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La top 10 delle Williams più famose della storia

Williams è una delle squadre più leggendarie della Formula 1, in cui ha una storia ricchissima. Come tributo a Sir Frank Williams, tristemente scomparso all’età di 79 anni, Motorsport ripercorre la storia del marchio attraverso le 10 monoposto più importanti.

Nigel Mansell, Williams FW14 fa scintille

Nigel Mansell, Williams FW14 fa scintille

Sutton Motorsport Images

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Williams è una delle scuderie più amate e leggendarie della Formula 1. Le sue recenti difficoltà sono state ben documentate, ma l'acquisto dell'anno scorso da parte di Dorilton Capital e l'annuncio che la famiglia Williams si sta facendo da parte potrebbe annunciare l'inizio della sua rinascita. In omaggio a Sir Frank Williams, venuto a mancare all’età di 79 anni, Motorsport.com ha deciso di scegliere le migliori monoposto Williams F1 dal 1978, quando Patrick Head ha iniziato a guidare la prima auto per l'allora nuova Williams Grand Prix Engineering.

Per questa lista abbiamo considerato il successo di ogni auto, quanto è stata innovativa e quanto pensiamo sia bella.

10. Williams-Ford FW06

Stagioni: 1978-79
Vittorie: 0
Titoli piloti: 0
Titoli costruttori: 0

Non ha vinto alcuna gara, ma la FW06 è una monoposto chiave nella storia del team. Ha segnato l'inizio dell'era di Frank Williams/Patrick Head, definita da un approccio pratico e senza fronzoli.

La macchina Cosworth DFV-powered aveva un design relativamente convenzionale, ma era pulito, ben bilanciato e che si era dimostrato sorprendentemente veloce nelle mani dell'ex pilota Shadow Alan Jones. Non era all’altezza della Lotus 79 a effetto suolo e della Ferrari 312T3 con pneumatici Michelin nel 1978, ma Jones aveva fornito alcuni accenni per i progressi fatti negli anni successivi.

Era arrivato al secondo posto prima di un errore a Long Beach e chiudendo in seconda posizione a Watkins Glen dopo essersi qualificato terzo. Le prestazioni di Jones convinsero Head e Williams che era fatto della "stoffa giusta" e la macchina mostrò che la squadra doveva essere presa sul serio.

9. Williams-Honda FW10

Anno: 1985
Vittorie: 4
Titoli piloti: 0
Titoli costruttori: 0

Era chiaro dal 1983 che la Williams aveva bisogno di potenza turbo e la ottenne con la Honda. La FW09 del 1984 era qualcosa di difficile, ma la FW10 di Head/Frank Dernie era molto meglio, aiutata da un nuovo motore.

Keke Rosberg vinse due gare, ma il momento più famoso del 1985 del finlandese fu il suo stupefacente giro a Silverstone che gli garantì la pole position, stabilito con una foratura lenta. Quel giro sarebbe rimasto la pole più veloce della F1 per 17 anni.

Il nuovo acquisto Nigel Mansell conquistò la sua prima vittoria nel mondiale con la FW10 a Brands Hatch, 14° round di 16, vincendo poi la gara successiva in Sud Africa.

Fu sufficiente per spingere la Williams dal sesto posto nel 1984 al terzo nel campionato costruttori - e i lettori di Autosport votarono la FW10 come auto da corsa dell'anno.

8. Williams-Renault FW16

Anno: 1994
Vittorie: 7
Titoli piloti: 0
Titoli costruttori: 1 (1994)

La poco amata FW16 è probabilmente la più “odiata” di tutte le Williams, dato che Ayrton Senna morì al volante di una di esse al Gran Premio di San Marino del 1994, ma deve comunque essere in questa lista.

Il divieto di "aggeggi" in cui la Williams era diventata così abile, come le sospensioni attive e il controllo di trazione, aveva messo la squadra in difficoltà nel 1994. L'ascesa di Michael Schumacher e Benetton, e gli eventi di Imola, avevano reso la stagione difficile, ma sia la Williams che il nuovo team leader Damon Hill si ripresero.

I miglioramenti alla FW16, in particolare i sidepod accorciati e le ali riviste, culminarono nella designazione dell'auto come FW16B dal GP di Germania in luglio.

