Latifi sconsolato: "Non volevo influenzare il Mondiale"
L'errore del canadese a 5 giri dalla fine del GP di Abu Dhabi ha provocato l'ingresso della Safety Car e tutto il marasma che ha portato Verstappen a battere Hamilton. Ma il portacolori Williams si scusa allontanando ipotesi assurde di complotto.
Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images
Il gran finale di stagione 2021 della Formula 1 passerà alla storia come la grande battaglia fra Max Verstappen e Lewis Hamilton, unita dalle controverse decisioni prese dal direttore di gara Michael Masi.
Ad Abu Dhabi ciò che ha scatenato un epilogo inimmaginabile e inspiegabile è stato l'incidente con protagonista Nicholas Latifi, che a cinque tornate dalla fine del Gran Premio sul tracciato di Yas Marina è andato a sbattere.
Il canadese ha perso il controllo della sua Williams mentre cercava di lottare con la Haas di Mick Schumacher, impattando violentemente contro il muretto e fermandosi in mezzo alla traiettoria con una marea di detriti sparsi.
Involontariamente si è così reso protagonista dell'ingresso della Safety Car, quando ormai i giochi sembravano fatti in favore di Hamilton; in tanti hanno rievocato la figura di Timo Glock, che nel 2008 - nel famoso GP del Brasile con acquazzone finale - fu l'ultimo pilota superato dall'inglese avendo scelto di restare in pista con gomme slick, consegnandogli di fatto il titolo.
Stavolta la scomoda posizione di Latifi ha dato modo a Verstappen di riaccodarsi ad Hamilton montando le gomme morbide e infilare, alla ripartenza dalla Safety Car, all'ultimo giro il rivale laureandosi Campione del Mondo.
Nicholas Latifi, Williams
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
"Stavo lottando con Mick alla curva 9, lui è andato largo e di conseguenza pure io, sporcando le gomme. E' successa una cosa analoga in F2, ma con le Pirelli in quelle condizioni l'aderenza è venuta meno nelle curve successive", spiega Latifi.
"Sono cose che capitano, purtroppo ho sbagliato e sono andato a sbattere. Ma sinceramente non ero al corrente della situazione della gara, in quel momento".
Il 26enne di Montréal non ha potuto far altro che ammettere le sue colpe, ma allontanando ogni ipotesi di complotto, che assurdamente qualcuno ha sollevato nel post-gara.
"Ovviamente non avevo certo intenzione di influenzare l'esito della lotta per il titolo, anche se di fatto è accaduto involontariamente".
"Purtroppo è stato un mio errore e ho rovinato la mia gara, tutto qui. Non avevo preferenze tra Lewis e Max, quindi è inutile parlarne. Ho colpito le barriere, per fortuna a bassa velocità".
"Dopo sono uscito dall'auto e ho visto i giri successivi, ma non l'ultimo. Sono come Glock nel 2008? Capisco la situazione ed eventuali analogie, ma ripeto che non era mia volontà mettermi in mezzo e creare opportunità per qualcuno, o negarle ad altri. Chiedo solo scusa per l'errore, perché è ciò che è stato".
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