Lancio Ferrari e Mercedes nello stesso giorno? Non è uno sgarbo di Wolff!
Vedremo il 22 febbraio le due F.1 che si contenderanno il mondiale. L'uscita contemporanea toglierà visibilità agli sponsor, ma non è frutto della voglia di fare uno scherzetto ai rivali, quanto dei tempi di programmazione delle monoposto. E poi...
Foto di: Franco Nugnes
Settimane di silenzio glaciale, poi i due top team hanno deciso di mostrare le loro macchine 2018 nello stesso giorno, giovedì 22 febbraio. Proprio come lo scorso anno, quando la W08 girò a Silverstone nel primo filming day della Mercedes, mentre la Ferrari lanciava le prime immagini della SF70H.
Si fa un gran parlare che la Formula 1 debba tornare a incuriosire quegli appassionati che si sono allontanati dai GP e poi, uno degli eventi più attesi dell’anno, quello della scoperta della nuova monoposto, viene “bruciato” mediaticamente in un derby che da un punto di vista della comunicazione non ha alcun senso se non di togliere della visibilità a entrambe le vetture, proprio nel momento in cui gli sponsor potrebbero beneficiare della massima esposizione.
Siccome la Ferrari ha ufficializzato la sua data già in occasione del pranzo di Natale di Sergio Marchionne con i giornalisti, è fin troppo evidente che è stata la Mercedes a sovrapporsi al Cavallino.
Qualcuno ha scritto che sarebbe trattato di uno sgarbo che Toto Wolff avrebbe fatto a Maurizio Arrivabene, ma non crediamo che ci sia stata alcuna volontà della Stella di fare un brutto scherzetto agli avversari.
Magari fosse così, perché vorrebbe dire che le “batterie” sono cariche per una stagione che si preannuncia combattuta in pista, ma anche nel paddock e nelle factory.
La sensazione a freddo, invece, è che i due top team abbiano impostato le tempistiche in funzione di avere la nuova macchina pronta a girare nei test di Barcellona lunedì 26 febbraio, quando prenderà ufficialmente il via la stagione 2018 con il primo dei quattro giorni di test collettivi invernali.
La Mercedes ha deciso di replicare l’ormai tradizionale shakedown della freccia d’argento a Silverstone con la sgambata di 100 km che viene concessa dalla FIA con gomme da esibizione e ha scelto il 22 febbraio perché la monoposto possa essere completamente smontata a Brackley prima di essere rialzata e spedita in Catalunya.
Quello che stupisce in tutto questo è che non ci sia stato il minimo coordinamento fra le squadre per evitare che l’episodio accaduto l’anno scorso potesse ripetersi nuovamente in questa stagione.
È una lampante forma di disinteresse nei confronti del pubblico della Formula 1. Un tempo la presentazione della macchina era un evento nel quale emergeva l’orgoglio e l’appartenenza ad una squadra. C’era la voglia di mostrare cosa i tecnici erano stati capaci di fare durante l’inverno.
Certo la logica di contrarre i costi ha cancellato quegli show che avevano caratterizzato l’era della presidenza Ferrari di Luca di Montezemolo, ma oggi si è andati ben oltre: il lancio delle vettura è considerato un giorno perso nel momento in cui la macchina è in piena fase di sviluppo prima dell’inizio del mondiale.
E si preferisce gestire la “nascita” via web inviando alle redazioni foto scelte accuratamente affinché non si vedano i particolari tecnici che si vogliono tenere nascosti, sperando che i rivali li scoprano il più tardi possibile. L’ossessione di tenere le novità nascoste è diventata una vera paranoia della Formula 1.
Volete la controprova? Scommettiamo che il lancio della Sauber C37 nei colori Alfa Romeo avverrà con una presentazione dal vivo? Ma la monoposto svizzera, che cerca di fare un salto di qualità lasciando l’ultima fila della griglia di partenza, non fa paura a nessuno a dispetto di Ferrari e Mercedes.
Anzi, mostrare macchina e colori (a Balocco?) diventa una grande opportunità di marketing per il marchio del Biscione che si riaffaccia ai GP. E Sergio Marchionne è l’artefice dell’esposizione del marchio Alfa Romeo, come della segretezza nella quale vuole tenere tutto ciò che è Ferrari…
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