Una combinazione tra il fatto che Hill avesse fatto dei passi in avanti, Schumacher fosse incappato in penalità e la macchina fosse migliorata aiutò la Williams a mantenere il titolo costruttori, mentre Hill finì un punto dietro Schumacher dopo il loro scontro controverso Adelaide. 

7. Williams-BMW FW25

Anno: 2003
Vittorie: 4
Titoli piloti: 0
Titoli costruttori: 0

La Williams più recente era arrivata quasi a ritornare alle sue vecchie glorie, quando unì le forze con BMW e Michelin nei primi anni 2000. Il team non era il migliore in termini di aerodinamica, ma la combinazione tra la potenza di BMW, la gomma Michelin e la focosa line-up formata da Juan Pablo Montoya e Ralf Schumacher, rendeva la squadra spesso l’avversario più vicino all'onnipresente Ferrari.

La FW23 riportò la Williams in testa ottenendo quattro vittorie nel 2001 - la prima del team dal 1997 - ma fu la FW25 a essere arrivata più vicina a riportare un grande trofeo a Grove due anni dopo. A seguito del dominio della Ferrari nel 2002, erano state introdotte le qualifiche a un giro e un nuovo sistema di punteggio (con solo due punti tra il primo e il secondo invece di quattro) per rendere più interessante lo spettacolo.

La F2003-GA della Ferrari non era così forte come la monoposto dell’anno precedente e sia la Williams che la McLaren (anch'essa con gomme Michelin contro le Bridgestone della Ferrari) lottarono con la squadra italiana per il titolo.

Dopo il GP d'Ungheria, a tre gare dalla fine, Michael Schumacher, Montoya e Kimi Raikkonen (allora pilota McLaren) erano separati da due punti, mentre Ralf Schumacher era a 14 lunghezze dalla vetta. La Williams inoltre era in testa alla classifica costruttori.

A quel punto, tuttavia, Bridgestone notò qualcosa con gli pneumatici Michelin che aveva portato a una modifica immediata all'applicazione delle regole, dunque il battistrada dei pneumatici sarebbe stato misurato dopo la gara piuttosto che prima, come in precedenza. Questo era per garantire che non ci fosse un superamento del limite delle regole del battistrada massimo e ciò costrinse Michelin ad apportare modifiche.

Michael Schumacher batté poi Montoya per la pole e la vittoria nel GP d'Italia, mentre la mancata partenza di Ralf a causa di un incidente in prova lo fece uscire dalla lotta per il titolo. Poi una penalità per uno contatto con la Ferrari di Rubens Barrichello nel GP degli Stati Uniti mise fine alle aspirazioni di Montoya per il campionato.

Il conteggio finale della FW25 di quattro poli e quattro vittorie fu sufficiente per Williams per sopravanzare la McLaren al secondo posto nella classifica costruttori, ma, ancora una volta, Ferrari aveva conquistato entrambi i titoli.

6. Williams-Renault FW19

Anno: 1997
Vittorie: 8
Titoli piloti: 1 (Jacques Villeneuve, 1997)
Titoli costruttori: 1 (1997)

È stata l'ultima grande Williams? La FW19 ha conquistato gli ultimi due titoli del team ed è stata l'ultima che senza dubbio potrebbe essere descritta come l'auto di F1 più veloce della sua stagione.

Fu anche l'ultimo progetto Williams in cui Adrian Newey era stato coinvolto prima di lasciar per andare in McLaren, l'ultimo a indossare i colori Rothmans e l'ultimo a essere alimentato dalla linea di successo di Renault V10 che risale al 1989. Questa monoposto rappresenta la fine di molte ere.

Nonostante un po' di sfortuna, decisioni strane (slick a Monaco sul bagnato!) e l'occasionale prestazione mediocre di Jacques Villeneuve e Heinz-Harald Frentzen, la FW19 vanta 11 pole e otto vittorie.

L'eroismo di Michael Schumacher sulla Ferrari F310B portò la lotta per il titolo piloti fino all’ultima gara di Jerez, dove Villeneuve fece il massimo nonostante il loro scontro controverso. A Schumacher fu poi tolto il suo secondo posto in classifica, consegnando alla Williams la sua ultima doppietta.

