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Leclerc: è ora di fermare la maledizione di Monte... Charles

Il pilota monegasco vive un rapporto complicato col tracciato di casa. Nelle quattro gare sin qui disputate non è mai riuscito a tagliare il traguardo. Riuscirà quest'anno a mettere fine alla maledizione?

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Foto di: Dom Romney / Motorsport Images

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Charles Leclerc e Monaco. Un rapporto di odio e amore che sino ad oggi ha impedito al pilota di casa di vedere la bandiera a scacchi in ogni gara cui ha preso parte.

Sin dal suo esordio in monoposto sulle stradine del Principato, Leclerc è sempre stato costretto al ritiro non riuscendo mai a tagliare il traguardo e prendersi il meritato tributo dei suoi tifosi.

La dea bendata ha spesso voltato le spalle al monegasco, costringendolo a ritiri inattesi per problemi meccanici, ma in una occasione, nel 2019, è stato il suo team, la Ferrari, a commettere un errore clamoroso costato carissimo al “piccolo principe”. Ripercorriamo le tappe di quella che a tutti gli effetti sembra essere una vera e propria maledizione.

In Formula 2 è doppio zero

Il debutto di Leclerc a Monaco avviene nel 2017, anno d’esordio di Charles in Formula 2. Il pilota della Prema ha stupito tutti in occasione dei primi appuntamenti stagionali ed anche sullo sconosciuto tracciato di casa Leclerc ha subito fatto vedere di essere fatto d’una pasta particolare, quella propria dei fenomeni.

Messe le ruote in pista per le Libere, il pilota della Prema è subito il più rapido firmando il crono di 1’19’’722, per poi ripetersi con gran clamore anche in qualifica. Charles, infatti, ottiene la terza pole consecutiva in 1’19’’309 rifilando 2 decimi ad Oliver Rowland.

Ciò che stupisce, però, è il fatto che Leclerc abbia ottenuto il crono di riferimento dopo essere sceso in pista nel Gruppo A, quello maggiormente penalizzato da un tracciato poco gommato.

“Era una pista sulla quale non avevo mai corso ed avevo chiesto al team di non modificare la vettura al giovedì” ha scritto Charles sulla sua colonna dell’epoca per Motorsport.com.

“Penso che su questa tipologia di circuiti sia più importante prendere il ritmo e riuscire a fare un buon giro, ed io volevo fare quanti più giri possibili così da limare ulteriori decimi.”

“Essere al vertice nelle Libere e conquistare la pole è stato sorprendente. Sono sceso in pista nel primo gruppo, e solitamente i piloti del secondo sono più veloci perché il tracciato è più gommato, ma il mio giro è stato abbastanza buono”.

Le premesse per poter celebrare la terza vittoria stagionale ci sono tutte, ma la sfortuna è dietro l’angolo.

Charles Leclerc, Prema Racing

Charles Leclerc, Prema Racing

Photo by: FIA Formula 2

In partenza Leclerc riesce a mantenere la prima posizione, ma poi si avvia ai box per la sosta obbligatoria un giro prima dell’inaspettata entrata in scena della seconda safety car. La mossa si rivela un autogol per il monegasco perché alcuni dei piloti alle sue spalle, tra cui Rowland, decidono di restare in pista e vengono così graziati.

Leclerc si vede costretto a recuperare il terreno perso, ma la dea bendata gli volta immediatamente le spalle. Subito dopo il pit, infatti, Charles avverte delle vibrazioni provenire dall’anteriore sinistra e l’unica opzione è un ritiro che lascia senza parole.

“Dopo la sosta la ruota anteriore sinistra ha iniziato a muoversi come se non fosse fissata correttamente. In realtà sono stati gli spessori della campanatura a rompersi, ma io non ho mai colpito alcun muretto in gara. Forse questo elemento era fragile e si è danneggiato durante il cambio gomme”.

“A quel punto sapevamo che il nostro weekend era compromesso. Su un tracciato come Monaco, in una gara Sprint senza soste, sarebbe servito un miracolo per rimontare partendo dal fondo della griglia”.

