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Lezione sul rollio al Ferrari Driver Academy

Bene oggi Marciello e Maisano, lunedì è stata la volta di Bianchi, Bortolotti e Zampieri

Il Ferrari Driver Academy ha chiuso il quarto ciclo di lavoro. Oggi sulla pista di Fiorano hanno giratoi due giovanissimi che corrono in Formula Csai Abarth. Riccardo Marciello e Brandon Maisano hanno coperto oltre 150 della pista di Fiorano alternandosi al volante di due monoposto addestrative configurate in modo diverso. Eccellenti i riscontri dei due ragazzi che hanno ottenuto tempi molto simili. Il programma di lavoro messo a punto dall'ingegner Luca Baldisserri, responsabile del programma FDA, prevedeva invece l'utilizzo della pista dotata di chicane per i tre piloti che hanno guidato la F2008. Jules Bianchi, Mirko Bortolotti e Daniel Zampieri si sono alternati al volante della F.1 per il quarto stage di formazione dei cinque previsti dal Ferrari Driver Academy. L'attenzione questa volta era rivolta alle variazioni di assetto legate al rollio: i tecnici, quindi, hanno agito sulle regolazioni delle barre di torsione per verificare le reazioni dei giovani piloti e le loro indicazioni per arrivare ad una adeguata messa a punto della monoposto. Per esaltare le variazioni di carico laterale è stata scelta la pista dotata di chicane, solitamente poco usata nei collaudi di F.1, quando questi erano ancora autorizzati. Parlare, quindi, di tempi è poco significativo: più interessante può essere analizzare lo scarto che ha diviso Jules Bianchi dai due italiani: Bortolotti e Zampieri sono arrivati a circa otto decimi dal francese che corre la Gp2 con la Art Grand Prix. Per correttezza va detto che Bianchi ha girato al mattino quando le condizioni della pista era più favorevoli, evidenziando però una maggiore maturità rispetto agli altri due giovani colleghi. Mirko Bortolotti, forse il più talentuoso della campagnia, ha mostrato una certa fragilità psicologica nel lavoro: il trentino forse sente la mancanza di risultati in Gp3, la categoria dove è impegnato grazie al supporto del FDA, e questa ansia si è riflessa negativamente anche nel lavoro di lunedì. Non basta andare forte in macchina per diventare un campione, ma spiace scoprire che un talento naturale (e non ne abbiamo molti...) stia vivendo una fase di involuzione proprio nel momento in cui potrebbe esprimere il meglio. Ci auguriamo che lo staff di supporto che opera con FDA sappia trovare le cause di questo momento di appannamento di Mirko e ci riproponga il Bortolotti che tutti conosciamo...

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