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Leclerc: "Dalla Francia adatto la Rossa al mio stile di guida"

Il giovane monegasco all'approccio con il team Ferrari ha iniziato la stagione modulando il suo modo di guidare alla SF90, ma poi ha capito che il rendimento cresceva facendo il contrario. E adesso si aspetta la prima vittoria...

Charles Leclerc, Ferrari

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

“Confermo, la svolta è arrivata nel Gran Premio di Francia”. Charles Leclerc alla vigilia della tappa di Hockenheim ha analizzato la sua prima metà di stagione in rosso, evidenziando i passaggi chiave della sua crescita e guardando con realismo quelli che sono gli obiettivi personali nella seconda parte del campionato.

Sono trascorsi cinque mesi dal suo esordio in tuta Ferrari nei test pre-campionato a Barcellona, e al di là del momento poco felice della Scuderia, Leclerc si sta godendo il momento. Dei tanti esami che attendevano il monegasco, molti sono già stati superati e a pieni voti, diventando il volto sorridente della Scuderia.

Leclerc ha parlato della svolta stagionale, del dualismo con Verstappen e degli obiettivi nel breve periodo, ovvero quella prima vittoria sfuggita dalle mani già in due occasioni.

“Non deve essere un’ossessione - ha chiarito Charles - , ma la tavola sembra già apparecchiata, meglio non ritardare troppo".

Confermi che la svolta è arrivata alla vigilia del Gran Premio di Francia? Cosa è cambiato?
“Prima del weekend del Castellet ho cercato di adattarmi alla monoposto, poi abbiamo capito che se avessimo dedicato più tempo ad adeguare la vettura alle mie esigenze c’era un margine di miglioramento più ampio. Ed è ciò che abbiamo fatto, così mi sono trovato nella condizione di poter guidare in modo più naturale, e questo mi ha aiutato molto”.

Come è maturata questa svolta e come mai non è arrivata prima?
“Sai, arrivare in una squadra così grande come la Ferrari, con un solo anno di Formula 1 alle spalle, porta almeno nelle prime battute ad essere un po' intimidito. Non è facile arrivare da giovane pilota e dire ‘okay, voglio questo e quello’, non è questo il modo in cui volevo iniziare una nuova avventura e un nuovo rapporto".

"All'inizio volevo capire la monoposto, cercando di adattare il più possibile la mia guida alla vettura, e credo che ad un certo punto sono riuscito a far bene adattandomi alla SF90. Ma poi ho capito che c'era un margine di miglioramento maggiore portando la macchina nella mia direzione, e la pista ha confermato che la decisione è stata corretta”.

La decisione presa a Spielberg dai Commissari Sportivi ha influenzato il tuo modo di guidare nel weekend di Silverstone?
“Sì, sicuramente. Penso che l'Austria sia stata una… rivelazione, abbiamo capito che gli steward avrebbero lasciato andare molte situazioni che prima erano oggetto di penalità, e credo che sia stata una buona notizia per i piloti ed anche per lo spettacolo. È ciò che tutti noi vogliamo, e ovviamente mi sono adattato subito. Il mio obiettivo è rimanere su questo livello di aggressività per il resto della stagione”.

La battaglia con Verstappen a Silverstone ha tenuto banco più della doppietta Mercedes. Come giudichi lo stile di guida di Max?
“È sempre stato aggressivo, lo conosco bene, e sono contento di poter correre con questo approccio. L’ultima gara a Silverstone mi sono divertito molto, e tornando a Max sappiamo che è aggressivo ma sappiamo anche che tutti i piloti in qualche modo possono esserlo. Basta sapere che è possibile guidare in quel modo senza incorrere in sanzioni”.

Credi che per batterlo il passaggio chiave sia essere più aggressivi di lui?
“No, non bisogna pensare solo all’aggressività, quanto alla capacità di adattarsi ad ogni situazione. Ci sono momenti in cui abbiamo visto che l’aggressività è importante, altri meno”.

Ti immagini che arriverà abbastanza presto un testa-a-testa con Max per il titolo Mondiale?
“Spero che questa possibilità possa concretizzarsi molto presto”.

Solitamente lottare con un avversario ai ferri corti comporta un innalzamento delle temperature dopo due o tre giri. Per quale motivo siete riusciti a confrontarvi per ben diciotto tornate?
“La pista in sé era abbastanza favorevole ai sorpassi e ai testa-a-testa. Sapevo che nel duello con Max stavo perdendo tempo, perché a Silverstone, e non solo lì, si perde il ritmo. Complessivamente in questi frangenti si perde tempo, ma mi sono divertito, e credo che anche gli spettatori in pista e davanti alla televisione si siano divertiti. In macchina si è un po' più tesi, credo sia naturale, ma è sempre bello avere una battaglia del genere”.

Cosa ti consente di sfruttare meglio la SF90 rispetto a Vettel?
“Non lo so, alla fine mi sento a mio agio con la macchina, anche se ci sono ancora dei punti deboli. Credo che Seb abbia fatto delle ottime gare, forse non è stato così fortunato negli ultimi Gran Premi, ma sono convinto che molto presto tornerà a lottare per le migliori posizioni, è solo una questione di tempo".

"Tornando al mio feeling, al momento mi sento bene in macchina, sono felice del suo comportamento anche se, come ho detto, abbiamo ancora bisogno lavorare, soprattutto sul passo gara, ed è ciò che stiamo facendo nella speranza di vedere presto un ulteriore miglioramento”.

Vettel sostiene che la SF90 abbia un comportamento non sempre stabile nel retrotreno...
“Ad essere sincero su questo punto faccio meno fatica, o diciamo che avverto il problema in forma minore, penso che Seb si stia lamentando un po' dell'instabilità in ingresso curva, un frangente in cui io avverto meno problemi. Stiamo lavorando, sappiamo quali sono i punti deboli della monoposto, e ci stiamo impegnando al massimo per cercare di risolverli il prima possibile”.

La Ferrari in questa prima parte di stagione ha confermato mediamente un certo gap rispetto alla Mercedes. Credi che sia un margine recuperabile nella seconda metà di campionato?
“È una grande sfida, perché abbiamo visto che sono stati costantemente molto veloci, quindi è una grande prova per noi, ma con la Ferrari niente è impossibile e come ho detto stiamo lavorando molto duramente, spingeremo fino alla fine e sono abbastanza sicuro che li prenderemo”.

Come va la convivenza con Seb?
“Molto molto bene, abbiamo un ottimo rapporto ed è molto importante per la squadra. L’approccio non è cambiato rispetto ad inizio stagione, lui vuole battermi e io voglio batterlo, ma credo che abbiamo trovato il giusto compromesso lavorando in sintonia per cercare di piazzare la monoposto dove merita di essere. Anche l'umore nella squadra è molto buono, nonostante non si stia attraversando un periodo perfetto, e credo che questo sia molto importante”.

Il tuo obiettivo nella seconda parte di stagione sarà cogliere la prima vittoria in Formula 1?
“Quello è il target che ho fissato alla vigilia del Mondiale: ottenere la mia prima vittoria, e quello resta. Come ho già detto non è un'ossessione, sto cercando di concentrarmi su me stesso, cercando di migliorare passo dopo passo, gara dopo gara, e poi sono abbastanza sicuro che il successo arriverà”.

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