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Lauda: "Ferrari con la macchina migliore e un pilota fantastico come Seb"

Nell'intervista alla Gazzetta dello Sport, Niki Lauda attribuisce grande merito del quarto mondiale Mercedes a Hamilton, ritenendo che la Rossa fosse la migliore monoposto. E su Marchionne: "Hanno perso il titolo giusto che avanzi critiche".

Niki Lauda, Presidente Non esecutivo Mercedes AMG F1

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images

Niki Lauda, Mercedes AMG F1 Non-Executive Chairman and Dr Helmut Marko, Red Bull Motorsport Consultant
Niki Lauda, Presidente Non esecutivo Mercedes AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, si congratula con il compagno di squadra Valtteri Bottas, Mercedes
Le monoposto di Sebastian Vettel, Ferrari SF70H e Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H nel parco chiuso
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Jock Clear, Direttore dell'ingegneria, Ferrari, al muretto box
Sebastian Vettel, Ferrari, Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, dopo la qualifica
Sean Bratches, Managing Director of Commercial Operations, Formula One Group, Chase Carey, Chairman, Formula One
Otmar Szafnauer, Chief Operating Officer Sahara Force India Formula One Team e Ross Brawn, Managing Director del Motorsport Formula One
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Piero Lardi Ferrari, Ferrari Vice President and Sergio Marchionne, CEO FIAT

Niki Lauda a cuore aperto con Andrea Cremonesi inviato a Interlagos della Gazzetta dello Sport. Ecco i punti cardine dell'intervista con l'austriaco che è presidente non esecutivo di Metrcedes Motorsport: parole che fanno già discutere il paddock e non solo...

Lauda, spesso ripetete che quello di quest’anno è il miglior Hamilton di sempre: da dove nasce questa convinzione?
"Perché quest’anno non guidava la macchina migliore. Nei 3 anni precedenti aveva a disposizione un mezzo col quale avrei conquistato il titolo pure io. Era un po’ come nel ’76, con quella Ferrari senza l’incidente (al Nurburgring, n.d.r.), avrei vinto a mani basse. Quest’anno con una Ferrari così forte è stato Lewis a regalarci il titolo, non il contrario".

Ritiene che a rendere migliore Hamilton abbia contribuito l’assenza di Rosberg?

"Un pilota lo giudichi solo per quanto spinge sull’acceleratore. Hamilton e Bottas non sono amici, ma non si odiano come alla fine è successo tra Lewis e Nico. Ma questo era un male solo per il team, non per i piloti che, anzi, si spingevano ad andare più veloce".

La Mercedes è l’unica a non aver adottato quest’anno un assetto rake e ha scelto il passo lungo. Cambierete qualcosa nel 2018?
"Il passo non è mai stato un problema. Lo era l’aerodinamica. Ci sono state corse dove la macchina si comportava in maniera fantastica, in altre no. Non lo abbiamo ancora capito del tutto ed è ciò che dobbiamo correggere per il 2018. Però le regole non cambieranno e, avendo una buona base di partenza, sarà più facile risolvere certi guai".

Ma voi avete impressionato per l’affidabilità dei vostri motori...
"Avendo una vettura che offriva prestazioni altalenanti, non potevano permetterci alcun problema al motore. Così Toto e io abbiamo chiesto a Andy Cowell (il capo dei motoristi; n.d.r.) che cosa fosse più importante: trovare un decimo o restare affidabili? D’altronde come puoi vincere i Mondiali senza affidabilità? Ferrari e Renault hanno privilegiato le ricerca delle prestazioni e hanno perso dei GP".

Chi ha più responsabilità della sconfitta: Ferrari o Vettel?
"Di certo potevano vincerlo. Avevano la macchina migliore e un pilota fantastico come Vettel... Però a un certo punto Sebastian ha commesso degli errori come a Singapore. Messico? Si certo anche lì, io non ho elementi per dire se abbia colpito apposta Lewis ma di sicuro con quella manovra ha compromesso la propria gara. A questo si sono aggiunti i guasti meccanici".

Marchionne la pensa come lei: ma detto dal presidente della Ferrari fa più effetto e finisce per mettere più pressione: non crede?
"
Sergio lo conosco bene e dice ciò che pensa. Esattamente come me, anche se io a volte sono un po’ più diplomatico. Lo capisco: hanno perso il campionato, giusto che avanzi critiche".

Liberty studia il futuro tra motori più economici e budget cap: che ne pensa?

"Che sono preoccupato. E’ giusto che i nuovi proprietari americani abbiano avuto bisogno di tempo per capire che cosa è la F.1, ma ora sta per scadere. E ciò che pensano per il futuro mi preoccupa. Fia, Chase Carey e Ross Brawn ripetono che dobbiamo livellare le prestazioni ma il dna della F.1 è l’opposto. Sei un pazzo se pensi che per rendere i GP più attraenti sia necessario avere un vincitore differente ogni fine settimana. La F.1 è competizione".

Ma non è giusto far costare meno i motori?

"Certo e sono sicuro che troveremo un compromesso soddisfacente. Ma il cuore del problema è un altro. A fronte di una crescita dei costi di circa 70 milioni da un anno all’altro, diminuiscono i ricavi. Ma così dove vogliamo andare? Qui servono idee per generare più soldi e io non le vedo. Ho sentito dire da Sean Bratches che desidererebbe vedere i piloti accompagnati in pista da bambini. Scimmiottare il calcio è avere idee nuove?".

Lei che cosa propone?
"Serve un progetto di ampio respiro. Per esempio il budget cap: logico, corretto ma occorre un piano triennale per realizzarlo. Noi abbiamo dei dipendenti, che facciamo? Li mandiamo a migliaia in mezzo a una strada? Per ora Liberty ci ha soltanto annunciato che vuole introdurlo, ma non con che mezzi intende realizzarlo".

Marchionne ha minacciato l’abbandono: la Mercedes che cosa farà?

"Non credo sia giusto avanzare minacce, ma da qui a settembre 2018 dobbiamo stabilire come accrescere gli introiti e diminuire i costi. Siamo a novembre, dobbiamo chiudere i budget del 2018 e ancora non sappiamo quanto guadagneremo l’anno prossimo. Possibile? Tutto questo è preoccupante".

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