Dal 22 dicembre scorso la
Scuderia Ferrari e i suoi piloti hanno a disposizione un nuovo
simulatore di guida destinato a rendere più semplici e veloci le scelte tecnico-progettuale per lo sviluppo delle future monoposto da gran premio. Il nuovo strumento di sperimentazione e test virtuali è posizionato in una apposita struttura situata all'interno della Gestione Sportiva dello stabilimento di Maranello ed è il frutto di due anni di lavoro.
Andrea Bertolini, esperto del Centro Ricerche Fiat che ha collaborato con i tecnici Ferrari, è stato il primo a percorrere i primi giri virtuali al simulatore, mentre per la foto di rito è stato scelto il pilota Marc Gene. L'apparecchiatura riproduce i movimenti della vettura da corsa in tutte le direzioni e proietta su numerosi schermi le
immagini 3D che il pilota vedrebbe nella guida reale.
A illustrate le caratteristiche salienti del nuovo simulatore, realizzato specificamente sulle esigenze della Scuderia Ferrari, è stato
Marco Fainello, responsabile Prestazioni Veicolo e del nuovo progetto "virtuale". L'abitacolo di una Ferrari di Formula 1 è alloggiato in una struttura di alluminio e composito che contiene anche i monitor e l'impianto audio. L'insieme ha un peso di circa
2 tonnellate, è fissato su una fondazione da circa 200 tonnellate ed è piazzato su una piattaforma mobile dove
attuatori a controllo elettronico da quasi mezza tonnellata ciascuno provvedono a imprimere i movimenti impartiti dai computer centrali. Il sistema è stato sviluppato in collaborazione con Moog e prevede l'utilizzo di
10 calcolatori multiprocessore con memoria totale di
60GB RAM. I dati prodotti dal nuovo simulatore possono arrivare a circa
5GB al giorno.
Il pilota che si mette al volante del simulatore ha una
visione superiore ai 180 gradi su cinque visualizzatori, compresi gli specchietti retrovisori ed è circondato da un
sistema audio da 3.500 W con sistema Dolby Surround 7.1. I tecnici che controllano il sistema possono variare numerosi parametri ambientali come l'intensità e la direzione dei raggi solari, temperatura di aria e asfalto, oltre alla direzione e velocità del vento. Attraverso una serie di input a livello di moviemento, rumore e vibrazioni, il pilota e i tecnici possono arrivare a simulare un test e ad analizzarne i risultati "
in tutta sicurezza, azzerando i costi di logistica e consumo di materiali, guadagnando tempo e senza essere vincolati dalle condizioni ambientali". Nonostante la nuova struttura occupi una superficie di due piani a 180 metri quadri e abbia una potenza installata di 130 kW, il simulatore, secondo le dichiarazioni dello stesso Fainello, "a parità di risultati, riduce l'impatto ambientale di un test reale consumando molta meno energia di quella che si sarebbe utilizzata se lo stesso lavoro fosse stato fatto in pista."
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