5. Williams-Honda FW11

Anni: 1986-87
Vittorie: 18 (9 FW11, 9 FW11B)
Titoli piloti: 1 (Nelson Piquet, 1987)
Titoli costruttori: 1 (1986-87)

La FW11 di Dernie è stata la monoposto che ha messo fine all’egemonia della McLaren in F1, e lo ha fatto nonostante l'incidente stradale avvenuto durante l’inverno, in cui il fondatore della squadra Frank Williams ha dovuto lottare per la vita.

La monoposto a basso consumo con motore Honda vinse la prima volta al GP del Brasile del 1986, nelle mani di Nelson Piquet. La FW11 conquistò otto delle restanti 15 gare e la Williams portò a casa il suo terzo titolo costruttori.

Non c'è dubbio che la FW11 fosse il miglior pacchetto complessivo della stagione, ma la lotta intestina tra Piquet e Mansell - più il famigerato scoppio di pneumatici del britannico ad Adelaide – permise ad Alain Prost, allora pilota McLaren di strappare alla Williams il titolo piloti.

Non ci furono errori nel 1987. La FW11B potenziata ottenne 12 pole (otto per Mansell) e nove vittorie, mentre la Williams vinse il titolo costruttori con 137 punti contro i 76 della McLaren.

Dopo lo spaventoso incidente di Piquet a Imola, Mansell fu la forza dominante. Vinse più gare (sei) e condusse il doppio dei giri di qualsiasi altro pilota, ma la sfortuna (soprattutto un guasto al motore mentre era in testa a Monaco e un dado della ruota allentato mentre volava verso la vittoria in Ungheria) diede a Piquet l'iniziativa. Quando Mansell si infortunò durante le qualifiche del GP del Giappone e fu costretto a non partecipare al resto della stagione, Piquet fu confermato campione.

Piquet aveva anche abbracciato il sistema di sospensione attivo (soprannominato "reattivo" al momento) prima di Mansell, avendolo usato per la prima volta nel GP d’Italia, in cui dominò contro Mansell, che non aveva la FW11B con sistema di sospensione attivo.

4. Williams-Ford FW07

Anni: 1979-81
Vittorie: 15
Titoli piloti: 1 (Alan Jones, 1980)
Titoli costruttori: 2 (1980-81)

La FW07 è la monoposto che probabilmente avrebbe dovuto essere la Lotus del 1979. Avendo scoperto i segreti dell’effetto suolo che avevano permesso alla Lotus 79 di dominare nel 1978, Head e il suo team costruirono semplicemente una versione migliore.

Rigida e leggera, la FW07 stabilì il ritmo una volta che la Williams aveva superato i problemi iniziali. Clay Regazzoni firmò la prima vittoria del team nel mondiale al GP di Gran Bretagna e Jones ottenne quattro vittorie nelle ultime sei gare della stagione 1979.

Dopo essere diventata la prima Williams a vincere una gara di F1, la FW07 divenne la prima a conquistare un titolo nel 1980. Jones batté Piquet (su Brabham) per il mondiale piloti con cinque vittorie, mentre Carlos Reutemann vinse a Monaco e la Williams conquistò agilmente il campionato costruttori.

La FW07, che era stata sviluppata durante tutta la sua vita, non era la monoposto più veloce del 1981, ma essa e la Brabham BT49 di Gordon Murray erano le migliori. La Williams ottenne quattro vittorie - più di qualsiasi altra squadra - e il titolo costruttori, ma Piquet batté Reutemann e Jones per il titolo piloti. Il duo Williams non fu stato aiutato da occasionali malfunzionamenti del DFV, che portarono a modifiche al sistema di alimentazione della FW07.

Keke Rosberg iniziò la sua stagione di successo 1982 con quella macchina prima di passare alla FW08, un'evoluzione della FW07 che firmò due vittorie.

3. Williams-Renault FW18

Anno: 1996
Vittorie: 12
Titoli piloti: 1 (Damon Hill, 1996)
Titoli costruttori: 1 (1996)

In termini di successi inanellati, la FW18 del 1996 è la più grande delle Williams. Ottenne 12 vittorie su 16 gare, otto per Hill e quattro per Villeneuve, mentre Michael Schumacher fu l'unico altro pilota a segnare una pole.