La Sprint Race sarebbe stato l’antipasto di quanto visto due anni più tardi. Charles è una furia, fa balzare in piedi il pubblico sugli spalti con sorpassi impossibili, ma alla fine, forse spinto dalla troppa foga, sbaglia ed impatta contro la monoposto di Nato.  Conseguenza? Un altro ritiro. E siamo a quota due su due.

“Non avevo intenzione di prendere grandi rischi nella Sprint Race, ma ho fatto del mio meglio per superare quante più vetture possibile. Volevo entrare in top 10 e provare a prendere anche i punti del giro veloce”.

“Ho visto alcune gare disputate qui a Monaco ed ho notato come la Rascasse fosse il miglior posto dove tentare un sorpasso ed in gara ho sempre effettuato in quel punto questa manovra. Sono riuscito a superare tre vetture, ma quando ci ho provato con il mio amico Nato non ha funzionato e ci siamo scontrati”.

“Penso che non mi abbia visto. Sono andato a parlare con lui dopo il contatto, ma non c’è alcun rancore tra noi”.

La prima esperienza di Leclerc a Monaco in monoposto si conclude con un doppio zero e tanto amaro in bocca.

L’esordio in F1 è da… brividi

Nel 2018 Leclerc debutta sulla pista di casa al volante di una Formula 1. La vettura è l’Alfa Romeo Sauber ed i colori dell’auto sono proprio quel bianco e quel rosso tipici della bandiera del Principato.

Dopo un avvio di stagione stentato ed una virata decisa verso l’eccellenza avvenuta a Baku, le premesse per fare bene ci sono tutte. Ancora una volta, però, la dea bendata decide di voltare le spalle a Charles.

Nelle Libere il pilota dell’Alfa Romeo Sauber viaggia sempre nelle posizioni di bassa classifica, ma in qualifica arriva il colpo da maestro. Leclerc riesce a superare il taglio del Q1 ed ottenere il nono tempo in 1’12’’829, mentre il suo compagno di squadra, Marcus Ericsson, non riesce a far meglio del diciassettesimo crono.

Il miracolo non si ripete nel Q2, ma Charles riesce a chiudere con il quattordicesimo tempo piazzandosi davanti ad un pilota ben più navigato come Romain Grosjean.

La domenica è il giorno atteso da Leclerc per poter finalmente coronare il sogno di disputare il primo GP di Formula 1 davanti al pubblico di casa. L’esito di quella corsa, però, resterà impresso nella memoria del monegasco…

Giro 72. Charles si trova in scia alla Toro Rosso di Brendon Hartely. Le due monoposto escono a distanza ravvicinata dal tunnel ma qualcosa non va per il verso giusto. Leclerc pesta sul pedale del freno ma l’Alfa non risponde. Scala marcia ma è consapevole che l’impatto con la vettura del neozelandese è inevitabile.

Charles Leclerc, Sauber C37

Charles Leclerc, Sauber C37

L’anteriore sinistra colpisce con violenza il retrotreno della Toro Rosso. Hartely tornerà ai box con l’ala divelta, mentre Charles, ancora una volta, è costretto ad uscire dall’abitacolo di una monoposto senza aver visto la bandiera a scacchi.

“Era ormai da quattro giri che sentivo il pedale del freno che era diventato molto spugnoso, per cui si stavano allungando le staccate, ma sempre in modo imprevedibile” ha dichiarato lo sconsolato portacolori dell’Alfa Romeo Sauber. "Anche mettendo la stessa pressione sul pedale, i freni avevano reazioni imprevedibili: una volta funzionavano e l’altra no. E’ stata una situazione difficile da gestire, fino a quando i freni semplicemente non hanno più funzionato”.

Cosa è andato storto in quel caso? Il disco anteriore sinistro prodotto dalla Carbon Industrie è improvvisamente esploso per un detrito raccolto in pista. Citando un detto popolare, la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo…

L’errore strategico della Ferrari

Anno 2019. Dopo una sola stagione in Formula 1 la Ferrari ha deciso di puntare sul talento cristallino di Leclerc e di mettere la parola fine alla lunga storia d’amore con Kimi Raikkonen.

