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Analisi

Le migliori gare del 2021: a Silverstone il Big Bang tra Lewis e Max

Tra le migliori gare del 2021 c'è sicuramente quella che ha dato il là e ha acceso davvero il duello tra Max Verstappen e Lewis Hamilton. Stiamo parlando del GP di gran Bretagna, che ha avuto come momento più alto l'incidente tra i due contendenti per il titolo alla curva Copse, al primo giro della gara.

La RB16B incidentata di Max Verstappen

Quando due galli forti, dalla personalità debordante e dal talento cristallino si trovano rinchiusi, più o meno ad armi pari, nello stesso pollaio, allora lo scontro fisico diventa inevitabile. Quando Lewis Hamilton e Max Verstappen hanno capito di essere loro i designati a lottare per il titolo iridato Piloti 2021 di Formula 1, la tensione creata negli appuntamenti precedenti è sfociata in una collisione dai molteplici significati.

Il teatro: la Copse, storica curva del tracciato di Silverstone che anche quest'anno ha ospitato il Gran Premio di Gran Bretagna. Il momento, nemmeno a dirlo, è stato il più concitato di quel fine settimana: il primo giro. Verstappen davanti, Hamilton dietro. Lewis azzarda l'inserimento all'interno, in un punto oggettivamente difficile da considerare come punto di sorpasso in una situazione del genere. Verstappen ci mette del suo, chiudendo la curva senza guardare se il rivale avesse abbozzato eventuali manovre. Il contatto tra la Mercedes W12 numero 44 e la Red Bull RB16B numero 33 è violentissimo.

Verstappen, urtato da Hamilton sulla ruota posteriore destra, perde il controllo della sua Red Bull e finisce nella via di fuga, poi l'impatto terribile contro le barriere, stimato in 51G. Attimi di terrore per l'olandese, che fortunatamente esce comprensibilmente frastornato da un urto terrificante. La gara viene sospesa dalla bandiera rossa.

 

Quello è stato il momento chiave di una stagione durata davvero sino all'ultimo giro del Gran Premio di Abu Dhabi, ultimo evento dei 22 in programma. In quel momento, però, nessuno avrebbe potuto pensare a un epilogo del genere. Il presente era troppo invadente nei pensieri di tutti gli appassionati, perché quello è stato il Big Beng, l'evento che ha scatenato tutto, anche a livello di rivalità sportiva tra i due che, sino a quel momento, si erano incrociati, ma sporadicamente, nel dominio dell'uno - Hamilton - e le prodezze intermittenti dell'altro, Verstappen, condizionato anche da una forma precaria della Red Bull.

Da quel momento, da quella curva in poi, nulla è stato più lo stesso. E' forse il vero momento spartiacque di una rivalità che, salvo decisioni clamorose di Lewis Hamilton, darà il via a un dualismo tra il britannico e Verstappen che durerà probabilmente sino al ritiro del primo, ormai in Formula 1 da 15 anni. Uno non avrebbe voluto cedere la prima posizione per nulla al mondo. L'altro ha forse voluto far pesare il suo status di leggenda per rimettere in riga il ragazzo spavaldo e impertinente. La grandezza dell'evento, di quell'istante che ricorderemo per l'incrocio delle ruote prima del grande incidente, la grande paura, sta in quello che ha generato subito dopo.

 

Al di là dell'apprensione per le condizioni di salute di Verstappen, ha di fatto cancellato il risultato sportivo di un weekend che ha proposto diversi temi di eccezionale importanza. Basti pensare alla strepitosa gara della Ferrari nelle mani di Charles Leclerc, vistosi scivolare dalle mani un successo che sembrava ormai certo proprio dalla splendida e furiosa rimonta di Lewis Hamilton, penalizzato di 10 secondi per essere stato ritenuto responsabile dell'incidente con Verstappen al primo giro.

A 2 giri dalla fine il monegasco stava davvero assaporando quella che, per lui, sarebbe stata la terza vittoria in carriera, la prima stagionale per lui e per la Ferrari. Ma Lewis, forte anche di una superiorità eccezionale con gomme Hard, si è preso un risultato troppo importante per il prosieguo della sua stagione e per quella del suo team. Eppure, tutto questo, è stato cancellato.

 

E non è tutto. Perché il weekend di Silverstone era atteso anche per un'altra enorme novità, capace di stravolgere il format del fine settimana della Formula 1 dopo anni di certezze. Stiamo parlando della Sprint Qualifying, ovvero la gara di 100 chilometri ideata per realizzare la griglia della gara domenicale e posizionata al sabato. Di fatto la sostituzione delle qualifiche, queste spostate al venerdì, per cercare di ravvivare la prima giornata di pista e rendere tutto il weekend più eccitante.

Chi ha buona memoria ricorderà bene del fallimento di un'idea che non solo toglie importanza alle qualifiche - quest'anno, per altro, sempre strepitose - ma anche portatrice di noia per la troppa cautela dei piloti nell'azzardare sorpassi. Uno scempio che è riuscito a passare in secondo piano anche nell'agenda dell'opinione pubblica proprio grazie a quel Big Bang alla Copse, a quel giro 1 che ha segnato tutta una stagione, rendendola ricca di colpi di scena, ma che a tanti ha fatto storcere il naso per gli artifici con cui è stata resa imprevedibile sino all'ultimo giro del Mondiale.

In fondo, guardando indietro a quanto accaduto in quel weekend di metà luglio, è andata bene così. Le leggi della meccanica celeste stabiliscono che, quando due corpi si scontrano, ci sono sempre dei traumi di natura collaterale. E nel corso della stagione lo abbiamo visto. E forse, dopo Silverstone, nulla, tra Hamilton e Verstappen, sarà più lo stesso.

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