La FW18 estese il vantaggio della squadra dalla stagione precedente e Hill alzò l’asticella, sradicando la maggior parte degli errori che aveva commesso nel 1995. Anche gli avversari erano più deboli, Schumacher lasciò la squadra campione in carica Benetton per affrontare una nuova sfida in Ferrari.

La FW18 non era rivoluzionaria, ma solo nelle terribili condizioni del GP di Spagna la Williams fu battuta in uno scontro diretto nel 1996.

A Monaco, Hill controllava agevolmente quando il motore Renault scoppiò, un problema di pitstop permise a Schumacher di battere Villeneuve a Spa, e Hill si schiantò fuori a Monza quando era al comando.

La FW18 manca dello status super-cool delle prime due di questa lista, ma l'auto di F1 preferita da Hill merita di essere ricordata come uno dei grandi progetti in Formula 1.

2. Williams-Renault FW15C

Anno: 1993
Vittorie: 10
Titoli piloti: 1 (Alain Prost, 1993)
Titoli costruttori: 1 (1993)

Se si guarda al ritmo, la FW15C è la Williams più dominante di tutti i tempi. Il suo vantaggio dell'1,7% è il quarto più grande nella storia del campionato mondiale e 15 pole su 16 gare sottolinea il suo status.

Per alcuni aspetti rappresenta l'apice della sofisticazione della F1 prima che le regole vietassero molti dei suoi 'aggeggi'. Sospensioni attive, freni antibloccaggio e controllo di trazione erano solo alcune delle sue caratteristiche, mentre altre innovazioni, come la trasmissione a variazione continua, furono testate prima che cambiassero i regolamenti.

Il fatto che la FW15C avesse vinto 'solo' 10 delle 16 gare fu dovuto a una serie di fattori. Non era la macchina più facile da guidare e Prost fece una serie di errori, tra cui schiantarsi in un bagnato GP del Brasile e saltare la partenza a Monaco, mentre il compagno di squadra Hill era alla sua prima stagione in una vettura di Formula 1.

Anche la McLaren con Senna e la Benetton con Michael Schumacher avevano disputato alcune gare superbe: Senna fu magistrale sul bagnato a Interlagos e Donington Park, mentre Schumacher battè Prost a Estoril.

La MP4/8 della McLaren migliorò durante l'anno e fu abbastanza competitiva da permettere a Senna di vincere le ultime due gare del 1993 e conquistare l'unica pole non Williams, all’ultima gara ad Adelaide, ma a quel punto entrambi i titoli erano stati assegnati.

1. Williams-Renault FW14B

Anno: 1992
Vittorie: 10
Titoli piloti: 1 (Nigel Mansell, 1992)
Titoli costruttori: 1 (1992)

Non era così ordinata come la FW15C che la sostituì, ma la FW14B di Newey/Head fu la monoposto che introdusse molti dei progressi tecnici che misero la Williams al riparo dal resto degli avversari. La macchina del 1992 era anche più innovativa, con i suoi pneumatici posteriori più larghi e il "5 rosso" sulla parte anteriore della macchina di Mansell.

Mansell era probabilmente più adatto all'approccio ad alto impegno che quel tipo di macchina richiedeva rispetto al compagno di squadra Riccardo Patrese, Prost o Hill. Questo forse aiuta a spiegare perché, mentre nel 1993 c'era l'illusione di una lotta per il titolo, Mansell ottenne il titolo piloti del 1992 con cinque delle 16 gare ancora da disputare.

Una serie di vittorie all'inizio dell'anno furono interrotte solo da una sospetta foratura al sesto appuntamento, a Monaco. Mansell si schiantò mentre era in lotta con Senna in Canada, vincendo poi le tre gare successive, prima di assicurarsi il titolo con il secondo posto in Ungheria.

Problemi di affidabilità fermarono la Williams in Belgio e in Italia, Patrese vinse in Giappone e la stagione si concluse con uno scontro senza soddisfazioni tra Senna e Mansell in Australia.

Il conteggio finale di Mansell fu di nove vittorie e 14 pole, che includeva la pole position a Silverstone con un vantaggio di 1.919 secondi, il più grande margine in termini di percentuale di tempo sul giro (2,4%) nella storia del campionato mondiale.

Un design fantastico, dominante e innovativo: la FW14B non è solo la più grande Williams, è una delle più grandi auto di F1 di tutti i tempi.

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