Per Charles l’appuntamento di Monaco è un sogno che si realizza. Dopo anni passati a tifare per le vetture rosse dal balcone di casa dei suoi amici, adesso è lui il protagonista su una vettura con lo stemma del Cavallino.

Nella terza sessione di Libere Leclerc esalta il pubblico di casa prendendosi il miglior tempo con un margine di soli 43 millesimi sul Valtteri Bottas, ma in qualifica accade il disastro.

Charles scende in pista nel Q1 e realizza il tempo di 1’12’’149. Rientra ai box ed attende invano di poter tornare su un tracciato che col passare dei minuti continua a migliorare. I piloti in pista abbassano i rispettivi riferimenti, Leclerc chiede a gran voce via radio di poter uscire, ma nessuno risponde.

Scade il tempo ed il risultato è sconcertante. Leclerc è clamorosamente escluso e dovrà prendere il via dalla quindicesima posizione.

“Sono più deluso che arrabbiato" ha dichiarato Charles al termine di un sabato da incubo. “E' un momento abbastanza difficile, perché a casa, in una pista come Monaco, ma anche in generale, non possiamo permetterci di essere fuori in Q1".

"Ho chiesto al team se ce l'avremmo fatta. L'ho fatto fino a un certo punto perché avevamo solo 1 decimo e mezzo di vantaggio su chi invece era fuori, e non ho avuto risposta. Dopo mi hanno solo detto che avrei dovuto farcela, però a 1 minuto abbiamo scoperto che non saremmo riusciti a qualificarci. Ormai era troppo tardi".

Charles Leclerc, Ferrari SF90, subisce una foratura

Charles Leclerc, Ferrari SF90, subisce una foratura

Photo by: Jerry Andre / Motorsport Images

Domenica Leclerc rivive le stesse sensazioni della Sprint Race corsa due anni prima. L’obiettivo è uno solo, guadagnare il maggior numero di posizioni prendendo consapevolmente dei rischi.

Il pubblico sugli spalti si esalta quando Charles infila Lando Norris e torna ad alzarsi in piedi ed applaudire il pilota di casa poco dopo, quando la Ferrari numero 16 infila senza pietà la Haas di Grosjean alla Rascasse.

Leclerc è una furia. Nulla sembra poterlo fermare. L’obiettivo seguente è Nico Hulkemberg, ma il tedesco è avversario ostico rispetto ai due superati poco prima.

Arrivato negli scarichi della Renault, il pilota della Ferrari prova il sorpasso all’interno sempre alla Rascasse ma calcola male l’ingombro della sua monoposto e colpisce con la posteriore destra le barriere per poi rimediare una foratura.

Charles è costretto a percorrere un intero giro con la gomma che piano piano distruggere il fondo della sua monoposto, torna ai box, effettua il pit ma la sua Ferrari è ormai inguidabile. Anche in questo caso la sorte si è accanita contro Leclerc costringendo il monegasco al quarto ritiro su quattro partecipazioni.

“Ci sono tante lezioni da portare a casa dopo questo weekend. La prima è arrivata dopo la qualifica, mentre la seconda è arrivata in gara. Mi sono molto divertito all’inizio, ma non è andata a finire bene” ha dichiarato uno sconsolato Charles una volta giunto davanti ai microfoni della stampa.

“C’erano dei rischi da prendere. Forse potevo aspettare di più, ma in quel momento ho visto lo spazio e ci ho provato. Purtroppo la mia gara è finita lì”.

La pandemia ha impedito alla Formula 1 di correre a Monaco nel 2020, mentre quest’anno tutto è pronto per tornare ad ospitare le monoposto sulle stradine del Principato.

Adesso, però, è giunto il momento che Leclerc interrompa la maledizione di Monaco. Magari, se la dea bendata in questa occasione non si volterà dall’altra parte, sarà finalmente giunto per Leclerc il momento di celebrare il Gran Premio di Monte-Charles.

 

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