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Le ali Red Bull non flettono più, ma chi rischia di diventare vittima?

Mercedes e McLaren minacciano di presentare un reclamo se la FIA non interverrà, mentre la Red Bull si è messa a posto a Baku con un'ala posteriore che quasi non si muove. Il caso, quindi, dovrebbe sgonfiarsi. E' possibile, invece, che non sia così perché nella Direttiva Tecnica era spiegato cosa la Federazione Internazionale considera illegale nella costruzione e potrebbe pagarne le conseguenze chi non ha avuto modo di mettersi a posto per questo GP.

Sergio Perez, Red Bull Racing RB16B

Foto di: Charles Coates / Motorsport Images

“Se fossi la Mercedes terrei la bocca chiusa”. Christian Horner non l’ha mandata a dire a Toto Wolff dopo le prove libere del GP d’Azerbaijan. Il team principal della Red Bull gongola come se avesse vinto una gara. E, invece, siamo solo al venerdì di un weekend che si preannuncia rovente.

Nella partita a scacchi che è in corso, il manager austriaco aveva mandato all’attacco Andreas Seidl, team principal McLaren, per scaldare il tema delle ali flessibili che tiene banco nelle ultime settimane. Il tedesco ha dichiarato che se la FIA dovesse riscontrare anche a Baku “…delle flessioni come abbiamo visto a Barcellona, ci dovrà essere qualche intervento subito in questo fine settimana”.

Le parole di Andreas lasciavano intendere che si sarebbero aspettate le qualifiche, quando le monoposto fossero entrate nel regime di parco chiuso, per agire eventualmente se la Federazione Internazionale non avesse preso una posizione chiara sulle ali posteriori flessibili.

Non aveva alcun senso presentare un reclamo oggi, quando domani si sarebbero potuti cambiare gli alettoni. Ma il clima era di caccia alle streghe: Toto Wolff a Sky Sport F1 ha detto chiaramente che era pronto a presentare una protesta contro la Red Bull “…perché noi cerchiamo di rallentarli, proprio come loro cercano di fermare noi”.

I commissari tecnici della FIA hanno deciso di apporre dei “mirini” colorati sugli alettoni posteriori di tutte le monoposto, in modo tale da misurare con precisioni i movimenti dei profili grazie alle immagini dei camera-car della FOM.

Nikolas Tombazis, responsabile monoposto della FIA, ha adottato un provvedimento semplice in attesa che dal 15 giugno vengano introdotti i nuovi valori di verifica che inaspriranno i controlli statici per stabilire se un’ala è legale oppure no.

Le immagini tv trasmesse da Sky hanno dimostrato in modo incontrovertibile che l’ala posteriore a cucchiaio della Red Bull non flette più come quella montata a Barcellona. Gli aerodinamici di Adrian Newey hanno disegnato un profilo molto scarico che non ha bisogno di abbassarsi per ridurre la resistenza aerodinamica sul dritto alla ricerca delle velocità massime sul rettilineo di 2,2 km.

Sergio Perez e Max Verstappen davanti al traguardo sono stati presi a 314 km/h, un chilometro in meno delle due Mercedes di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas. Le due RB16B erano in linea anche con la Ferrari di Charles Leclerc, mentre quella di Carlos Sainz è stata un paio di chilometri meglio.

Se l’attacco doveva essere finalizzato a colpire la Red Bull, la sensazione è che il missile non arrivi a segno. A Milton Keynes sono stati molto scaltri e non sono caduti nel… trappolone, ma non è da escludere che l’attacco non finisca per colpire altri.

Sulla RB16B l’ala posteriore oggi si muoveva meno di quella Mercedes: Horner non ha voluto lucrare il vantaggio che poteva derivare dai profili flessibili a Baky (tanto ci sono due Red Bull davanti a tutti), ma ha scaricato i proiettili di Toto Wolff e Andreas Seidl.

Anzi Christian ha rilanciato dicendo che se si vuole “…aprire un verminaio sulle ali basta che si faccia reclamo sull’ala anteriore Mercedes che flette più di quella Red Bull”.

E siamo al gatto che si morde la coda, ma in realtà la situazione è molto più complessa di come la si è raccontata fino a oggi. La Direttiva tecnica della FIA non ha introdotto solo delle nuove misure di verifica aumentando i carichi fino a 1000 N, ma ha specificato nel dettaglio cosa è espressamente vietato nella costruzione delle ali.

Per esempio se venisse riscontrata una certa cedevolezza fra la struttura del cambio e i piloni che reggono l’ala posteriore, usando molle o sistemi pre-caricati, questi sarebbero illegali già a Baku, così come se si vedesse un movimento relativo fra i profili per effetto dei limitati attacchi alle paratie laterali, in modo da generare un movimento rotatorio.

La partita è sottile e può non essere casuale che a muoversi potrebbe non essere la Mercedes, ma la McLaren che potrebbe avere interesse a colpire chi, nel gruppo di centro, magari non ha fatto in tempo ad adeguare le proprie ali.

Chi rischierebbe in questo caso?

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