar modo pensando che, come scritto anche nella lettera, i commenti del Presidente FIA potrebbero aver avuto un impatto sul valore della serie, causando un danno agli azionisti e agli investitori.

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