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Le gomme larghe 2017 si svilupperanno sulle F.1 dei V8 aspirati?

Le squadre di F.1 hanno trovato un'intesa sulle regole del prossimo anno: si cercano prestazioni migliori di tre secondi al giro. La Pirelli disporrà di sei sessioni di due giorni per sviluppare pneumatici adatti ai carichi maggiorati.

Kevin Magnussen, Renault Sport F1 Team RS16

Kevin Magnussen, Renault Sport F1 Team RS16

XPB Images

Le regole 2017 di Formula 1 sono state varate a maggioranza: il Consiglio Mondiale della FIA sarà chiamato giovedì 4 marzo a Ginevra a ratificare i punti principali della bozza d'accordo che è stata raggiunta fra le squadre. Nessuno al momento ha voluto parlare di gomme, perché tutta l'attenzione è stata calamitata dal nuovo format delle qualifiche che entrerà in funzione già dal Gp d'Australia, ma quello degli pneumatici resta un punto spinoso da risolvere.

Nel comunicato che la FIA ha diramato mercoledì all'ora di pranzo si parla di coperture solo per definire quelle che saranno le cosiddette gomme larghe (anteriori che passeranno da 245 mm a 305 mm con un aumento di 50 mm e quelle posteriori che arriveranno a essere 405 mm con un incremento di 80 mm), ma non è stato specificato in quale modo la Pirelli, fornitore unico dei prossimi tre anni, potrà sviluppare i nuovi pneumatici che saranno chiamati a sopportare carichi indiscutibilmente maggiori di quelli attuali.

Christian Horner, team principal della Red Bull Racing, nei giorni scorsi aveva detto chiaro e tondo che la Casa milanese non poteva diventare il capro espiatorio attraverso il quale bocciare i cambiamenti di cui la F.1 ha bisogno per rilanciarsi.

La posizione di Milton Keynes è sacrosanta, ma visto che le nuove norme sono state incardinate, è giusto anche sapere in che modo gli pneumatici Pirelli larghi potranno essere sperimentati e sviluppati in pista dal fornitore italiano.

Stando alle indiscrezioni sarebbe stato raggiunto un accordo per sei sessioni di due giorni di test in pista per valutare i nuovi prodotti e analizzarne i comportamenti dopo che la Pirelli avrà svolto una prima analisi grazie alle simulazioni al computer.

Considerato che le squadre abbiano dato alla FIA la disponibilità a sostenere dei collaudi in pista, resta da capire con quali monoposto si potranno effettuare i test, visto che proprio le norme della Federazione Internazionale sono molto restrittive in materia.

Qualcuno avrebbe ventilato l'opportunità di riesumare le monoposto del 2013, vale a dire quelle dotate dei motori V8 aspirati da 2,4 litri, capaci di prestazioni superiori a quelle delle power unit e, quindi, adatte a simulare i carichi e i tempi sul giro delle monoposto che verranno con delle opportune modifiche.

Per rendere legale l'uso delle macchine con i V8 basterebbe apportare una piccola variante al regolamento tecnico che vieta di effettuare test con monoposto di Formula 1: sarebbe sufficiente aggiungere la parola ibride, per liberalizzare automaticamente le vetture del 2013 dotate dei motori atmosferici.

La prossima settimana i team principal si riuniranno proprio a Barcellona in occasione della seconda sessione di test invernali in programma in Spagna dal 1 al 4 marzo: sarà interessante verificare se dalle parole si passerà ai fatti.

L'idea di svolgere dei collaudi in pista per verificare quali gomme saranno necessario per le monoposto 2017 non è più osteggiata da nessuno, ma bisognerà trovare delle date utili da inserire in un calendario che non è mai stato fitto di appuntamenti come quest'anno (ci sono 21 Gp validi per il mondiale) e, soprattutto, sarà indispensabile trovare una o più team che siano disposti a mettere a disposizione della Pirelli una monoposto in versione 2013. E qui la questione si farà complicata...

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